Al mattino presto parto alla volta di Bergamo per fare la seconda sessione della depilazione tramite elettrocoagulazione. La prima l’ho fatta due giorni fa, il viso non è guarito, anzi è pieno di macchie rosse, ma non toccheremo quella parte e andremo a rimuovere il resto del viso.
Il covid-19 e gli inutili lockdown iniziali mi hanno fatto saltare sei mesi di epilazione laser, proprio mentre ho iniziato e ho scoperto, solo due mesi fa, che la barba superstite, che sembrava quasi eliminata, è diventata bianca. Il laser non ha effetto sui peli bianchi e l’unico modo è usare questa tecnica.
Per mia fortuna ho scoperto che resisto tantissimo e sento poco il dolore. Anzi della scarica elettrica tramite l’ago sento giusto un pizzichino, mi da’ fastidio quando con la pinzetta vengono estratti i peli in alcuni punti del volto. Ho scoperto che sono più sensibile sotto il bordo del mento.
Non ho capito bene oggi quando durerà questa cosa.
Dallo scambio di informazioni avito via e-mail scopro che in realtà non mi hanno spiegato alcune cose e io avevo grandi aspettative da questo intervento, almeno dai messaggi letti su Facebook di donne che lo hanno fatto, sperando in alcuni mesi di risolvere definitivamente la questione con sessioni mensili e brevi.
Lato mio non avevo capito quanti peli sono davvero sopravvissuti al laser. Rasandomi al mattino, con quello elettrico, in tre minuti accorciavo il tutto e pensavo che fosse rimasta poca barba, convinzione rafforzata dalla constatazione che fino a sera non dovevo fare più nulla.
La dura realtà mi si è sbattuta in faccia, dopo tre ore mi chiedono se posso tornare nel pomeriggio per terminare. Quindi farò un’ora di pausa pranzo da qualche parte per poi tornare. Mi chiedo se avrò il coraggio di togliere la mascherina per mangiare, non sono un bello spettacolo.
Nella mattinata, mentre mi si operava al lato del volto, ho parlato molto e risposto alle numerose curiosità che mi sono state rivolte. In particolare sulla cosa che sono vergine, alla mia età, e non ho mai avuto una fidanzata o compagna. E’ rimasta colpita che fino a 55 anni ero un maschio, proprio non mi ci vede da come sono adesso. Un’altra cosa riguardava il come vestirsi dove le donne CIS dopo un po’ di anni molto spesso non stanno a guardare cosa indossare, mentre per noi è una cosa obbligatoria per ‘sentirci presentabili‘ in ogni frangente.
Pausa pranzo, apro le mappe mi dirigo verso una pizzeria da asporto, ma è un locale triste e non vedo panchine. Proseguo e c’è una trattoria rinomata con venti persone in strada in file, proseguo e c’è una trattoria non così piena.
Mi accomodo, green pass validato, al tavolo accanto ci sono quattro muratori che non mi guardano poi molto, tenendo la mascherina scelgo dal menù. Non c’è nulla che mi attira e che sia ‘leggero‘, poi penso che sono a Bergamo e che il mio corpo avrà bisogno di sostanze e energia per la guarigione e scelto polpette e polenta taragna. Me ne pentirò perché tra la stanchezza del trattamento e la digestione, mi verrà un sonno pazzesco. Buffo che mi sto’ facendo “torturare” volontariamente e penso solo di avere sonno.
Ritornata in studio, la titolare che ha capito che in realtà ho capito in parte cosa accadrà in seguito, mi spiega meglio la situazione. Aveva notato un mio eccessivo ottimismo e prima di procedere è meglio che comprenda bene come funziona questa trattamento.
Ogni quindici giorni circa dovrò ripetere un certo numero di ore di trattamento perché per mesi i peli cresceranno di nuovo e che la durata totale è di circa un anno. Con il costo di 120€ all’ora è più di quello che posso permettermi. Penso che forse ho fatto una cazzata e che sarebbe stato meglio continuare con il rasoio, ma allontano questo pensiero, ora con la barba è una sfida personale.
