Sveglia alle 4:30, mi preparo il make-up, controllo le ultime cose e parto in direzione Milano, in giro incrocio sei auto. Arrivata nella zona dove lavoravo cerco un parcheggio vicino ai palazzi stando attenta ai cartelli di pulizia strade, ci manca solo di prendere una multa oppure di dover andare a ritirare l’auto da qualche parte dopo la rimozione forzata. Sembra che non ci sia nessuna indicazione nella via e guardo due volte per sicurezza visto che ogni tanto non mettono i cartelli.
Mi dirigo alla metropolitana e scopro che la stazione è chiusa, cavoli! Possibile che alle 6:00 non sia in funzione? Forse ci sono gli autobus della notturna, ma il primo passerà tra mezz’ora. Decido di andare a piedi verso la fermata seguente e mi trascino il trolley per un chilometro, ovviamente quando arrivo passa anche un autobus non indicato nelle tabelle, che però va per un’altra direzione, l’ingresso della metropolitana per fortuna è aperta.
Quando sono sulla banchina vedo che il primo treno passerà tra 14 minuti, meno male che sono mezz’ora in anticipo, così che arriverò giusta all’orario del mio raduno fuori dalla stazione.
Mentre aspetto ,mi devo levare la maglia a maniche lunghe, fa già caldo e la metropolitana non ha nessun condizionamento nelle banchine, inizio a sudare tantissimo a tal punto che devo prendere dalla valigia l’asciugamano piccolo per tamponarmi. Anche in viaggio però avevo le scalmane di caldo. Sono dieci giorni che al mattino ho questi colpi di calore, che stia entrando in menopausa?
Arrivata in stazione centrale trafelata vedo che sono l’ultima del gruppo e ci dirigiamo subito dentro la stazione e saliamo sul treno che è già nella banchina. A parte un saluto generalista non capisco se questo gruppo renderà degna di questo nome la vacanza e camminata.
Il treno va molto lento e continua dondolare e mi fa mette un po’ di nausea. Sono seduta con intorno alcuni maschietti del gruppo e iniziamo a parlare, ma ogni tanto mi alzo e vado nell’altro gruppo dove ci sono anche le donne, inoltre stando in piedi sento meno il dondolio del treno.
Così a occhio sono la più giovane del gruppo, come in tantissimi eventi di questo tipo i partecipanti sono quasi tutti pensionati. Più tardi stazione di Zurigo saliranno altre due ragazze per completare il gruppo. Nei giorni seguenti scoprirò che non sono la più giovane, ma “noi giovani” siamo tutti intorno alla cinquantina. Non so perché, ma mi ero fatta l’idea che ci fossero persone molto più giovani.
Comunque il gruppo mi sembra posto e tutti sono molto simpatici, nessuno sembra avere problemi con me. Mi pongo la mia solita domanda su quanti hanno capito che sono una donna trans.
Arrivati a Zurigo per il cambio di treno, cerchiamo di riempire i 50 minuti di attesa visitando i dintorni della stazione, ma essendo domenica tutti i negozi sono chiusi come anche in Germania, per fortuna all’interno della stazione qualcosa è aperto.
Intanto che si parla vedo con Raffaella che inizia una specie complicità e rimaniamo vicine.
“Tanto tampone per nulla…nessun controllo…tutto sulla fiducia…” non c’è stato nessun controllo sia in Svizzera che entrando in Germania.
Tania “Magnifico. chissà che aria leggera, profumata di albero e foglie e fresca che respirerai lì… buona vacanza e spero x te che tu possa rompere tante tue abitudini con cose nuove”
Finalmente giungiamo a destinazione nel paese di Tengen, scesi dal treno lasciamo le valigie all’autista che le porterà in albergo e iniziamo il trekking. Il primo tratto è abbastanza in salita, dal paese saliamo su per una collina, da lì in poi per fortuna è tutto quasi sempre sul pianeggiante, ci siamo appena sparati cinque ore di viaggio in treno.
Della Foresta nera però nemmeno l’ombra, attraversiamo un sacco di campi e qualcuno dice che nei secoli passati qui era tutta foresta. Il panorama è bellissimo con colori vivaci, poi finalmente riusciamo entrare in quello che mi sembra un bosco più che una foresta.
Qui gli alberi sono maestosi è abbastanza fitti tra di loro, c’è molto vento che fa frusciare le foglie che sembra quasi di udire il suono di una cascata.
Il vento oggi è il mio nemico perché ho i capelli che si muovono continuamente e vanno da tutte le parti.
Ogni 50 minuti facciamo 10 minuti di pausa bevendo e mangiucchiando qualcosa. Intanto mi trovo con varie persone a piccoli gruppetti, come mio solito e iniziamo a conoscerci.
La camminata dura quattro ore per 14 chilometri e mi sento molto stanca probabilmente perché sono sveglia dalle quattro del mattino.
Finalmente raggiungiamo l’albergo dove passeremo la notte. Le stanze sono veramente belle e mentre faccio la doccia mi rendo conto che è la prima volta che sono fuori di casa al femminile, anche la prima volta da quando prendo gli ormoni e il mio seno è sempre più vistoso.
Mi asciugo i capelli e riesco a stirarli abbastanza e guardandomi allo specchio finalmente vedo un’impressione generale femminile del mio volto. Mi rado quel poco di barba che è cresciuta e con un leggero dispiacere faccio un ritocco al fondotinta, non vedo l’ora che la barba sparisca del tutto che non debba più fare questi ritocchi.
Ripenso alla giornata che dato che sono tutte persone nuove che non sanno nulla dei miei trascorsi, mi sono sentita sempre a mio agio anche se mi sono resa conto in alcuni momenti che forse non ero così al femminile, soprattutto con la voce, ma anche questa volta nessuno se ne accorge oppure non importa. Cosa bella è che nessuna ha sbagliato i pronomi una grammatica nei miei confronti, sono Bianca.
Ci troviamo per cena che mangiamo veramente tanto, mi vuoi anche una birra media che è leggerissima e molto buona.A cena si parla un po’ della giornata e di altre cose mi trovo veramente bene con queste persone. E sono stata molto spigliata ti ho parlato un po’ con le persone sia quelli a sinistra del mio posto che alle altre.
Ora sono a letto e abbastanza stanca, ma penso che non riuscirò a dormire subito..Domattina sveglia alle 7:30 in partenza alle nove dopo aver fatto colazione.