Premessa. Sto’ quasi bene e ho avuto solo i sintomi da comune influenza come per gli anni scorsi: fiacchezza, naso che cola e poi tappato, tosse secca alcune volte al giorno, lievi mal di testa con problemi alla concentrazione.
Ho trascorso la settimana quasi tutta a letto cercando di seguire le guide che dicono di rimanere a riposo e al caldo, ma in realtà gli altri anni dopo due giorni stavo meglio e uscendo di casa per una camminata mi passava il resto. Questa volta non ho potuto farlo perché non devo avere contatti.
Nonostante non abbia fatto molto in questi giorni, sono successe tante cose che voglio condividere e mi chiedo se c’è qualcuno lassù che si diverte a farle e che poi legge il blog!
Disclaimer/avviso: questo articolo è solo la mia esperienza personale e non intende fornire istruzioni di cura. Se avete il medico di base ed è una persona competente seguite le sue indicazioni. Se come me in paese non c’è un medico di base (anche poco competente) chiedete aiuto alle associazioni di medici che prestano aiuto remoto e vi seguiranno giorno per giorno. Diffidare sempre dalle fonti anonime e presenti sui social.
Day-0 Domenica 28 Novembre
Sveglia alle ore 11:00 di mattina, ma sono andata a dormire alle due e mezza stanotte! Doccia e sono andata a trovare sorella, cognato e nipotina, siamo andati al ristorante cinese vicino a casa loro.
Ero ancora piena dalla cena di ieri sera, ma avendo saltato la colazione avevo fame per il primo, ma non per il secondo che ho buttato giù a fatica. Ho anche consegnato il regalo di compleanno per i dieci anni della nipotina.
Nel pomeriggio sono stata al telefono un’ora con Barbara e poi mezz’ora con Graziano, però con lui ero in strada a fare una camminata per il paese e senza accorgermi ho preso freddo.
Day-1 Lunedì 29 Novembre
Questa mattina, dopo una notte agitata a dir poco, dove ho fatto dei sogni con scenografie meravigliose e panorami assurdi e mozzafiato. Penso che la mia mente debba sfogarsi anche nel sonno e perché fare sogni ambientati nella vita di tutti i giorni?.
Ho lavorato con difficoltà perché dopo un po’ mi girava leggermente la testa e con il mio lavoro di “programmatore donna per il web” (programmatrice non mi piace proprio) la concentrazione è importante. In serata mi sono sentita stanca e con un leggero mal di testa insieme alla sensazione di ossa rotte.
Day-2 Martedì 30 Novembre
Stanotte nel dormiveglia ho sentito la vocina dentro di me che era il caso di prendermi una pausa e stare a letto per riprendermi. In effetti ho fatto troppe attività settimana scorsa e la domenica non è bastata per riprendermi, ho 57 anni e anche se adesso ho le energie di una ragazza, il fisico non lo è.
Appena ho scritto in azienda che oggi non avrei lavorato da casa e sarei rimasta a letto, ho avuto un calo fisico e dormito quasi tutta la mattina. Ma siccome nella mia nuova vita quando non organizzo qualcosa sono gli altri a pensarmi, in una pausa per andare in bagno a metà mattina, ho guardato i messaggi sul telefono e appunto c’era una specie di offerta da parte della guida del mio ultimo grande trekking in Germania la scorsa estate. Ho chiamato Max Wild e dopo i saluti mi ha detto di questa sua proposta che ha avanzato al consiglio dell’associazione Trekking Italia sezione Milano. Gli aperitivi che fanno una volta al mese con i soci, nonostante oltre 50 persone, sono abbastanza noiosi e non coinvolgono coloro che abitano lontano da Milano, come me che sto’ a un’ora di auto. Ha proposto di fare una diretta Facebook con qualcuno che la gestisca, giri in mezzo alla gente e movimenti la serata. Sapeva dei miei trascorsi teatrali e sicuramente ho dato questa impressione di vitalità nel nostro grande trek, quindi ha detto loro che conosceva la persona più indicata: io. Purtroppo per la data del mese di dicembre ho già un impegno serale vicino a casa e poi è meglio che a breve limiti le mie uscite troppo distanti. Ci sentiremo più avanti per organizzare a gennaio. Ne parlavo con Barbara domenica, dove ogni cosa ne porta un’altra, conoscere le persone porta a fare in modo che siano loro poi a coinvolgerti. Stare con persone interessanti mi fa sentire a posto e viva. Dopo questa piccola pausa che mi sono presa e mi stavo rimbambendo a rimanere a letto, sono tornata a dormire perché il mal di testa era tornato.
