Da sabato scorso ho svolto numerose attività e tra una e l’altra ho sentito addosso ancora molta stanchezza. Durante invece nulla, sono fresca e pimpante come non mai.
In questo post metterò alcune cose che per me sono state significative, senza fare un racconto di ogni cosa che risulterebbe noioso e mi porterebbe via anche troppo tempo.
Sabato sera sono uscita a cena a Bergamo con due “nuove” amiche trovate su Facebook. Ho scelto il ristorante/pizzeria scoprendo che loro abitano a cento metri. Mi sono preparata tutta elegante e con un’euforia che non provavo da tempo, poi mi sono resa conto che è la prima volta da mesi che esco per conoscere delle persone andando in un locale carino, poi una è anche trans e mi stuzzica “il confronto” anche fisico. Questo in realtà sarà un problema che ho dovuto tenere a bada a causa della mia educazione “anni ’70” e che sotto sotto c’è ancora tra cui la parte della mente che analizza e giudica qualsiasi cosa, retaggio dei primitivi per capire se quell’animale avrebbe potuto mangiarmi. Per gran parte della serata questa parte interiore mi ha disturbata con continui confronti, quasi sempre a mio favore secondo “lei”, ma che non hanno ragione di essere in quanto ognuno è ciò che si sente e mi piace conoscere gente e le loro esperienze di vita. Nonostante questo disturbo, che non ho dato da vedere, mi sono goduta la serata e per una volta ero con un tacco abbastanza alto e anche loro ne avevano uno.
Aneddoto: sono arrivata prima di loro, mi accomodo al tavolo e mi tolgo il giubbotto. Noto che molta gente si gira a vedere “la donna alta“, chiedo al cameriere del bagno e mi indica una direzione che seguo. In fondo alla sala c’è una scala che scopro portare a dei magazzini. Ritorno e il cameriere si scusa e mi dice che è di sopra, mentre salgo elegantemente la scala (con tacco sette) noto che sono di nuovo osservata da tutti: “la signora imbranata“.
Terminato il lavoro guardo nel cellulare e vedo che ci sono molte e-mail, tra cui una del mio avvocato che mi comunica la data in cui ci sarà la sentenza di cambio nome, genere e autorizzazione alle operazioni chirurgiche in Italia. La data è il 31 maggio al tribunale di Bergamo. Se tutto andrà bene il giudice approverà la richiesta, ci sarà comunque da attendere qualche mese per avere la sentenza e i documenti relativi, e quando sarà il mio comune mi chiamerà chiedendomi di portare una fotografia per rifare i documenti.
Mi sembra una vita fa che ho cominciato varie attività per arrivare a questo momento. Quasi due anni, in pratica appena dopo dal coming-out. Ho una leggera ansia, ma ho capito che se ci penso poco e quasi me ne frego, tutto si risolverà al meglio, e non sarà così non me la dovrò prendere più di tanto e aspettare le tempistiche del caso e sopportare i relativi costi. La cosa che mi dà rabbia è che la mia vita ‘legale’ sia in mano a una sola persona che deve giudicare senza conoscermi davvero. Non è che una persona cambia genere così perché gli va! C’è uno sconvolgimento della sua vita, sperando in meglio, comprese tutte le persone che sono in contatto. Poi diventare donna non fornisce dei vantaggi, cambiando lavoro si rischia di avere uno stipendio più basso, si viene considerate meno nelle riunioni decisionali e nelle discussioni di cose “tecniche”.
Comunque quando accadrà farò una grande festa e come ha detto la mia vicina Carmina “Quando ti laurerai donna, dobbiamo festeggiare
“, in effetti con tutto lo studio e impegno che ci ho messo è quasi una laurea con tanto di tesi (il blog).
Elena C “Bianca, inizia a visualizzare questo nome sulla tua carta d'identità! Potere ed energia aiutano il processo. Sono sicura che andrà per il meglio!
“
Questa sera alla lezione di pilates mi sono divertita. Prima che iniziasse la lezione mi sono seduta sul tappetino e mi sono guardata nello specchio in fondo alla parete quello che ho visto mi è piaciuto molto, stavo guardando una donna. Solo che accaduta una cosa in un determinato momento ho avuto paura nel fare un determinato esercizio dove dovevo fare una specie di candela e poi portare gambe e piedi oltre la testa (una rovesciata). Qui avuto delle difficoltà perché ho ancora un po’ di pancetta e non riuscivo a comprimere lo stomaco, inoltre la mia mobilità delle ginocchia non è ancora così libera da farmele stendere completamente. Lavorando da casa e sul computer è veramente una battaglia tra la mia mobilità e la posizione di lavoro da seduta. A un certo punto non ho osato andare oltre, anche se forse sarei riuscita a fare l’esercizio. Ho avuto una gran paura di spezzarmi il collo. Erano anni che non avevo paura di nulla, ma non perché fossi impavida, solo non mi ero mai messa in qualche situazione che avrebbe potuto essere pericolosa. Quindi da una parte c’era questa mio blocco, tirato avanti per quarant’anni, sulla fisicità al maschile, e dall’altra il timore di rovinare la mia vita in questo momento solo per fare un esercizio. Sto vivendo “la mia favola” e mi sembra stupido rischiare troppo proprio in questo momento.
