Come è andata?
Volevo scrivere il mio diario subito dopo, ma ero talmente energica che ho preferito attendere, godere le scambio dei messaggi e scoprire che il video dell’evento su Facebook ha avuto oltre 2000 visualizzazioni in un giorno.

Ora sono stanca e l’adrenalina di è affievolita, sono nel parco vicino all’Arco della Pace dove c’è la festa di chiusura che quest’anno non è la parata stile carnevale (che proprio non mi piace perché fornisce un’immagine errata riguardo la richiesta di riconoscimento sociale e diritti, mi ricorda il circo e nessun prende sul serio il Clown). E’ pieno di ragazzini sotto i sedici anni e loro sono bellissimi con i colori arcobaleno, senza ostentare look assurdi come alcuni (soprattutto adulti). Valeva la pena venire qui oggi anche solo per vederli ricoprire tutti i prati del parco.
C’è un un flusso di gente assurda, però tutti (o quasi) distanziati e con mascherine.
Sono sola e siccome c’è troppa gente, non sono riuscita a incontrare nessuno che conosco, più tardi arriverà Barbara. Sono stanca dal caldo, dal calo dell’adrenalina e che stamattina mi sono svegliata alle 6:30. Mi chiedo cosa ci faccio qui, sola, in mezzo a gente mai vista prima?

Come nei più classici film d’azione faccio un salto indietro nel tempo.
“24 ore prima.”

Mi preparo la borsa con dentro una serie di cose che potranno servirmi, infilo anche la gonna, i sandali con il tacco e la maglietta per l’evento. Dovrò farmi un’ora di auto, poi la metropolitana e 1 km a piedi nel parco, rischio di arrivare tutta sudata e con il mal di piedi.
Quindi il make-up è del tipo che uso per andare a fare i trekking e che dura circa sei ore. Questa volta parto dalla protezione solare 50 perché non devo prendere il sole sul volto in questi giorni (tra una settimana avrò l’ultima epilazione del viso, quella decisiva).
Quindi per nascondere quel poco di alone di barba che rimane TVPaint Stick 7W, sopra il fondo tinta “Wunder2” water-proof ma traspirante, infine il borotalco per fissare il tutto.
Poi l’eye-liner di Chanel a lunga tenuta, e fard e polvere Urban Decay (rosa e marrone) sulle guance, l’illuminante e maskara Urban Beauty per il resto. (circa 250€ di prodotti). Il colpo finale è il fissante di ‘lacca per capelli’ sparata da 30cm di distanza, non fa bene alla pelle, ma per sei ore il make-up rimane fissato.
Non è una mia invenzione la lacca sparata sul volto, ma è comunemente usata da attori di teatro e make-up artists quando devono fare delle fiere. E’ l’unico modo per avere un trucco che resiste al calore, le luci di scena e le intemperie.
Verifico che ho le due copie del mio discorso stampato, una nella sacca, l’altra in borsa e una terza digitale nel telefonino, e parto alla volta di Milano. Parcheggio zona Gorla, dove lavoravo e che c’è sempre parcheggio gratuito. Qui c’è anche la mia “parruccaia”, infatti ho un appuntamento per sostituire un pettinino che ha perso dei denti. La saluto e le do’ la parrucca, mi assalgono i ricordi guardando tutte le teste di polistirolo e capigliature esposte alle pareti, quando ho comprato la mia prima parrucca “seria”, mi rendo conto che non ci vediamo da un anno!
Mentre mi sistema la parrucca arriva una ragazza e lei mi chiede se mi sento a disagio a farmi vedere con i miei capelli ‘veri’ e magari voglio stare nell’altra stanza. Rispondo che va bene così. Mentre aspetto, le chiede una cosa che mi fa sentire come se il mio indossare la parrucca sia un vezzo per sentirmi meglio, la ragazza ha terminato la chemio terapia. Immediatamente penso a un’amica che ha iniziato da poco più di un mese e che dopo 15 giorni ha perso tutti i capelli. Le chiedo gentilmente, con tatto citando la mia amica, quanto impiegano a ricrescere. Tra noi c’è uno scambio di occhiate sopra le mascherine, lei non sa che sono una donna trans, ma c’è una specie di comprensione reciproca. Crescono poco, al massimo 2cm al mese. Nel frattempo la parruccaia ha terminato e indosso il mio toupet guardandomi allo specchio per posizionarla correttamente per l’evento. Non mi fa pagare nulla, ma mi chiede di mandarle le foto e video della mia presentazione.