In serata ho visto il sostituto del medico di base che mi ha dato due giorni di malattia e detto a voce di prendere a mia scelta Brufen oppure Aulin. In farmacia mi hanno detto che il primo è più potente e ho scelto quello. Disgressione: dove abito non abbiamo più i medici di base da circa sette mesi e al posto di tre studi medici c’è uno studio solo con medici che non si sa dove li prendano (una volta c’era un cardiologo che però è capitato a puntino quel giorno). Li incontri solo su prenotazione, ma quando hanno dei pazienti (sempre) non rispondono e quindi è quasi impossibile riuscire a fissare un appuntamento. Inoltre ogni volta devi raccontare in breve la storia della donna trans e bla bla bla. In pratica sono lì solo a compilare ricette a mano.
Questo mi porterà a delle disavventure che spiegherò poi.
Day-3 Mercoledì 1 Dicembre
Oggi mi sono svegliata meglio ieri, anche se dopo mezz’ora di lavoro, lo so che sono in malattia, ma c’erano alcune cose da fare urgenti di assistenza ai clienti e informare i miei datori di lavoro. Brutta cosa lo smart working. Mi è aumentata la tosse e il mal di testa è tornato in forma più lieve.
Più tardi ho fatto una telefonata con la mia amica Laura C., dove mi ha spiegato alcune cose della mia nuova qualifica di segretario dell’associazione Acet, dove, citando l’uomo ragno, “da grandi poteri derivano anche grandi responsabilità”.
Mamma mi ha inviato questa foto. Non ho capito se ha comprato la collanina, ma il messaggio mi ha preso dentro l’anima. Poi sono del segno zodiacale del Leone, quindi è proprio rivolto a me.
Mi hai fatto piangere…che bello!
Non sono ancora posto. Inizio ad avere il sospetto che non sia una comune influenza anche se non ho nessuno dei sintomi medio gravi del Codid-19 e penso che sia meglio fare un tampone rapido.
Sono di fronte la farmacia per fare il tampone. Non è obbligatorio che lo faccia visto che ho solo due sintomi lievi del covid, ma nei prossimi giorni andrò a vedere alcune persone e non vorrei infettarle. Ovviamente sono leggermente in apprensione per un risultato che mi incasinerebbe non poco.
Positivo, cavoli!
La farmacista era dubbiosa perché il risultato non è apparso nel minuto come di consueto e quindi la procedura è fare un tampone molecolare per conferma. Noto che il tampone è made in China e c’è scritto Wu-Han. Strano che il business arrivi proprio da lì.
Ho due alternative. Una per il giorno seguente a 80 minuti di autostrada da casa, l’altra due giorni dopo nel paese accanto. Non sono in grado di guidare così a lungo e ovviamente scelgo di attendere con la segreta speranza che nel frattempo possa guarire. Vana speranza lo so.
Elena K. “Giusto! Le eroine vengono ricordate come simbolo, ma da morte, hai fatto bene a riposare
.“
Day-4 Giovedì 2 Dicembre
Stamattina mi sono svegliata arzilla e pimpante, ho fatto la doccia e ho lavato tutte le lenzuola. Ho lavorato un’ora, ma ero tutta sudata e avevo il moccio al naso (che schifo…). Quindi sono tornata a letto.
Ho ancora qualcosa, ma spero di farlo fuori per stanotte il maledetto virus.
La ATS di Bergamo mi ha appena inviato un SMS con un link dove è indicato la data di inizio dei sintomi e sul sito c’erano un po’ di documenti, abbastanza inutili, da scaricare. L’unico utile è la certificazione di malattia con inizio da ieri. Nel sito c’è anche un pulsante per prenotare il tampone di conferma una volta che sarò guarita.
Il tampone che farò domani non risulta, comunque è prenotato ed è gratis, quindi lo faccio ovviamente.
