È il secondo compleanno il mio coming-out e forse ho avuto una regressione involontaria forse dovuta anche alla stanchezza della giornata.
Le persone non lo hanno fatto apposta a darmi del “lui” indicandomi per qualche cosa, ma mi fa sempre sentire male e a disagio.
La giornata inizia con una camminata tra le campagne e i campi di grano. In un paio di punti chiedo a Sara di farmi delle fotografie perché ho scoperto che lei fa parte di un circolo fotografico ed è competente.
Ho inviato una foto che mi ritrae in un campo di grano, ad alcune persone che fanno i complimenti per la foto, il campo di gran e il mio berretto, ma non per la modella.
Rivedendo le foto di ieri non ero in versione molto femminile, forse dipende dalla fatica della camminata e il mio corpo usa le risorse migliori, appunto la mia parte maschile.
Camminando osservo una delle signore del gruppo, i suoi movimenti delle braccia molto femminili e ho capito che devo ruotare leggermente il polso quando il braccio è steso dietro. Ho anche osservato molto come mettono i piedi nei passi tra il terreno.
Dopo pranzo inizia salire la temperatura e l’umidità mentre la stanchezza comincia a farsi sentire. Ci sono stati dei momenti in cui ho parlato poco ieri ed ero persa nei pensieri cercando di elaborare prima di agire e parlare, che una cosa tipica della la mia “versione precedente”. La regressione forse c’è stata davvero.
Ad un certo punto Fiorenza, che è quella più l’età avanzata di tutti, ha un problema a una scarpa. La guida Massimo, prova a chiedere a noi ragazze ci va di scambiare con lei le scarpe, per vedere se almeno riesce a finire il trekking. I suoi scarponcini hanno il bordo alto e le stanno facendo male. Al momento penso che io ho il 41 e che anche se gliele presto non posso entrare nel suo 38. Scopro che Beatriz, la ragazza spagnola, porta il numero 42. Incredibilmente nessuna delle sei donne ha il suo numero di scarpa e allora provano a prestarle una calza da trekking e con le doppie calze dice che sente meno il problema allo scarponcino. Lei però ad un certo punto va diritta verso il paese mentre noi saliamo per raggiungere il punto panoramico.
Dante la salita il terreno diventa fangoso con una fanghiglia nera e viscida, ma nulla di cui preoccuparsi per ora a parte che sporchiamo gli scarponcini da fare schifo.
Arrivati in cima osserviamo il panorama che non è poi così bello e dopo una breve sosta riprendiamo la discesa. Dopo pochi metri inizia ancora la fanghiglia nera, che peggiora mano mano che scendiamo. Qualcuno scivola anche. Di fronte a me c’è Giovanni che è un omone molto grosso e per mia fortuna cammino sulle orme che lascia e mi rende la discesa leggermente più facile.
La concentrazione per non scivolare a mia volta è comunque molto alta e un paio di volte la mia testa inizia a divagare senza concentrarmi sul momento. Cosa tipica di Gerardo.
Finalmente la fanghiglia termina e giungiamo al paese. L’accompagnatore notando un cimitero ci porta all’interno per verificare se c’è dell’acqua con una fontana. Qui cerchiamo di pulirci, da parte mia scopro che questo fango è argilla e giusto l’altra domenica ho fatto il corso di ceramica per fare i vasi. L’effetto generale della sostanza è lo stesso con cui ho avuto a che fare e non è poi così schifoso da toccare, per cui mi tolgo gli scarponi, mi siedo con una bottiglietta d’acqua e con le dita plasmo come se stessi facendo un vaso, solo che in realtà tolgo i vari pezzi. Gli scarponi rimangono comunque inguardabili. Arriviamo in hotel e la mia camera è molto più brutta e piccola rispetto all’hotel precedente, ha pure una misera finestra che non riesco nemmeno a chiudere.
Dopo essermi e bagnata i piedi per rinfrescarli esco dall’hotel per andare nell’unico negozio aperto in paese che è un supermercato. Non abbiamo ancora capito perché in giro non c’è quasi nessuno e i negozi sono completamente chiusi. Ma oggi è lunedì. Nel supermercato incontro Raffaella e Fiorenza, dobbiamo farci i panini per domani e per dopodomani. Ho comprato dei panini, una porchetta e del formaggio Maasdammer. Guardando tutte le varie confezioni di affettati e formaggi, che sono le loro versioni apparentemente più povere delle nostre, non mi viene proprio voglia di comprarli. Compro anche una bottiglia da 1,5 litri di acqua per travasarlo nella borraccia, perché in questo albergo misero non mi fido va bene quella del rubinetto.
Uscite dal minimarket scopriamo che c’è un bar aperto con a fianco un negozio tipo bazar dei cinesi e ci facciamo prima un giretto. Qui compro un pigiama molto lungo con disegnato un gatto stilizzato. Mi farà molto comodo nei giorni seguenti da mettere alla sera a cena. Poi ci accomodiamo al bar e ordiniamo tre caffè lunghi, ma in Germania proprio non riescono a fare un caffè decente. Parliamo un po’ e Fiorenza rimane stupita dalle esperienze delle cose che racconto, peccato solo che un paio di volte si rivolge a me con “lui”. In quel momento ne ho risentito parecchio dentro di me, ma non l’ho dato vedere. Raffaella mi ha tirato un paio di occhiate come per dire “fai finta di niente. È molto curiosa questa cosa sbagliano darmi la grammatica, però accettano tranquillamente per come sono vestita, per come parlo e mi muovo. Parliamo anche di make-up e mi sono offerta di regalarle una mia matita nera che non sto usando.
A cena arrivano un sacco di piccole portate e siccome ho fame mangio in fretta , ma a un certo punto sono davvero troppo piena. Già stamattina ho notato che avevo un po’ di pancetta e non riuscivo a stringere bene la cintura dei pantaloni. In una fotografia che mi hanno fatto tradimento, che mi piace molto perché sono al naturale, ma la pancetta che sbuca da sotto la maglietta non è per niente bella.
La sera termina “tragicamente” perché una volta anche Raffaella sbaglia dandomi del “lui” e gran finale anche la guida Massimo quando dice la cameriera che gli ho pagato la birra, indicandomi col dito. Uscita dalla sala ristorante, mi sono guardata in un paio di specchi e non mi sembrava di essere così al maschile. Ho dettato questo pezzo alle quattro del mattino perché ho la pancia ancora gonfia e ho dormito solo due ore euro difficoltà con mille pensieri per la testa. In parte è tornata con la paura interiore di regressione totale come Gerardo, con movimenti, come modo di fare e di essere. Domani cercherò di essere ancora Bianca e più femminile.