Prendo la metropolitana, attraverso il parco e raggiungo l’Arco della Pace. Sono quasi le ore 17:00 e in giro non c’è quasi nessuno, fa troppo caldo. C’è il palco pronto, le sedie e i tecnici all’ombra. Solo la prima che è arrivata. Scambio due parole e nel mentre arriva un tizio che dice di essere uno dei tre interpreti che userà il linguaggio dei segni e che ci saranno anche alcune persone sorde tra il pubblico. Gli fornisco lo stampato della mia lettura e dopo averne dato una scorsa mi dice che è molto buono. Wow, mi fa sentire più sollevata. So che gli interpreti, dopo 17 anni di esperienza dove ho lavorato nei congressi, se hanno idea di cosa diremo sarà più facile per loro tradurre correttamente quello che diciamo. Questa però è la mia prima volta con il linguaggio dei gesti.

Salgo sul palco e mi scatto qualche selfie, anche a figura intera con il timer. Sono indecisa se indossare la gonna. La metto e rifaccio gli scatti, non so perché, ma sul palco non rendo nulla, sembro più bassa e meno femminile. Dal sondaggio che ho fatto stamattina il 90% ha votato “tipa tosta con i leggins” e avevano ragione. La gonna sarebbe dovuta essere “una provocazione”, ma non rende visivamente.

Nel frattempo arriva Rebecca che indossa gli anfibi e dei collant a rete, visto il caldo mi sembra fuori posto, ma è il suo look abituale quando non lavora. Infine arrivano gli altri due “maschietti” della mia associazione: Federico e Guglielmo che ha organizzato parte dell’evento di coordinamento del Milano Pride. Arriva anche il regista che chiede cosa faremo, dove ci metteremo visto che sul palco ci sono quattro sgabelli distanziati. Guglielmo gli dice che saranno quattro monologhi, a turno ci alzeremo andando al centro del palco. Avviso che io avrò dei fogli in mano e Rebecca ha gli appunti nel telefono, quindi con il microfonista ci mettono “un archetto” con microfono. Mi dice se posso stare senza la pinza per i capelli perché rischia di provocare rumori nel microfono. La tolgo e cerco di tenere i capelli dietro le orecchie. Sarà una scelta fondamentale per la riuscita del mio look sul palco.
Spunta anche il fotografo ufficiale che mi scatta due pose con la bandiera, cerco di mettermi in una posa “da modella figa” e sorrido, chissà se vedrò mai queste fotografie?

Aggiornamento dopo una settimana: hanno pubblicato le foto ufficiali del Milano Pride 2021 e ce ne sono una decina del mio intervento, insieme agli altri, ma soprattutto quella della bandiera!

Luciana e Barbara con figlia hanno affrontato il caldo per supportarmi e la cosa mi riempie di gioia, è quel qualcosa in più che mi aiuta a sentirmi a mio agio. A molti avere amici che ti guardano mette “l’ansia da prestazione” mentre su di me ha un effetto calmante, se ci sono loro sono “al sicuro“.
Il pubblico è seduto, sono circa 50 persone in pieno sole, noi siamo seduti sugli sgabelli all’ombra, ma con i faretti puntati addosso che fanno caldo ugualmente.

Tensione? Emozione? Paura?
Da parte mia nulla: solo concentrazione. Come dirò il giorno dopo a Barbara, che rimarrà piacevolmente sconvolta da quanto ho preparato il tutto. Ho inizialmente creato il discorso dettandolo nelle mie camminate serali dopo il lavoro, quindi ne ho spostato i paragrafi in sequenze più corrette, eliminato metà di quello che non serviva. Ho letto ad alta voce i paragrafi e mi sono riascoltata per capire se il discorso filava. Ho cercato in rete i testi della legge del DDL Zan, ho trovato anche i PDF della discussione in Senato (sono molto brava su internet) e integrato quanto mi sembrava necessario da dire. Infine ho usato un software per indicare gli accenti nelle parole, inserito a inizio paragrafo delle emoticon indicando tono e velocità e infine stampato e riletto a voce alta.

Non si aspettava una preparazione del genere, soprattutto che i primi due minuti di introduzione fossero volutamente generici in quanto la gente ha bisogno di tempo per capire di cosa stai parlando. Però le dico che lascio sempre un 20% di cose non programmate e con libertà di improvvisare (come i capelli sciolti).
Sono come un atleta che si è allenata per quella competizione, una volta pronta c’è anzi la voglia che inizi al più presto. Però io parlerò per terza, quindi devo riuscire ad attendere quasi trenta minuti.