Ora sto seguendo la terapia antinfluenzale, in parte suggerita dal medico che ho visto martedì, solo che era per i sintomi di una leggera influenza. Principalmente Ibuprofene. Amici che hanno avuto il Covid hanno detto di non prendere assolutamente la tachipirina perché va presa solo se si ha la febbre alta e ho letto in giro sulla rete lo stesso. Sulle linee guida del sito del Ministero della Salute citano nell’ordine le molecole dell’aspirina, dell’ibuprofene e come ultima possibilità il paracetamolo (tachipirina). Però quando si chiama un medico di base a molti è stato detto di prendere la techipirina e “vigile attesa”. La sanità sta andando ulteriormente a rotoli e stanno “distruggendo” la figura del medico di base competente relegandolo a un passacarte e compila ricette.
Ho ordinato un saturimetro, da Amazon, che dovrebbe arrivare oggi, per verificare l’ossigenazione del sangue, sempre su suggerimenti di amici che hanno avuto il covid e per fortuna non scenderò mai sotto i valori di base.
Se nel pomeriggio rimango stabile senza miglioramenti evidenti, proverò a telefonare al sostituto del medico di base (se risponde) e non ha risposto.
Allora mi sono decisa a seguire un elenco di prodotti che sono stati consigliati a persone che conosco che hanno avuto il Covid anche se in forma grave e contattato i vari medici volontari che prestano un’assistenza remota.
Tre liste di fonti diverse dicono più o meno la stessa cosa. Farmaci per la tosse, il respiro, mal di testa e tanti integratori di vitamina B, vitamina C, zinco, lattoferrina e sali minerali. Ho mandato in missione la mia cara vicina Carmina che mi chiama dalla farmacia “non bastano i 50€, torno a casa e mi dai il resto così torno a prenderli, non ho il bankomat e soldi con me”. La spesa sarà di 96€ che con quelli spesi l’altro giorno porta la terapia a 130€.
Il farmacista ha aggiunto di suo dei fermenti lattici perché ha capito che prendere tutte quelle cose mi darà problemi di stomaco.
Leggo le varie istruzioni e le dispongo sul tavolo mettendole in ordine su quando prenderle. Alcune al mattino, altre pomeriggio, altre la sera. Tutto a stomaco pieno e, problema, quasi tutte sciogliere in acqua. Devo bere tanta acqua, ma così mi sembra eccessivo!
Intanto sto cercando avere un atteggiamento positivo e di convincere il mio corpo a guarire al più presto. Negli anni scorsi, che ero più giovane, che riuscivo a smaltire l’influenza stagionale in un solo giorno, l’ottimismo e la voglia di stare bene funzionava.
Day-5 Venerdì 3 Dicembre
Prendo l’auto e arrivo al centro vaccinale/tamponi e mi infilo nella corsia drive-in. Spengo l’auto e la riaccendo per circa mezz’ora, nel frattempo ascolto la radio. Che centra? Tra poco lo scoprirete.
Quando è il mio turno vedo l’operatore che cambia i guanti ad ogni tampone e mi viene da pensare che è corretto come precauzione, ma cosa stiamo facendo per l’ambiente e l’inquinamento? Possibile che non ci sono altri metodi?
Mi fa il tampone nella lingua e in tutte le due narici, per la cronaca usando lo stesso bastoncino. Sento solo un leggero fastidio e questo signore facendolo tutti i giorni ormai ha “la manina d’oro”.
Mi dice che l’esito arriverà entro 48 ore e che nel cassetto elettronico troverò l’esito.
La cosa che mi ha fatto piacere è che mi ha dato della signora tutto il tempo.
Accendo l’auto e il cruscotto emette un mugolo e si spegne tutto. Riprovo inutilmente. L’operatore dice “ha la batteria scarica” e fa un gesto mentre io penso “che sfiga!”. Insieme a un collega, io non posso lasciare il veicolo, mi spingono oltre e rimango parcheggiata appena fuori. Mi ripete che non devo scendere e rispondo che chiamerò il soccorso stradale ACI. Ho i cavi per la batteria in auto, sono leggermente arruggini, hanno almeno vent’anni. Penso che però questa psicosi da virus non mi permetterà di ricevere aiuto dalle altre auto e come ultima risorsa lo chiederò agli uomini della protezione civile che fanno viabilità.
Chiamo e mi dicono che arriverà un carro attrezzi per un eventuale traino se la batteria non dovesse riaccendersi. Mi rendo conto che prima avevo tenuto anche i fari accesi, lo faccio sempre in quanto una stupida ordinanza europea obbliga di tenerli accesi su strade statali e autostrade. Questa norma è per i paesi del nord Europa, ma lì fa buio presto, qui da noi quasi mai e per non dimenticarmi di accenderli li lascio sempre accesi.
