Oggi è il Transgender Day of Visibility (TDoV 2022) ed è un giorno in cui cerchiamo di evidenziare che esistono le persone trans, che siamo persone normali con un lavoro, dei cari, delle famiglie e non siamo prostitutə.
Da parte mia ho deciso di rendere la mia transizione molto visibile, oltre che con questo blog, nei prossimi mesi parteciperò a convegni e tavole rotonde, sarò anche sul palco del Milano Pride. Non si fa mai abbastanza però.
Questa mattina leggendo un post del mio amico Tristan, iscrivetevi al suo canale Telegram che è davvero interessante (https://t.me/embracethefemme) mi si è accesa una lampadina in testa e ho deciso di fare un raffronto tra le nostre aspettative di transizione. Tristan sta facendo il percorso inverso rispetto al mio. Nel blog parlo principalmente di me e delle donne trans, ma pochi accenni dei ragazzi/uomini trans. Da quando sono nell’associazione Acet sono venuto in contatto anche con questa realtà, prima della mia transizione era un argomento solo per sentito dire e con notizie tratte da giornali scandalistici.
Introduzione di Tristan: Come antidoto all’uggia e all’umidità di questo #tdov pesco qualche verso dalla raccolta “Volevo scrivere una poesia, invece ho fatto una torta” di Grace Paley e condivido in ordine sinaptico sparso dieci momenti in cui mi sono sentitə vistə e amatə nella mia identità e nel mio corpo transgenere.
1) Tristan – Lo scorso marzo alle 11 PM L. mi passa la macchinetta sulla testa e, insieme ai capelli di troppo, con cura tira via anche i pensieri intrusivi. Dopo aver visto il mucchietto grigiocastano che si è depositato sul mio braccio, ridendo mi dice: “Questa è una preview di come diventerai con il testosterone” (ci aveva visto lungo: little grizzly bears growing up;
1) Bianca – Sono andata dalla parrucchiera per la prima volta, i miei capelli erano iniziato a crescere da qualche mese, grazie gli ormoni, ma non stavano più a posto. La speranza era di fare una piccola pettinatura, ma non mi aspettavo il miracolo che è riuscita a pettinarmeli in maniera simile alla mia parrucca. Per due giorni sono andata in giro con un sorriso idiota, poi la permanente si è sgonfiata. Ho capito che presto avrei potuto abbandonarla.
2) Tristan – Qualche mese fa M. mi manda un foglio da firmare con il mio nome, quello che ho scelto io per me, che non sovrascrive ma integra il nome anagrafico e i trent’anni di storie che lo hanno abitato. Faccio un paio di tentativi. È buffo e bellissimo: ogni firma d’ora in poi sarà un esperimento;
2) Bianca – Mi sono iscritta alla palestra di pilates, dovevo compilare il foglietto della privacy e non volevo stare a spiegare la storia della mia vita. In seguito ho scoperto che avevano capito che sono una persona trans e sono stati carinissimi con me. Il problema è stato quando ho dovuto firmare come bianca. La domanda che mi è spuntata fuori è: come si firma bianca?
Nei giorni seguenti mi sono allenata a cercare di fare una firma che mi piace.
3) Tristan – “ma la vogliamo iniziare questa terapia ormonale?” Cit. il mio psicoterapeuta a giugno 2021.
3) Bianca – “Iula, ha già fatto un colloquio psicologico? Altrimenti le faccio parlare un’ora con la nostra psicologa.” Cit. Il mio endocrinologo ottobre 2021… forse potevo evitarmi di fare sei mesi di terapia psichiatrica.
4) Tristan – Quella volta in cui franzectanelli mi ha convinto a comprare un costume con Spongebob e Patrick + un set di boxer con degli ananas;
4) Bianca – Quella volta che per provare dei vestiti da scegliere per rappresentare una Drag Queen al mio corso di teatro, rivedendo le fotografie fatte con l’autoscatto, ho scoperto che sembravo una pornostar e troppo figa.
5) Tristan – Lo scorso dicembre quando con N. eravamo a “bere una sciocchezza o due” in Cadorna, il cameriere ci ha portato le birre e, guardando nella mia direzione, ha detto “Prima le signore” e siam scoppiatə a ridere insieme;
5) Bianca – All’inizio della tradizione mentre facevo il primo colloquio con l’attuale presidente della mia associazione transgenere, eravamo al ristorante e io non indossavo nemmeno abiti femminili, ero appena uscita dal lavoro e sarei dovuta rientrare subito dopo, il cameriere ha detto “Cosa desiderano le signore?”
6) Tristan – Quando F. a Bologna mi ha detto: “Ormai sono abituata a vederti con il filtro barba di Instagram, la prima cosa che ho pensato quando mi hai salutato è stata: Ah, Tristan si è fatto la barba per il matrimonio”;
6) Bianca – Quando ho terminato una sessione di elettrocoagulazione, nel tentativo di eliminazione della barba bianca, per tre settimane non è stato necessario usare il rasoio. Incredibile poter uscire senza dovermi truccare completamente.
7) Tristan – Quando L. mi ha scritto “Va bene usare i pronomi maschili che in italiano ci viene più comodo, ma tu per me resterai sempre un asterisco”;
7) Bianca – Quando scrivendo per il blog ho iniziato a riferirmi a me stessa con i pronomi femminili e vedevo la fatica delle persone che conosco, prima della transizione, che spesso sbagliavano usando la grammatica al maschile, per poi subito scusarsi.
8) Tristan – Il vocale di V. qualche mese fa su WhatsApp: “Ma questa voce… è raffreddore o testosterone?”
8) Bianca – Dopo un anno e mezzo di logopedia di corso di dizione, rispondo al telefono fisso di casa mi sento una voce “signora? Sono della compagnia telefonica XYZ…” Ecco finalmente la mia nuova voce femminile era a buon punto.
9) Tristan – T. la volta in cui in Accademia mi ha trasferito una chiamata dalla Reception: “Cucciolo, ti cercano”;
9) Bianca – Quando ho fatto la mia prima video chiamata per il lavoro, con un cliente e ho sentito il mio capo presentarmi al femminile.
10) Tristan – Quando ho letto la poesia “Asking too Much” di Andrea Gibson e ho capito che N. era un sistema-mondo di cui non avrei più potuto e voluto fare a meno.
10) Bianca – Io non ho ancora trovato il mio sistema mondo da amare, ma a mia discolpa c’è stato il covid subito dopo che ho fatto coming-out e che mi ha bloccato un sacco di occasioni per conoscere persone relative a un interesse amoroso. A livello affettivo invece ho conosciuto veramente tante persone e di loro non potrei più farne a meno e loro sono tanti sistemi-mondo bellissimi.
Morale dell’articolo, transizoni diverse e esperienze similari!