Tornata a casa mi sono collegata con la mia amica Maia, la fotografa, per fare l’ultima delle cinque serate dedicate alla fotografia dell’autoritratto. Avrei dovuto fare e mostrare anche io una mia fotografia, ma sono stata davvero troppo impegnata e inoltre vorrei godermi questa ricerca su me stessa e non scattare giusto per fare il compitino. Gli altri partecipanti hanno mostrato delle fotografie veramente interessanti e che non mi aspettavo. Nell’esercizio si doveva scrivere alcune parole chiave di noi stessi (qualità, attributi e talenti) per sceglierne alcune e fare uno scatto. , ma non sono ancora riuscita a selezionarle per focalizzare il tutto nel mio scatto.
qualità:
empatica
energetica
analitica
entusiasta
attributi fisici:
alta
sorridente
fotogenica
talento e abilità:
analizzatrice
organizzatrice
fantasiosa
pronta a tutto
fotografia, video, grafica
programmazione computer
impaginazione
scrittura
illustrazione
(in pratica il mio curriculum lavorativo)
È davvero difficile un guardarsi dentro e scegliere una sola cosa di noi stessi. Alcune hanno anche scelto delle parti del corpo che a loro non piacciono (una ragazza dice che non le piace il naso, ma è bellissimo) e sono uscite delle fotografie strepitose. Quindi mi hanno dato delle idee, che cercherò di non copiare, che mi hanno ampliato il modo in cui dovrò preparare la scena e posizionare la macchina fotografica sullo scatto automatico in modo da non sapere esattamente quando scatterà.
Serata piena di soddisfazioni e di divertimento al corso di teatro. Dopo il lavoro ho mangiato presto e subito dopo ho sentito molto freddo e mi sono dovuta sdraiare venti minuti sul divano con la coperta. Alzatami un po’ stordita sono uscita e arrivata al bar vicino alla scuola, ho preso un caffè. Per fortuna una volta entrata nella sala prove è passato tutto. Addirittura al termine della lezione sono uscita tutta accaldata.
Aneddoto: Sul gruppo trans di Facebook, scherzando ovviamente, hanno postato una domanda “se hai piedi freddi sei una donna, altrimenti sei trans”. La battuta non è delle migliori, però mi ha dato da pensare e mi sono accorta che quest’inverno è stato il primo in cui avuto I piedi gelati in numerose occasioni e non si scaldavano. Ho anche comprato gli stivaletti con il pelo, ma in certe giornate, sentivo freddo quasi da ghiaccio. Ho chiesto ad alcune amiche effettivamente gli ormoni possono produrre anche dei cambi di temperatura. Questo è un effetto collaterale negativo che non avevo previsto per la mia transizione.
Abbiamo preparato l’ultima parte dello spettacolo dove reciterò, quando la Circe saluta Ulisse e quindi per tutte noi ragazze (tranne una) finisce la partecipazione allo spettacolo. Ci sarà solo un’ultima donna sul finale, che sarà la mamma di Odisseo che dovrebbe farla Maria Pia, che però è andata in pensione e si è fatta due mesi di vacanza.
Quindi ora ho tutte le mie parti e nel frattempo ho dovuto impararne anche alcune di Maria Pia. A inizio serata anche se mi ricordavo tutte le battute , avevo dei dubbi su alcune parti in quanto apro io alcune sequenze e non avevo capito bene quando si interrompeva quella precedente. Come ho scoperto cambieranno le musiche della colonna sonora. Mi ero scritta un foglietto con le mie battute riassuntive, che ho corretto al momento e dove c’è anche la battuta precedente. Una tecnica che ho appreso è di scrivere a memoria su carta le proprie battute che aiuta a ricordarle meglio.
Quando abbiamo iniziato la prova detta “filone” (tutto di fila) avevo il panico da non ricordare le battute. In realtà abbiamo fatto sì una prova generale, ma con piccole interruzioni e aggiustamenti. Per fortuna, oppure sapientemente l’insegnante ha scritto il copione in quella maniera, la maggior parte sono scene figurate senza dialoghi.
È andato tutto abbastanza bene e Marta l’insegnante, ha detto che “visto da fuori” la storia fila e si capisce, ma che dobbiamo imparare le battute a memoria e quando intervenire. Rispetto alle prove separate, in alcune parti dove ci sono io adesso, ho un ruolo più dominante. In particolare una scena dove avanziamo con i veli tenuti alti dietro la testa (tipo odalische), ora parto io davanti e guido le altre e loro devono copiare i miei movimenti. Avevo chiesto all’insegnante, all’inizio del corso, che volevo migliorare i miei movimenti sul palco e la fluidità e mi sembra che mi ha accontentata.
