Oggi era prevista pioggia, ma per fortuna non è piovuto per nulla e il cielo era leggermente coperto così non abbiamo sentito troppo caldo.
Durante la colazione Massimo mi chiede di verificare gli orari dei treni e mi dice “ragazza mi controlli gli orari?
”, finalmente è entrato nell’ottica che sono una donna.
Alla partenza dall’hotel però il nostro treno avuto un guasto ed è stato soppresso così che abbiamo dovuto prendere quello dopo. Per fortuna è arrivato in tempo per farci prendere la coincidenza dell’autobus, che ci avrebbe portati in cima.

Il piano originale del trek per oggi era di fare tutta la montagna in salita e poi scenderne un pezzettino, ma siccome ci sono due persone che hanno avuto dei problemi e che siamo tutti abbastanza stanchi, l’accompagnatore ha deciso di invertire il tragitto, quindi facendo un pezzo iniziale in autobus e poi scendendo dalla montagna. Loro due sarebbero tornati per la strada iniziale che è più breve.
Arrivati in cima con grande fatica, il pezzo è stato tutto una tirata, in realtà non abbiamo visto un panorama spettacolare da giustificare lo sforzo.

Nella lunga discesa il panorama era di un bosco poco gestito dall’uomo e quindi secondo me è più bello degli altri, anche se meno imponente.
Come in tutti i percorsi facili dove ci si può distrarre, si sono formati tanti piccoli gruppi e si è parlato di tante tante cose.
Ho notato che le donne parlano di tutto, mentre gli uomini trattano argomenti più limitati a loro, le esperienze e le passioni. Mi trovo sempre meglio a stare con le donne, poi qui siamo un “Collettivo femminista”.

Durante una delle pause, Raffaella mi ha preso in disparte per farmi leggere una notizia sul suo telefono, la pagina era tratta dalla gazzetta di Ravenna con un articolo specifico per le persone trans che riguarda i problemi di identificazione nel mostrare i documenti del GreenPass, dove poi spesso l’aspetto fisico non corrisponde a quanto indicato. Inoltre se il nome viene letto ad alta voce ci sarà tanto di disagio. Le ho accennato un paio di cose, sul mio cognome utilizzato come se fosse un nome (Iula) e che in generale il disagio arriva solo quando viene letto ad alta voce creando imbarazzo.
Non so perché, ma mi era venuta voglia di raccontare qualcosa di me come donna trans a qualcuno, mentre il piano era di non dire niente a nessuno e stare sempre come Bianca.

Con Sara ho accennato alcune cose di me come donna trans, poi del fatto che ho impiegati vent’anni per avere il coraggio di fare la transizione. Lei mi ha detto che quando si fanno questo tipo di cose in realtà “è un non vivere””, inoltre mi ha detto che mi capisce molto bene a causa di alcune sue cose personali.
Più avanti nella discesa parlando con Beatriz e Raffaella, andando sull’argomento vaccini, ho accennato ad alcune cose della mia terapia ormonale quali il cerotto che prendo. La spagnola mi sa che non ha capito che io sono una donna trans, mentre Raffaella era molto interessata.
Raccontare queste piccole cose di me mi ha fatto sentire meglio.

Uno dei partecipanti è probabilmente “un asperger”, che mi ha ricordato molto Felice, il tipo che aveva creato il gruppo di Trekking Milano e che quando ho fatto la transizione mi ha bannata dal gruppo perché “non avevo la foto da maschio nel profilo”. Gianmario si è rivolto a me sempre usando la grammatica maschile, questo mi ha dato da pensare che queste persone che sono molto rigide di pensiero e super precise, non riescono elaborare il fatto che io possa essere una donna trans. Non che sia stato un grave problema, non mi interessa diventare amica di queste persone.
Durante il percorso abbiamo scattato qualche fotografia e mi sono fatta ritrarre spesso a figura intera per verificare la sensazione che avevo ieri. Conferma che sono ingrassata e soprattutto nella pancia. Durante una fotografia, Sara mi ha urlato “pancia in dentro”. In effetti la stanchezza mi sta facendo prendere delle pose anche per le fotografie che non vanno bene. Comunque sono ancora femminile, anche se in questi giorni la stanchezza e che non ho tutto sotto controllo, hanno tirato fuori troppo il mio lato maschile.
Penso che nessuno ha avuto idea di “come sono figa” in un ambiente controllato. Più tardi Raffaella durante la cena ha voluto la mia amicizia su Facebook e quando ha visto la foto del prioilo ha detto “c’è una signora è questo?” , poi ha guardato qualche immagine e mi ha detto che “sono una gran figa””. Le ho risposto che qui sono in “versione grezza”.

