Dopo aver fatto colazione esco e faccio un giro intorno all’albergo. Fuori da una villetta c’è una scatola con scritto in tedesco “prendi gratis”, dentro ci sono una ventina di cd audio. Ne prendo quattro. Poi leggo un messaggio che si parte in anticipo e interrompo il breve giretto.
Raggruppati al binario, prendiamo il treno fino a Friburgo e dopo aver lasciato i bagagli nel deposito seguiamo Massimo per un breve giro della città. Ha camminato rapido come se fosse un trekking urbano e anche se non c’era molto da vedere in meno di un’ora avevamo girato per il centro.
Quando eravamo di fronte alla cattedrale Massimo ha estratto un foglio di appunti con delle note turistiche e ha chiesto “chi vuole leggerlo?”, mi sono offerta subito volontaria. Quando ho terminato Brunella mi ha fatto i complimenti per la dizione, dai otto mesi di corso di Lettura saranno serviti a qualcosa.
Stamattina ero tutta carina e truccata, ma qui in città c’è un caldo afoso e “perdo pezzi” a tal punto che in molti rivolti a me dicono “lui”. Cosa curiosa come da alcuni particolari cambia la percezione. Lo so che l’ho scritto anche gli altri giorni, ma per me è una cosa incredibile riuscire a essere femminile e maschile allo stesso tempo.
Vediamo la cattedrale con il mercato intorno, poi giriamo per qualche stradina che conduce alle due porte di ingresso alla città, sono medievali con tanto di torrione.
Terminato il tour il gruppo si divide dando appuntamento per ritrovarci di fronte alla birreria all’ora di pranzo.
Rimasta con Fiorenza e Raffaella ci sediamo in un bar con vista sulla piazza, dove ci mettiamo a parlare e bere un caffè. Dopo la pausa pipì ci alziamo per un’altro breve giretto al mercato e poi con il gruppo riunito si va a mangiare.
Il posto è stracolmo, ma riusciamo ad avere due tavoli e ordiniamo birra e wuster. La WeissBier era spaziale, mentre la carne era un poco dura. Penso che fino a Natale non mangerò carne, magari solo dell’affettato. In questi giorni mi è venuta la nausea da carne.
Salutiamo Beatriz che tornerà in spagna in aereo e Sara che prenderà un Flixbus. Sara ieri sera mi ha messaggiato:
“Bianca se in futuro dovessi organizzare qualcosa tipo trekking o cammini, ti andrebbe se te lo dico?
”
La cosa mi ha fatto molto piacere per l’accettazione come persona che vuole rivedere.
Mentre torniamo alla stazione, Brunella e Matteo mi regalano un cd audio che hanno trovato a un mercatino, la cantante si chiama Bianca. Chissà se sarà una schifezza, però bellissimo il pensiero. Scoprirò che sembra la sorellina degli Abba che è andata all’Euro song festival, stile tipico degli anni ’80, inoltre ha anche cantato in Italia e non è proprio una sconosciuta. Mi ha dato l’idea di fare un post del blog cercando “Bianca” in tutte le forme.
In stazione siamo stanchi morti dal caldo. Facciamo un pipistop al bagno e qui mi guardo allo specchio con la mascherina e vedo che con il volo coperto sono femminile. In alcune foto appena fatte invece sono troppo al maschile e nonostante ho cercato di continuare a essere me stessa, sentivo dentro che qualcosa non era al suo posto.
Abbiamo preso il treno cercando di capire se era quello giusto e poi siamo arrivati a Basilea per saltare sull’altro treno.
Al momento in cui scrivo siamo in viaggio verso l’italia per un ultimo cambio. Tenere la mascherina è terribile e non si respira, poi risento del treno che dondola di continuo.
Arriverò a casa per le ore 22:30 e non vedo l’ora di andare a dormire…
Vacanza stupenda, ma odio il viaggio per arrivare e soprattutto per tornare.
Giovanni “Come promesso, insalata e spaghetti alle vongole, buoni…ma soprattutto voglio ringraziarvi per l’amicizia vissuta con voi, tutti voi, il cammino condiviso, la fatica, la gioia della scoperta di paesaggi meravigliosi, la riscoperta che possiamo essere autentici con semplicità ed accettarci così come siamo, …buon cammino a tutti voi”
Sara “Siamo a casa!