Peccato che non abbiamo riprese video, volevo farle io e poi avuto una giornata complicata di lavoro e mi sono dimenticata di mettere in carica la videocamera. In video c’è solo una breve sequenza fatta con un telefonino e io sono inquadrata di spalle. Per fortuna quando la stanza era ancora vuota, mi sono scattata dei selfie che hanno fatto molta scena mostrati in giro. Mi stupisco anche io come riesco a essere così fotogenica e figa in certi momenti senza che me ne accorgo.
Osservando la foto noto che l’abito nella parte superiore va molto bene. Oggi avevo lavato, pettinato e con il ferro fatto alcuni ricci alla parrucca (cosa che non facevo da mesi). Dovrò rendere col make-up lo sguardo più intenso. Infine per la parte della gonna che ho ordinato online non è ancora arrivata, e ho indossato l’unica che avevo, nera con uno strato di raso trasparente e in fondo larga a campana.
Maia “E come è sentirsi calata nei “panni” di una ninfe? Che sensazione provi? Cosa ti permette di vedere da tale punto di vista?
”
Più che altro manifestiamo eleganza, misticismo nel preparare la pozione che trasforma in maiali, odio per gli uomini, sorpresa e sgomento quando Ulisse non si trasforma, compassione quando li trasformiamo di nuovo in umani e loro piangono, cerimoniose per aiutare Circe con il suo uomo, ossequiosi quando salutiamo Ulisse. in pratica ignoriamo l’equipaggio… anche se ci sono delle varianti alla storia dove effettivamente anche le ninfe hanno dato dentro!
Marta “quello potete farlo nel backstage
”
È uno spettacolo molto simbolico, pochi dialoghi e tante scene molto lente. Una scena molto inquietante quando i ragazzi quando fanno i maialini e noi li picchiamo con violenza, loro sono a torso nudo e indossano un collant sul viso (tipo rapinatori) con solo due buchi per gli occhi…
Maia “mi hai detto le cose come stano, hai parlato al plurale, hai raccontato come si svolge, ma non hai detto nulla su cosa vedi tu e cosa provi tu nell'essere una ninfea…
”
Plurale perché siamo in gruppo e parliamo una via l’altra se fossimo un’unica persona…(tipo qui, quo,qua)
Tutto sulle Ninfe Greche e Romane
https://www.romanoimpero.com/2010/06/culto-delle-ninfe.html
Al momento la preoccupazione è riuscire a ricordarsi tutto, movimenti, sequenze, dove entrare e dove uscire, il copione con le battute… quando queste cose saranno metabolizzate inizieremo a lavorare sulle intenzioni.
La settimana termina andando al corso di cucina e mi sono divertita tantissimo, forse mi sto riprendendo davvero e durante le due ore e mezza sono stata sul momento, energica, mai rimasta in disparte ed è stato bello. Unica nota strana è che sono stata Bianca per tutti, tranne che per una ragazza che mi hai sempre dato del maschile. La cosa mi ha dato fastidio, ma solo nel cercare di capire perché solo lei vedeva in me il lato maschile. Guardando una foto che siamo insieme e ho la mascherina abbassata (stavamo mangiando) il mio viso non mi è piaciuto molto, troppo maschile.
Tra l’altro mi piaceva anche molto, cosa che non mi accadeva da tempo a trovare una donna per cui provare attrazione. Forse è colpa anche del mio ciclo mensile, che questa settimana sta arrivando. Non è il ciclo mestruale, ma una volta al mese ho un leggero “ritorno al maschile” con leggera erezione, penso che sia a causa degli ormoni che non sono stabili.
Questa volta mi sono messa da subito a preparare e affettare, così dopo mi sono dedicata a fare le fotografie e mangiare. Sono la “fotografa ufficiale“. Eravamo in diciotto persone e lavorando a turno non potevano cucinare tutti. Anche questa volta ho cercato di contenermi nel mangiare, ma ho fatto lo stesso un paio di bis, sono stata brava e non ho toccato la pasta come bis. Avevamo fatto una carbonara di mare con cozze, vongole e polipetti. In più la pasta erano dei bucatini che abbiamo fatto risottare in padella.
Lato mio ho sbattuto le uova ed è stato abbastanza impegnativo, quasi fare palestra, perché erano 32 uova! (18 uova e 14 tuorli)
Alla fine, dopo aver pagato la nostra quota, siamo rimaste solo io e l’altra ragazza che fa le fotografie “quasi ufficiali” (scherzo ovviamente) e Raffy ci ha voluto abbracciare insieme con un bel bacio sulla guancia entrambe dicendo “vi voglio bene
” e la cosa mi ha fatto un gran bene davvero.
Ovviamente il ritorno a casa di quaranta minuti di auto, cercando di digerire, è stato impegnativo. La buona notizia è che al mattino mi sono pesata e nonostante tutto, questa settimana ho perso mezzo chilo di peso, segno che sono stata brava.
Rileggendo adesso l’articolo mi sono resa conto che anche stavolta ho fatto un sacco di cose con persone diverse…e va bene così. Finché non le scrivi in bella e ci ragioni sopra non ti sembra che siano state così significative e invece…