Attendo. Dentro l’auto non si respira e poi ho tenuto tutto il tempo la mascherina FFP2. Il sole picchia sui vetri e fa caldo. Mando qualche messaggio e poi vedo la batteria al 60% e metto lo smartphone in modalità risparmio energia prima che si esaurisca e rimanga senza telefono.
Aspetto 25 minuti e richiamo il soccorso stradale, entrambe le volte mi rispondono operatori del Montenegro che quando cerco di spiegare che sono nell’hub vaccinale e non posso lasciare il veicolo non capiscono. Là da loro non hanno queste norme. Stavolta è un’operatrice che dopo avermi chiesto il numero di targa mi lascia dieci minuti in attesa e alla fine mi dice che non trovavano un carro attrezzi in zona, ora ce ne è uno e arriverà dopo 40 minuti.
Mi vengono in mente tutta una serie di pensieri negativi e sulle cose che in Italia vanno sempre peggio. Sono in un paesino con almeno dieci officine e venti concessionari di auto e mi fanno arrivare il soccorso da non si sa dove? Tanti anni fa l’ACI utilizzava risorse in loco, ora hanno dei loro veicoli dispersi e lontanissimi. Inoltre se dovranno trainarmi, con la mia assicurazione, mi possono portare in un’officina a loro consociata (sì ma poi non posso lasciare il veicolo e come potrei tornare poi a riprendere l’auto? L’operatrice continua a non capire cosa dico) oppure entro sei chilometri. Assurdo, fanno di tutto per spennarti soldi ulteriori rispetto al premio annuale. Per la cronaca ho guardato sulle mappe e distavo sette chilometri da casa, no comment.
Aspetto e abbasso leggermente il finestrino con la poca energia elettrica rimasta nell’auto. Sono tutta sudata. Cerco di fare un po’ di meditazione per calmarmi e far trascorrere il tempo. Ogni tanto qualcuno passa vicino all’auto a piedi e mi guarda strano cercando di immaginare perché sono lì ferma.
Finalmente dopo 40 minuti esatti arriva un veicolo giallo, l’autista mi chiede cosa non va e per fortuna avevo abbassato di poco il finestrino altrimenti sarebbe stato difficile comunicare. Collega una batteria e la mia auto torna in vita. Dopo due minuti la toglie, ci salutiamo e mi dirigo verso casa con il timore che si spenga e rimanga bloccata da qualche parte. Ovviamente becco semafori rossi, imbranati di fronte che vanno pianissimo e pedoni che decidono di attraversare proprio in quel momento.
Arrivo a casa e lascio l’auto all’esterno perché dovrò far cambiare la batteria e mi pongo l’ennesimo problema. Il mio elettrauto può venire qui e cambiarla, ma come lo pago visto che il bankomat necessita la mia presenza? Per i contanti dovrei andare ad un bankomat e lasciare traccia che sono uscita di casa. Dopo averci ragionato sopra decido di chiamarlo lunedì e magari gli farò un bonifico.
Dopo mezza giornata di attesa. Tampone positivo.
Mi ha appena chiamata l’ATS di Bergamo con l’esito positivo e mi hanno dato appuntamento per il tampone di verifica a Bergamo l’11 Dicembre sabato in quanto considerano 10 giorni dal primo tampone e non dall’inizio dei sintomi. In barba a quanto dicono i vari ministri nelle conferenze stampa sui sette giorni per i vaccinati.
Temevo di finire vittima non del virus, ma della burocrazia ed è successo.
Una volta avuto l’esito (spero domenica), lunedì dovrò riuscire a trovare il medico di base che ricordo non abbiamo e i sostituti di solito non rispondono al telefono.
Il MMG (medico di base) dovrà farmi un certificato di “fine malattia” o “di guarigione” altrimenti niente green pass e sblocco per poter uscire e lavorare. Da quel che ho sentito da altre persone guarite non è detto che avvenga subito oppure che il medico sappia la procedura da fare e in quel caso dovrò convincere l’ATS Bergamo, al telefono a sbloccarmi il tutto e tornare una libera cittadina. Un solito bel casino all’Italiana! Il medico di base all’inizio è considerato poco e alla fine del flusso invece deve essere lui a chiudere la cosa, il tampone negativo in questo caso non ha un valore automatizzato, come accade invece con il primo tampone positivo.