Bello aver condiviso i nostri passi con voi. A presto con info su nuovi Trek. Un abbraccio grande alle girls del collettivo”
Compagni di viaggio del trekking:
Al momento in cui scrivo siamo in viaggio verso l’italia per un ultimo cambio. Tenere la mascherina è terribile e non si respira, poi risento del treno che dondola di continuo.
Arriverò a casa per le ore 22:30 e non vedo l’ora di andare a dormire…
Vacanza stupenda, ma odio il viaggio per arrivare e soprattutto per tornare.
Giovanni “Come promesso, insalata e spaghetti alle vongole, buoni…ma soprattutto voglio ringraziarvi per l'amicizia vissuta con voi, tutti voi, il cammino condiviso, la fatica, la gioia della scoperta di paesaggi meravigliosi, la riscoperta che possiamo essere autentici con semplicità ed accettarci così come siamo, …buon cammino a tutti voi
”
Sara “Siamo a casa! Bello aver condiviso i nostri passi con voi. A presto con info su nuovi Trek. Un abbraccio grande alle girls del collettivo
”
Compagni di viaggio del trekking:
Beatriz, da Madrid
Sara, da Vigevano
Raffaella, da Ravenna
Fiorenza, da Milano
Giovanni, da Sesto-Milano
Gianmario, da Mestre
Massimo, da Modena
Stefano, da Milano
-> coppia da Trapani
Brunella
Matteo
-> coppia da Biella
Isabella
Marco
Riflessioni finali su questa vacanza
Questa settimana avevo alcuni obiettivi e delle prove per verificare la mia transizione.
L’obiettivo più importante era la verifiche che anche se sembro una donna in determinati ambiti controllati, a lungo andare non posso nascondere che sono una donna trans. Comunque la cosa non sembra importare a nessuno e sono tutti felici di vedermi come sono.
Il make-up, per quanto fatto bene, al massimo mi dura sei ore. Portarmi dietro il kit con alcune cose per sistemare il trucco non serve a nulla in questi ambiti in mezzo alla natura.
Quando sono “sul momento” e non ragiono con pensieri vari, non penso a cosa dire ma lo dico e quindi non penso a cosa fare, ma lo faccio. Questa spontaneità mi fa sentire bene e piaccio molto.
Mentre quando ragiono invece di agire spunta fuori la mia vecchia versione e non mi piaccio inoltre non faccio nessuna buona impressione negli altri.
I capelli leggermente lunghi aiutano e soprattutto il colore biondo, però quando sei stanca e hai sudato molto non riescono a farmi il tipico ovale di viso femminile. Quindi non credo di liberarmi della parrucca tanto presto e sto meditando seriamente a fare un mini trapianto di capelli “per femminilizzare il volto” in Turchia oppure in Albania.
Il mio fisico visto dal davanti e dal dietro è molto femminile. Nelle foto fatte insieme alle altre donne addirittura non sembro così alta e mi mescolo bene nel gruppo.
Mentre quando mi si guarda di profilo, c’è qualcosa che non va e a volte tendo ancora avere la schiena ingobbita. Dovrò lavorarci sopra parecchio.
La voce va abbastanza bene, tranne quando sono molto stanca oppure con la gola secca che perdo di tono nelle frequenze più alte. Diciamo che anche qui ho degli alti e bassi, ma la cosa sembra importare solo a me. Quando abbiamo cantato nel bosco avevo voce intonata e nel coro al femminile, ma devo concentrarmi abbastanza per tenerla.
La vacanza è stata divertente? Molto. Ho proprio “staccato la spina” e mi sembra che sia trascorso molto più tempo.
Ha tirato fuori la mia parte maschile come lo scorso anno e spero che adesso se ne possa andare in pace. E’ stato un modo per accettarmi “al naturale” e farmi meno menate mentali. Direi che questo è riuscito in pieno.
Anche questa volta Bianca è stata apprezzata per il carattere solare, le capacità dimostrate e l’empatia.