Settimana strana dove non mi sono sentita a posto, ho risentito del meteo grigio e uggioso, ho anche fatto sogni strani. L’unico che ricordo è che tutti mi vedevano come una donna, ma io mi sentivo come se stessi ‘usurpando‘ il ruolo femminile e mi vedevo sempre al maschile, cosa che ora è davvero più difficile anche guardandomi allo specchio. Venerdì sera dopo il lavoro ho fatto una camminata, tornata a casa ho avuto una fame notevole e sono schiantata andando a dormire alle 21:30. Stamattina mi sono svegliata alle 8:30 e con calma mi sono fatta le coccole (scrub, creme) e una doccia e sembra sia tornato a splendere il sole dentro la mia testa. Poi con la mia vicina di casa Carmina, siamo andate al baretto in centro a fare colazione e siamo state mezz’ora in chiacchiere con delle signore ultra-ottantenni che parlano quasi solo dialetto bergamasco, bellissimo e un’esperienza impagabile.
Ma è meglio ripercorrere la settimana da domenica scorsa.
Domenica sono andata un trekking è molto facile. Sono arrivata a Milano a casa di Elena e poi da lì sono passate a prenderci due sue conoscenze. Ho scoperto che stando dietro seduta in auto mi viene il mal d’auto, oppure la guidatrice non era brava e in effetti era molto distratta a parlare.
Oggi in zona Laveno (Lago Maggiore) eravamo una cinquantina di persone ed è stato bello rivedere alcune amiche dopo un anno, tra cui Tania e Margie (che si è lamentata che questo era un trekking troppo facile, lei è la tipa da cose impegnative).
Tania mi ha detto che ho anche cambiato lo sguardo. E’ probabile che non era il make-up che avevo visto che era giusto una linea fine. Le ho risposto che ora mi sento me stessa e che questo si vede.
Dopo un poco di attesa che arrivassero gli ultimi, siamo partiti e ci siamo fermati dopo nemmeno mezz’ora perché alcuni volevano vedere una rocca che dà direttamente sul lago. Noi siamo rimaste fuori a chiacchierare e poi già che era la una a mangiare i panini. Io avevo due panini farciti con un veggie-burger, tutto vegetale che sa molto di carne con la giusta consistenza. Da settimana scorsa ho iniziato una specie di dieta mangiando molto più vegetariana e riducendo i carboidrati. Ho perso un chilo e mezzo in due settimane e non mi è mancata più di tanto carne e formaggi (di cui sono ghiotta). In generale mi sento il fisico più ‘pulito’.
Siamo ripartiti e abbiamo fatto due ore di camminata in mezzo al bosco con tante chiacchiere e poca fatica. Per fortuna non faceva così freddo e mi sono goduta la camminata. Come nei trekking pre-covid ho parlato singolarmente con diverse persone aggregandomi ai piccoli gruppetti che si formavano. Con Tania su una cosa siamo anche scoppiate a ridere di gusto, cosa che ha fatto bene a tutte e due.
Sonia, parlando di cose che abbiamo in comune (teatro,danza) mi ha detto che in passato ha fatto dei corsi di “Danza sensibile” con l’insegnante “Kea Tonetti“.
http://spaziocontinuum.it/corsi/laboratorio-di-danza-butoh-e-danza-sensibile/
Sembra interessante da approfondire e magari la farò il prossimo inverno.
Non so quanto ho mostrato a tutti di essere una donna trans, cosa che ovviamente non ha destato nemmeno un’occhiata né un verbo al maschile. Nei trekking ormai non mi interessa più di tanto questa cosa dell’apparire, anche se con le due signore ci hanno portate in macchina, la guidatrice Sonia all’inizio in auto usava con me la grammatica al maschile, dopo mezz’ora di camminata sono diventata una donna per lei anche a livello grammaticale.
Soprattutto dopo che ho mostrato loro alcune foto con la parrucca e che sono tutta un’altra storia. Mi fa piacere indossarla che mi fa sentire più bella (a volte mi sembra troppo), più giovane e più sicura, ma spero presto di non doverne più dipendere dato che i miei capelli iniziano ad avere una lunghezza decente da coprire l’effetto attaccatura capelli maschile con le arcate lontane.
Dopo questa meravigliosa giornata dal giorno dopo è cominciato un qualcosa che mi ha dato un senso di piccola solitudine, svogliatezza, come se tutto quello che sto facendo non ha cambiato molto da prima della transizione. Tutte cose non vere, ma che arrivano dritte dal subconscio. Ho scoperto che prendendo un integratore magnesio-potessio mi riequilibra subito, ma non vorrei abusarne perché se poi mi servirà davvero un “tirami sù” e sono assuefatta non mi farà più effetto.
Ho avuto una breve pausa di questo umore solo mercoledì sera andando a pilates, dove in un ambiente protetto e tranquillo con le mie amiche del corso si parla, si fa esercizi con l’insegnante e ci si rilassa davvero staccando dal mondo per un’ora. Io dalle mie menate, altre hanno una pausa dalla famiglia.
Il Giovedì mattino è iniziato presto andando in un’autofficina a fare la revisione dell’auto, quando sono arrivata ero la prima e mentre facevo colazione in meno di mezz’ora è stato fatto tutto. Ho avuto dei flash degli ultimi anni dove ero al maschile, una volta con degli stivaletti con il tacco interno e nessuno mi ha guardato nonostante le mie paure, la mia prima volta da donna e ora che è stato di una normalità splendida.