Insomma, penso che lunedì starò bene, ma sarò prigioniera in casa della burocrazia.
Infine devo spostare l’appuntamento con il Niguarda per avere la relazione della terapia ormonale per le pratiche di cambio nome che sicuramente slitterà al 13 gennaio perché il medico riceve solo il giorno 1 e giorno 13…Ho atteso un anno per avere le due relazioni e un mese e mezzo in più non farà una grossa differenza, ma rimandare per colpa di varie burocrazie mi fa innervosire non poco. Io ho la disforia da burocrazia, più che quella di genere!
Uffa!
Se essere nervosi e leggermente incazzati mi aiuterà a guarire prima…
In serata, dopo che ho scritto del mio virus, mi ha telefonato il mio amico Paolo che mi ha chiesto come sto’. Lui ha avuto il Covid a marzo ed è stato malissimo per cui voleva sincerarsi delle mie condizioni. Abbiamo parlato anche d’altro per quasi un’ora ed è stata una cosa molte bella perché non ci sentivamo a voce da mesi.
Una cosa che mi ha detto, non riguardo al virus, ma alle cose che faccio per l’associazione trans, è che ha capito che non le faccio per un mio ego personale (anche se un pochino sì per il mio lato di attrice), ma per aiutare le altre persone trans.
Appena riattaccato mi accorgo che sono le 19:15 e un quarto d’ora fa doveva chiamarmi Elena F., il tempo è volato via! La chiamo e stiamo 50 minuti al telefono. Mi ha anche detto, non ricordo le parole, ma il senso è questo:
“Sei la persona più equilibrata che conosco. Sei così 'normale' nell'essere chi sei adesso che è normale che tutti ti coinvolgano nella loro normalità
“
Day-6 Sabato 3 Dicembre
Mi sveglio con “solo” naso pieno e un leggerissimo cerchio alla testa. Ieri sera ho avvisato le persone che erano a cena con me e guardo le risposte in chat. Mi chiedono se devono fare il tampone per sicurezza, ho risposto che avevo letto che se sono passati giorni senza sintomi non occorre. Mi ha chiamato mia sorella che voleva fare il tampone per sicurezza, anche se mio cognato ne ha fatto uno venerdì senza esito, e la farmacista le ha detto che passati 5 giorni senza sintomi è inutile. Quindi questa cosa che i vaccinati è difficile che contagino gli altri è vera e porta i miei pensieri a cercare di immaginare chi può essere stato e sicuramente un non vaccinato, ma non lo saprò mai. Era giusto un pensiero e poi mi ha fatto capire che il bombardamento mediatico mi ha coinvolto anche se seguo poco la televisione, meglio avere un atteggiamento positivo e non diffondere ogni divisione tra noi e loro. Il “noi e voi” vale per qualsiasi cosa, ad esempio “noi persone trans” e non porta mai a nulla di buono.
Scrivere il diario mi ha rilassata molto e ho capito che seguendo la filosofia Zen “dovevi fare anche questa esperienza“, ma anche che stavo andando troppo veloce con le mie attività non lavorative. Ero una trottola che andava da tutte le parti e anche se ho dovuto annullare una serie di cose a cui tenevo, forse ci voleva uno stop e una riflessione.
FInale: la mia vicina mi ha appena lasciato sullo zerbino, tipo rancio ai carcerati per non contagiarsi, una squisita zuppa calda. Che dire? Quando ci sono persone di buon cuore anche il mio cuore risplende.
Pietro A. “Bianca come stai oggi? Ricorda che c'è il bidone dell'indifferenziata da ritirare
“
Ho una vicina fantastica, l’altro giorno mi ha preso i farmaci, comprato il pane e mi ha portato il bidone! E oggi mi ha lasciato la zuppa bollente di fronte alla porta…
“Tu sei fortunata…non sembra, ma tu sei fortunata.
“
I sintomi di oggi sono il naso tappato e leggero cerchio alla testa… e voce roca “tipo trans”…
“Ti ricordo che sei una "trans" nonostante tutto
“
OH hai “preso” la battuta…
“Certo, ormai ti conosco… Per vivere bene è sempre meglio non prendersi troppo sul serio"