Nell’incertezza del momento e con i casi di positivi al virus che stanno aumentando, ma soprattutto perché un sacco di gente è andata a fare i tamponi per essere sicuri nella festività e quindi più tamponi uguale più casi, soprattutto di asintomatici. Era già successo mesi fa, solo che ora il costo tampone e inferiore e anche il tempo di attesa per il risultato è di pochi minuti. Lo scoprire di essere positivi ha portato a una riduzione degli incontri per le festività e il governo tra le nuove norme ha chiuso di nuovo le discoteche. Quest’anno sarei andata in una piccola discoteca con DJ set e mi sarebbe piaciuto molto esplorare questa parte della mia femminilità, magari indossando il tubino nero che penzola nell’armadio da due anni. Mica porterà lui sfiga?
Ho fatto la vigilia a casa di mia sorella, con cognato e nipotina. Abbiamo mangiato molto e mi sono lasciata tentare dal bis di lasagne, così non avanza nulla.
Quindi la pausa necessaria prima di andare al panettone con crema calda. Nelle due ore di pausa ci siamo scambiati i vari regali e soprattutto la nipotina ha apprezzato i suoi. Al termine ci siamo messe a cercare di montare la casetta e gli accessori dei PlayMobil e grazie all’aiuto di mia sorella molto più esperta di me abbiamo fatto quasi tutto. Per capire come incastrare i pezzetti di plastica serviva un idraulico vero!
Quindi la nipotina ha aperto l’ultimo regalo ed era il “Cubo di Rubik” che è tornato di moda. Il bello è che l’abbiamo nominato in tanti modi divertenti storpiandone il nome, tra cui “il cubo di Kubrick” (regista). Siamo state un’ora a cercare di riuscire a fare almeno una faccia del cubo di uno stesso colore.
Ogni volta che la nipotina iniziava le frasi con “Zia!
” mi faceva sentire in paradiso. E’ bello essere una zia, molto di più che essere stato lo zio.
Con mia sorella anche lì tutto bene, ha scritto “per Bianca” sulla busta di auguri e mi tratta “da sorella“, anche se da parte mia mi sento più una “fratella“, dopotutto sono ancora suo fratello maggiore e mi sento protettiva nei suoi confronti.
A Natale invece ho fatto il pranzo a casa mia con i vicini (Carmina e Pino). Lei ha preparato gli gnocchi al sugo e il dolce (tiramisù), Pino si è dedicato all’ aperìtivo. Io ci ho messo il salotto, i piatti e ho preparato l’arrosto. Mentre ero in azione ho anche preparato alcune cose di antipasto ispirate ai corsi di cucina e idee venute al momento. Ho cercato di fare qualcosa che non riempisse subito dato che di solito dopo l’antipasto non si ha più fame.
Mezz’ora per preparare tre cose, esteticamente belle, leggere e gustose, ma il piatto sembra vuoto. Mi sono divertita molto.
Il catering è stato di un piano di scala perché Carmina è scesa per controllare l’acqua e poi ha portato su gli gnocchi, infine è riscesa per prendere dal frigo il dolce. Altro che chilometro zero, qui si è fatto circa cinque metri.
Il pranzo è durato due ore e mezza con lunghe pause e con mille chiacchiere nel mezzo, alla fine eravamo pieni, ma non troppo. Domani ci aspetta un’ altro pranzo. Io andrò da mio zio e loro ospitano il figlio di Carmina.
Alla fine Pino è tornato a casa sua per farsi un riposino, un lungo viaggio di una rampa di scale.
Io e Carmina siamo uscite per farci una camminata di sei chilometri, digestiva e io avevo bisogno di respirare aria fresca e libera. Anche se il cielo era grigio ,gli alberi senza foglie, i campi erano tutti congelati, sono stata comunque nella natura e mi ha fatto stare bene e digerire un po’.
Tornate a casa ho terminato di pulire la cucina e tutte le cose che abbiamo sporcato e ho dormito un’ora sul divano, proprio KO.
E’ stato un bel Natale in tranquillità. Nel frattempo sto cercando di capire cosa fare per fine anno, poche idee e tante precauzioni.