È una settimana che su un paio di dita della mano destra hanno un gonfiore rosso e si intravede un puntino scuro al centro. In farmacia mi hanno dato una pomata da spalmare tre volte al giorno (gentamicina) e una bustina per impacchi da fare alla sera, ma dopo quattro giorni si è sgonfiato solo in parte lasciando il resto come prima e che adesso fa leggermente male quando lo tocco e appoggio la mano. Per fortuna ho un computer Apple per lavorare che ha un trackpad enorme e comodo, per cui ho lavorato senza usare il mouse.
Ho avuto la tentazione di arroventare uno spillo e fare un buchino per vedere in quel puntino cosa c’è e toglierlo, come facevo da bambina tanti anni fa. Prima di tornare a casa dalla revisione ho provato andare al pronto soccorso più vicino, ma rinunciando subito perché c’era una una lista di attesa di circa cinque ore!. Sono tornata in farmacia, che mi ha detto che era meglio di sentire il medico per farmi prescrivere un antibiotico, specie se avrei voluto fare quella cosa del buchino. In serata sono andata dal medico, già che c’ero mi sono fatta prescrivere le pillole della TOS (terapia ormonale), e il medico mi ha detto di prendere per una settimana un antibiotico e per il momento di non provare a fare il buchino. (in due giorni si è sgonfiato tutto! Forse non servirà fare il buchino)
Il resto della giornata lavorativa è stato intenso perché poco prima dell’ora di pranzo, l’azienda che ci gestisce la parte tecnica del sito, ha “tirato giù” come si dice in gergo, una parte del sito per un errore gettandoci nel panico, soprattutto il titolare.
Questa sera avevo delle aspettative per il corso di teatro e sono state disattese (proprio una settimana no!). Finora ogni volta abbiamo fatto cose interessanti e a fine serata ero piena di energia, ma oggi ho imparato il significato della parola noia.
Praticamente abbiamo chiacchierato all’inizio in attesa che arrivassero gli altri, anche stavolta mancavano tante persone, poi abbiamo fatto un po’ di riscaldamento, una specie di pilates e poi, noi ragazze, niente.
Marta, l’insegnante, che nelle sue intenzioni aveva quelle di provare l’inizio dello spettacolo dove ci siamo tutti, ma mancando tanta gente non lo si poteva fare, allora è andata avanti nel copione. Peccato che ci sono solo i ragazzi in quella parte e quindi noi siamo rimaste sedute due ore e mezza a guardare. Le due ragazze più giovani si sono messi a parlare tra di loro sottovoce, Alda si è messa a guardare il telefono e io cercato di trarre giovamento comunque da quella situazione.Una specie di corso di regia teatrale. Ho visto quasi solo ragazzi impacciati alle loro prime armi, ma che hanno fatto progressi notevoli a fine serata dopo i consigli e le prove che Marta ha fatto fare loro. Però vederli ripetere le scene troppe volte e che rifacevano gli stessi errori,nonostante l’insegnante gli aveva appena spiegato cosa avrebbero dovuto fare, portava molto alla noia anche a guardare.
A un certo punto della serata mi sono fatta fare un paio di fotografie e ce ne siamo fatta una tra di noi ragazze. Sono state postate subito su Instagram e taggate. La scusa delle fotografie era anche che mi ero vestita apposta elegante,non troppo sexy e con una collana, perché nelle intenzioni di Marta dovremmo vestirci in total black, eleganti in modo da farci sentire più femminili per la parte, ma rimanendo sedute tutto il tempo, tutte stavano pensando che facevano meglio restare a casa oppure che potevano anche venire in tuta o pigiama.
C’è stato un momento, siccome dopo un po’ faceva abbastanza freddo, che ci siamo messe tutte vicine e Alda si è abbracciata a me, senza malizia, ma cercava calore e forse di sentirsi rassicurata. Lei sa che sono una donna trans e che senza nessuna malizia integro sia la parte di dolcezza femminile che quella di protezione maschile. Era un po’ che non mi capitava una cosa del genere e non mi sono ancora abituata a questi bellissimi contatti fisici.
Comunque qualcosa ho imparato anche stasera come muoversi meglio sul palcoscenico, ho avuto la conferma che in ogni frase ci va messa un’intenzione e non si parla con voce teatrale.
A proposito della voce, è qualche giorno che avevo la voce un po’ più bassa e poco potente. Pensavo al fatto che durante il giorno non parlo mai con nessuno, invece ho poi scoperto che quello che attendevo da due anni è accaduto: dopo tanti esercizi vocali di logopedia per alzare il tono a un certo punto si sarebbe abbassato e normalizzato, producendo una voce abbastanza femminile. Mi sono registrata e riascoltata per conferma ed è vero. La settimana non è stata proprio da buttar via!.
Questo è la frase di riferimento per i miei progressi dall’inizio della Logopedia.
Nei prossimi weekend sarò super-impegnata con un trekking al lago di Iseo con festa di compleanno (ho fatto il video di presentazione al gruppo), una gita al museo egizio di Torino, una festa di carnevale in costume da personaggio di film. Dopo un rallentamento il treno della mia vita sta ripartendo alla grande.