Sveglia sul tardi anche se solo alle otto e mezzo. Ma perché quando non devo lavorare non riesco a dormire? Doccia, shampoo e balsami vari e acconciatura con il ferro che diventa sempre meglio. Forse merito dei capelli che crescono bene più che dei prodotti.
Alle dieci vado a Trezzo d’Adda per fare pilates visto che mercoledì non avevo l’auto (era dal meccanico) e ho saltato la lezione. Siamo tutti in anticipo. “Tutti” al maschile perché questa volta c’è anche un signore pensionato che era un maestro di scuola di filosofia. Ci sono anche due compagne di altri corsi tra cui Ilaria che ha la sorella trans (MtF), magari questa volta dopo la lezione riuscirò a parlare della nuova sorella. Purtroppo racconta un fatto molto triste e decido di soprassedere.
La lezione è leggermente più impegnativa. Abbiamo iniziato a fare alcuni movimenti in tenuta, cioè ad esempio a gambe alzate e si deve stare per almeno sei lunghissimi secondi, dove senti i tendini tirarsi e il cervello che ti dice “ma quando finisce?”, poi “con controllo” torni in una posizione più rilassata e si ricomincia con un’altro esercizio.
Noto che il signore ha qualche difficoltà in alcuni movimenti. Con pilates è normale e ognuno deve fare solo quello che riesce in quel momento. Mi ha dato da pensare ai progressi fisici e di mobilità del mio corpo negli ultimi mesi. Oggi ho anche osato indossare una canottiera a spalline strette e quella volta che mi sono scrutata allo specchio quello che ho visto non era male. Anche qualche esercizio dove dovevo per forza guardare le altre, che erano nella direzione dello sguardo, sono riuscita ad avere pose e movimenti similari. Sono lì per farmi del bene al fisico e un po’ anche alla mente che però continua a vedere, catalogare, esaminare e progredire. Comunque utile perché i miei movimenti fisici “al femminile” sono a livello inconscio.
Terminata la lezione Ilaria mi dice che Silvia le ha detto del blog e che vorrebbe il link per vedere un’altra persona che segue lo stesso percorso della nuova sorella. Ilaria e/o la nuova sorella, se state leggendo questo articolo: “Ciao e un abbraccio!“.
Silvia parlandone mi ha tolto un problema, erano mesi che cercavo un occasione di dirle del blog e del mio aiuto se occorre, più che altro informazioni dato che ho deciso di non fornire consigli, poi una sceglie in base a ciò che serve in quel momento.
Mentre tornavo all’auto la scritta “salamella 4€” fuori da una macelleria mi ha colpito. La vedo ogni mercoledì sera, ma sono chiusi. Decido che la pasta avanzata ieri al corso di cucina la mangerò più avanti ed entro. Peccato che non può farmi la salamella e cambio sulla porchetta che è una golosità anche se sentivo il bisogno di carne salata.
Mi dirigo al centro commerciale “Il Globo” per stampare le foto da consegnare al giudice per la pratica di cambio nome e genere e nell’attesa giro un paio di negozi, poi entro da Sephora per comprare una polvere illuminante (make-up) e qui mi vendono anche “la palette” di Urban Decay “Naked Honey” che è a metà prezzo a solo 29€. Questi prodotti non sono mai in offerta e mi faccio un regalo natalizio in super anticipo. L’illuminante mi consigliano quello di Benefit, un quadratino che costa quasi 30€, spero che come l’altro che avevo di Urban Decay se ne metta poco e duri per ore…speriamo. Avevo cercato in rete, ma da due anni non esistono più siti con consigli e idee, si trovano solo articoli di professionisti che consigliano prodotti che se clicchi i link, loro prendono una commissione sulla vendita. Per questo motivo non sono mai davvero i dieci migliori illuminanti make-up, sono i dieci di varie fasce di prezzo su cui possono guadagnare. Sempre meglio di andare alla cieca con l’acquisto, ma non puoi più contare sulla rete internet per scovare informazioni e sconti particolari.
Vorrei mangiare il panino, ma tutti i tavoli della zona ristoranti sono pieni così torno a casa per mangiare la pasta mentre il panino penso sarà la mia cena tornando in treno da Milano. Questa sera andrò alle “Conversazioni del sabato” in versione di presenza dopo un anno circa. Sono rimasta fuori dall’organizzare visto che hanno deciso di iniziare la stagione in anticipo, gli altri anni si partiva a novembre, ma io ero piena di cose da fare e tra l’altro avrò impegnati i due prossimi sabati mentre la maggior parte delle domeniche sarò libera e senza impegni specifici. Dovrò inventarmi qualcosa.
Durante la camminata nella campagna, quando sono di ritorno, mi chiama Barbara che è in giro in bici. Fa una videochiamata ed è stato bello vederci, ms causa connessione s scatti siamo passati al telefono.
Le dico che ho iniziato a raccogliere i documenti per il cambio di genere e che il giorno 1 dicembre avrò gli ultimi due, quelli del Niguarda. Lei mi dice che il giorno 2 è l’onomastico di Bianca (anche sua figlia si chiama così). È significativo che il giorno in cui dovrei avere tutto da consegnare all’avvocato sia quel giorno.