Finalmente il trekking termina quando raggiungiamo la stazione dei treni, con Massimo ci scambiamo un cinque col palmo, ma sono talmente stanca che all’inizio non capisco cosa vuol fare! Secondo lui in una settimana abbiamo camminato 110 km, però sul mio orologio sono poco più di 120, comunque sempre tanti e oggi alla fine sono crollata davvero.
Penso che questo sia il mio ultimo grande trekking intinerante, probabilmente in futuro farò delle cose più semplici con camminate leggermente più corte e meno impegnative e dove potrò avere un controllo sul make-up.

La cena di stasera stata molto rilassante, ho ordinato una birra Radler, che è birra con dentro limonata, e mangiato un pesce di lago che mi è piaciuto molto anche se ad altri del gruppo non ha fatto impazzire.
Durante la cena ero seduta vicino a tre uomini, con cui non ho interagito moltissimo durante la camminata, però sono intervenuta solo in alcuni punti e devo dire che quando mi guardavano, vedevo solo uno sguardo interessato a quello che dicevo. Ovviamente parlavano di cose più da uomini, delle loro ex mogli e cose del genere. A parte che non sapevo cosa dire visto che non sono mai stata sposata, non ho capito in che modalità mi si sono rivolti nel parlare e fare i commenti. Forse sempre Bianca il “lui”. Questa dualità maschio o femmina nei rapporti con sconosciuti è stata comunque interessante.
La guida ha fatto un breve discorso che si era preparato e poi alcuni di noi hanno ringraziato lui e gli altri partecipanti. Da parte mia ho ringraziato tutti perché abbiamo fatto subito gruppo e sembrava che ci conoscessimo da tanto tempo e non pochi giorni, infine mi sono divertita molto. Oggi avevo pensato anche di dire qualche parola sull’accettazione verso di me come donna trans, poi ho pensato che non serviva specificare questa cosa.

Prima di andare a letto ho iniziato a preparare la valigia perché domani si va nella cittadina di Friburgo e quindi a metà pomeriggio si prende il treno verso Milano. Quando si è negli ultimi giorni di queste vacanze di gruppo si è stanchi e quindi c’è un leggero piacere nel tornare a casa, ma anche un velo di tristezza per perdere il gruppo. Del collettivo femminista ho salvato I numeri di telefono in modo da non perdere i contatti, magari non avremo occasione di rivederci, ma chi può dirlo?
Fiorenza, l’ho salutata abbracciandola mi ha detto “sei una bella persona“
Evita “Sono felicissima per te questa esperienza conferma ancora una volta, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che tu sei sempre stata Bianca!”
Prima di andare a letto ho iniziato a preparare la valigia perché domani si va nella cittadina di Friburgo e quindi a metà pomeriggio si prende il treno verso Milano. Quando si è negli ultimi giorni di queste vacanze di gruppo si è stanchi e quindi c’è un leggero piacere nel tornare a casa, ma anche un velo di tristezza per perdere il gruppo. Del collettivo femminista ho salvato I numeri di telefono in modo da non perdere i contatti, magari non avremo occasione di rivederci, ma chi può dirlo?
Fiorenza, l’ho salutata abbracciandola mi ha detto “sei una bella persona
“
Evita “Sono felicissima per te questa esperienza conferma ancora una volta, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che tu sei sempre stata Bianca!
”
Ian “Complimenti! Dev’essere stata una bellissima esperienza.
”
Davvero fantastica e il gruppo è unito da subito…da parte mia accettata senza domande.per me era anche una prova a essere me stessa in situazioni dove non ho il controllo totale e make-up, vestiti etc per mostrarmi donna anche nelle condizioni peggiori. Sono abbastanza soddisfatta, qualcosa da migliorare c’è, ma in linea di massima tutto bene. Le donne mi hanno anche “adottata” considerandomi una di loro.