Siccome sei simpatica voglio venirti incontro, mi dice, cosa che contraccambio e appunto anche io da ex-commerciante so devo tenermi buona una cliente che verrà per mesi, possiamo fare un forfait mensile. Quando puoi spendere ? Faccio un calcolo veloce e la cosa mi sembra comunque al di là del mio stipendio. Ho dei soldi da parte che ogni mese diventano sempre di meno tra imprevisti dell’auto e aumento dei prezzi (grazie Mr.Putin, guerrafondaio senza un cuore). Dopo una piccola trattativa conveniamo per vederci ogni due settimane per tre ore, sperando che dato che ho tantissimi peli, ma non così tanti come quando ho iniziato la transizione il tempo basti per sfoltire. Il costo è comunque elevato con 600€ al mese per quasi un anno e io spero vivamente che la barba si arrenda prima. Mi sembra una storia infinita e capisco sempre di più che la transizione MtF è una cosa da ricchi.
Rimango quasi due ore sdraiata a far terminare la seduta. Parlo poco con il pensiero del costo e del tempo che gira come una trottola, meglio questa cosa per me che i soldi che ho speso dal meccanico lo scorso mese. Viene anche l’abbiocco post prandiale e la polenta taragna ha il suo peso e riesco a non pensare molto, più che altro non racconto più di me, anche perché sta operando nella gola. Pensavo di sentire dolore in zona “pomo di Adamo”, il mio è rientrato ma c’è ancora, invece nulla, solo un fastidio più forte.
La seduta sembra non finire mai e sento la signora dirmi “siamo in fondo. Voglio vederti uscire di qui con la pelle liscia come un bimbo
“. E finalmente dopo quattro ore e mezza abbiamo finito. La stanchezza inizia a prendere il sopravvento, sono una donna forte, ma la violenza alla mia pelle che mi sono fatta infliggere è stata notevole. Penso che è una cosa che ho voluto fare per stare meglio in seguito.
Termino la sessione e le ripeto quello che ho capito sui prossimi trattamenti, fare sempre un riassunto con il cliente/fornitore, soprattutto che non dovrò più radermi in nessuna maniera. Se ci sarà qualche pelo troppo lungo dovrò accorciarlo con una forbicina. Anche se costoso, il momento di non dovermi più fare la barba è arrivato dopo 30 mesi, come la stagionatura del parmigiano, un momento a lungo atteso.
Pago e mi fa uno sconto per oggi, ma comunque in due giorni per questa epilazione come punto di partenza, ho speso ben 600€.
Mi dirigo verso casa, ma prima di partire guardo i messaggi e le e-mail e c’è un piccolo casino da risolvere riguardo il sito dove lavoro. Il viaggio con il traffico sembra non finire mai anche lui, ma raggiungo casa in quaranta minuti. Mi collego al sito, correggo il problema in un’ora di lavoro e sento sempre più il sonno e la stanchezza che mi assale.
Finalmente mi sdraio e sono così stanca che non riesco a dormire. Rimango sul divano cercando di riposare e nel frattempo il mio cervello va a mille pensando un sacco di cose, che non ricordo e quindi inutili.
Mi alzo, mi gira la testa e mi dirigo in bagno dove metto un po’ di crema Gel lenitivo all’Aloe vera, la cremina ufficiale è da mettere alla sera e mattina dopo, su eventuali ferite e croste va messa la Gentamicina. Quindi torno in cucina e preparo la torta salata che domani dovrò portare alla festa in maschera.
Sono stanca, ma non ho sonno. Guardo i messaggi e ce ne è uno di un aspirante ragazzo trans che finalmente dopo mesi mi scrive, anzi ha telefonato mentre cucinavo. Lo richiamo e stiamo quasi un’ora al telefono. Cerco di rispondere alle sue domande, anche se il mio percorso di transizione è l’opposto del suo, ma ora conosco tanti ragazzi trans e qualcosa l’ho imparata. Al termine lo metto in contatto con la mia associazione transgenere (ACET) per fare un primo incontro con un’altro ragazzo trans. Questo scambio di informazioni da parte mia e di domande e dubbi da parte sua, mi ha riportato alla mente il mio inizio e ho ricollegato che quello che ho fatto oggi era una delle cose da me pianificate solo due anni orsono. Rispetto a farsi le sessioni con il laser, che sembrano impersonali (anche se dolorose al momento) quella di oggi è stata molto simile a una vera operazione di chirurgia estetica. Ho quindi pensato a eventuali operazioni che farò in futuro e lì si che saranno dolori e modifiche importanti.
Vado a dormire, ma prima mi guardo allo specchio per ricordarmi il momento e poi nel dormiveglia ho strane sensazioni, alcune di disagio, mi viene da piangere senza motivo, tristezza e poi mi rendo conto che devo avere uno squilibrio fisico per la lunga operazione e riesco a tranquillizzarmi per riuscire a cadere addormentata.