Dovendo rimanere in casa e dopo aver montato l’albero di Natale, ho guardato dentro alcuni cassetti dove c’erano delle cose conservate da almeno vent’anni.
Vi presento un ragazzo che conoscevo, tale Gerardo, di belle speranze e che cercava un posto nella società, ma che non trovava.
Ho trovato il diario che avevo tenuto quando ero andato (ero maschio) a Londra a studiare inglese e ci ero stato tre mesi. Dentro c’erano anche le cartoline e le lettere che mi avevano spedito. Mi ha colpito che avevo anche tenuto la contabilità di tutte le spese indicando addirittura quali prodotti avevo comprato al supermercato! Ho letto qualche testo quà e là e l’ultimo paragrafo scritto prima di ritornare in Italia e mi ha colpito leggere di quanto fossi “disturbato” in quel periodo alla ricerca di una mia identità sia personale che lavorativa. Ho conservato il diario anche se non sento più miei quei ricordi, ma è così ben scritto (in inglese) e documentato che è un peccato buttarlo. Quindi l’ho conservato.
Invece ho buttato una quantità di cartoline di auguri e cartoline vere, fino agli anni ’90 quando andavi in un luogo spedivi la cartolina a casa a parenti e amici. La maggior parte non ricordo nemmeno chi erano le persone che si erano firmate e una buona parte hanno delle fotografie orrende tipiche degli anni ’70 e ’80.
Poi ho trovato le fotografie stampate, all’epoca c’era la pellicola, moltissime sfocate oppure non si capiva bene cosa si fosse fotografato, ma appunto costavano tanto e se erano uscite male lo scoprivi due settimane dopo che le portavi dal fotografo a sviluppare e stampare. Visto il costo a copia le conservavi tutte!
In teoria le avevo conservate per ricordare momenti felici, ma guardandole adesso mi vedo ‘dall’esterno” per la prima volta e il ragazzo che vedo non è mai felice, anzi ha sempre un sorriso tirato. Poi non è che quei ricordi fossero così belli, più che altro erano le prime volte che si faceva qualcosa tipo gita in Inghilterra, vacanza in tenda a Lignano Sabbiadoro, vacanza a Siena.
Alcune fotografie risalgono ai primi anni ’80, quando avevo vent’anni, e vedo un ragazzo che non riconosco più del tutto. Prima della transizione avevo dei ricordo di me stesso come magro e bruttino, ora che mi vedo da fuori vedo un ragazzo magro e triste, non ero più brutto dei miei amici di vacanza. Ero solo io che non ero me stesso. Da alcune fotografie emerge anche la mia voglia di indossare abiti colorati e leggermente diversi da quelli omologati dei miei compagni di vacanza.
Ora i due cassetti sono vuoti e quei ricordi fotografici andranno distrutti come è giusto che sia, inutile portarsi dietro periodi della vita dove a posteriori non si era davvero felici e sereni.
E’ stato un piccolo viaggio introspettivo inatteso, addio vecchio amico. Mi spiace di non averti valorizzato come meritavi.
Barbara “ah, non ridevi mai nelle foto? Adesso non c'è una fotografia dove non ridi spontanea e felice
“