Per le attività sportive e di movimento è facile trovare taglie anche più grandi e molte cose sono unisex. Ultimamente la maggior parte delle donne non usa più abiti colorati, ma tendono tutte a indossare capi scuri, neri, con colori uniformi.
Il problema è che questi abiti “uniformi” tendono a enfatizzare la fisicità e per una donna trans si vuole proprio l’opposto e non bastano i colori rosa e fucsia per “camuffare”. Inoltre per le donne trans agli inizi quando si fanno queste attività si suda e non si può contare sul make-up (al massimo mi dura circa cinque ore ai trekking) e sulle parrucche, che se anche di capelli veri fanno sudare. Il mio toupet mi ha dato ottime soddisfazioni in quanto ha pochi capelli ed è come se fossero delle extension e suda insieme ai miei capelli, però ho notato che ne ho accorciato la vita di parecchio.
Gli indumenti per danza hanno il problema che sono troppo attillati e “il pacco” rimane in grande evidenza. A parte questo poco camuffabile perché le mutandine contenitive sono poco adatte allo sport, sono quasi dei perizoma e non sono per nulla comode facendo sport e danza.
Ho usato un corpetto normale da donna, quelli da mettere sopra la biancheria intima e che non si usano quasi più, ed essendo di colore nero riesce nel compito di mostrare una silhouette femminile e rende poco evidente “il pacco”.
Nei trekking estivi invece c’è ampia scelta e misure di magliette scollate, pantaloncini e scarponcini “femminili” con righe e motivi colorati. Lo zaino femminile potrebbe creare problemi alla schiena, io ne ho trovato uno da Decathlon color fucsia con retina salvaschiena (e sudore) che mi fa stare bene, ma ne ho provati tanti ed erano scomodi per la schiena “maschile” quando hai dentro qualche chilo di cibo e cose per la montagna.
Infine le felpe evidenziano troppo la fisicità maschile e le persone tendono, inconsciamente, a rivolgerti usando il “lui, cosa che non mi fa stare poi così bene.