Dopo un po’ di aggiornamenti mi dice “ma non dovevi andare alle conversazioni?
Ora sei in campagna
“. In realtà ero già in paese rendendomi conto che abito in un luogo immerso nella campagna, se fai 700 metri dal centro paese sei già in aperta campagna!
Tornata a casa mi preparo velocemente e all’ultimo minuto decido di mettere la parrucca visto che non ho il tempo di darmi una pettinata, ma parlare con Barbara è stato più importante. Arrivata in stazione salgo sul treno e mi siedo. Subito un tizio mi parla, ha in mano una serie di cose e mi sembra un “vu cumprà”, ma europeo. Chiede come mai ho amici così lontani e poi chiede se vado dal mio fidanzato.
La parrucca funziona sempre a farmi vedere sl femminile.
Devo leggere il capitolo che discuteremo stasera e mi alzo cambiando carrozza, con quel tipo non si sa mai. Gli ho anche detto che non vado dal fidanzato. Sono ingenua.
Mentre cammino un signore anziano mi domanda qualcosa. Ma è la serata dell’ abbordaggio? Ok che ho un vestito lungo e rosso, ma fare questo effetto? Oppure è la mia disponibilità verso gli altri che viene percepita?
Vado nel primo vagone e dopo un minuto il signore anziano mi raggiunge e dice qualcosa su quando parte il treno. Rispondo e mi immergo nella lettura. Per fortuna il tizio scende alla prima fermata.
Il capitolo quattro del libro “Il potere nascosto dell’Ombra di Giuseppe Vercelli” parla di cose che ho superato con la transizione, ma che effettivamente hanno condizionato la mia vita passata. In particolar modo il cercare di soddisfare le aspettative dei genitori e degli altri.
Il non vedere la realtà e condizionarsi. Non essere felici e rovinarsi la vita. Ed è proprio quello che ho fatto negli ultimi anni.
Io adesso, sono la prova che di alcune cose che racconta questo libro se ne può uscire e tornare a vivere. Da parte mia posso dire che occorre sempre un intervento esterno e se ci sono persone ben disposte nei tuoi confronti si può fare di tutto e abbandonare imposizioni e abitudini che ci siamo auto imposti.
Come è andata? Così così.
Si è tentato di unire due gruppi che sebbene trattano argomenti simili cambia il modo con cui sono discussi e gestiti. Il nostro in quasi tre anni non ha mai avuto bisogno di un moderatore, al 98% tutti educati e rispettosi. Nessuno interrompeva gli altri se non per brevi richieste di precisazioni. Nessuno chiedeva di andare troppo oltre i racconti personali e non c’era giudizio. L’altro gruppo invece ci sono persone che interrompono e se lasciate parlare sono logorroiche ripetendo più volte concetti come per voler convincere gli altri. Elena mi aveva accennato di questo Luca che fa da moderatore. Con lui si deve alzare la mano e prendere parola solo se lo dice lui. Mi sembrava una forzatura rispetto al nostro modo, ma dopo aver visto questa sera dove ha lasciato più libere le persone capisco perché il moderatore è necessario.
Sarà dura far convivere le due modalità, noi possiamo adeguarci, ma alcune di queste persone non capiranno proprio. In particolare Cinzia ha ripetuto la stessa cosa almeno sei volte durante i suoi interventi e senza arrivare al succo del discorso.
Mi ha fatto piacere rivedere Paola e Valentino dopo un anno, mentre Elena K. l’ho vista spesso a molti trekking.
Non ho sentito la stessa atmosfera di quando abbiamo smesso causa covid-19. Forse sono io che sono cambiata così tanto da non aver più così bisogno di condividere parti di me con gli altri seguendo la traccia di questi libri di miglioramento personale. Qualcosa si è rotto ed è un peccato, ma la vita va avanti.
Andrò ancora? Per due sabati sarò impegnata, poi vedremo.
Nei saluti, Paola mi ha dato un doppio bacio sulla guancia con lo schiocco…cosa pre-covid…come mi è mancato!
Ho rivisto con piacere Laura, che è venuta apposta per aprire la casa del fratello che è andato a una cena. Mi ha chiesto come va e dopo che la risposta “tutto davvero bene“ ho capito che voleva qualcosa di più. Le ho detto cosa ho fatto questa settimana e che “la vita è cambiata da così a così“ ruotando la mano da sotto a sopra. Lei mi ha sorriso.
In treno mentre tornavo a casa ho guardato alcune delle foto che mi sono fatta e non mi ero vista così al femminile come “mi sentivo dentro”. Questa cosa delle oscillazioni tra il tanto femminile e il “così così” mi fa diventare matta. Infatti due dell’altro gruppo dopo che ho raccontato una cosa del mio passato si sono rivolte a me usando il maschile
La mia cena è stata una brioche alla crema dato che terminato l’incontro tutti si sono eclissati. Per non parlare dell’altro gruppo che sono Novax convinti e quindi non possono andare nei ristoranti.
La porchetta l’ho mangiata a casa alle 23:30…avevo una fame boia e anche se ero stanca morta ho mangiato tardissimo.