Nel frattempo Guglielmo saluta i valorosi del pubblico e quelli a casa, abbiamo scoperto poco prima dell’inizio che ci sarà anche una diretta internet! Introduce l’evento e riguardando le foto noto che come nei classici stereotipi di genere (le vallette) le ragazze tengono la bandiera transgender. In realtà è perché siamo alte e quindi non coperte completamente!
E’ la mia prima volta in un palco di questo tipo e mentre attendo il mio turno cerco di tenere una posa “femminile” sullo sgabello, senza cercare di sorridere come una scema, ma nemmeno di tenere il broncio. Infine è difficile guardare di spalle chi parla davanti a me e non distrarmi con i lati del palco e con il pubblico. Soprattutto non devo guardare troppo il pubblico, altrimenti rischio di iniziare a pensare e fare paragoni con chi ha parlato prima di me, farmi influenzare e distrarmi.

Il “pezzo” di Rebecca è molto toccante perché parla di se stessa e dei timori di donna trans, segue Federico che parla “a braccio” e racconta dei costi della transizione e quindi tocca a me. Per fortuna riesco a intuire che tra poco Federico avrà terminato e faccio qualche respirazione profonda, per la voce e bevo una sorsata di acqua. Mi alzo e vado al centro del palco. In quel momento la parte di me che è un’attrice (tale Miss Paprika LeBon) si impossessa del mio corpo. La scena è tutta mia e mentre inizio a leggere guardando a tratti il pubblico (è sempre una lettura espressiva la mia) sono totalmente a mio agio e “nel personaggio”.

Barbara si attendeva una storia strappa lacrime sulla mia transizione, seguendo il filone dei miei colleghi di palco e invece scopre che parlo di un argomento importante, di cui aveva capito poco, unito alla mia esperienza di persona trans e che da un certo punto in poi le è sembrato che parlavo a nome di tutt* le persone transgenere in modo chiaro.
I dieci minuti del mio intervento volano in un attimo ed è tutto già finito, mi risiedo e mi godo l’ultimo intervento di Guglielmo con più serenità, quello che dovevo fare è andato bene, così mi è sembrato.

La parte dei saluti finali al pubblico in uno spettacolo è sempre quella più gratificante durante l’applauso. Scendiamo dal palco, ci tolgono i microfoni e siamo liberi. Chiedo come fare ad avere il video dell’evento e mi dicono che è su internet. Meno male perché mi interessa moltissimo “vedermi da fuori” sia per la resa dell’intervento che del mio look e se ero a mio agio come donna.

Rimango nel dubbio fino al mattino dopo quando Guglielmo ci gira il link. Metto in pausa e mi passo fotogramma per fotogramma una sequenza dove leggo, guardo il pubblico e compio qualche gesto. Sono bellissima, una vera donna. Ancora non ci credo eppure la prova è davanti ai miei occhi. I movimenti “sono corretti” e naturali, lo sguardo molto femminile, il volto ovale e a tratti sorridente, ironico, arrabbiato.

L’ho sognato per anni, ho metabolizzato il tutto al punto che faccio tutto in automatico senza pensarci e non me ne rendo conto. Il mio cervello si comporta come se fossi sempre stata così e mi sento “normale” come prima della transizione. Non sento di muovermi “al femminile”, mi muovo e basta. Al coming-out avevo visto un video dove una ragazza trans diceva che “dentro la testa sei sempre la stessa persona di prima”, ora l’ho capito davvero.
Mentre abbraccio le mie amiche e mi sento bene, qualche emozione inizia a crescere dentro di me, qualcuno che non conosco mi saluta. Ho fatto tutto per una cinquantina di persone, lo avrei fatto anche se fossero stati in due. Abbiamo dato tanto e non sapevamo che il video l’avrebbero visto almeno 2000 persone. La sensazione di aver fatto “qualcosa di importante” era dentro di me e cresceva mano mano.

Si palesano anche alcuni membri della mia associazione (https://www.associazionetransgenere.org) tutti felici e ringraziano e conosco anche Tristan che dovrà aiutarmi nel sito nel sistemare i testi. Lo abbraccio felice di conoscerlo finalmente. C’è anche Lucy che ha assistito da una zona d’ombra, lei è “agli inizi” e non vive ancora come donna a tempo pieno e il suo saluto e supporto mi ha dato una spinta in più. Sto’ facendo tutto questo in parte per il mio ego personale, ma soprattutto per aiutare altre persone.

Con Barbara e Luciana andiamo a sederci in uno dei bar che danno sulla piazza, specializzato in pizza estremamente sottile. Passiamo una piacevole serata commentando l’evento, parlando dei trekking, del passato recente e loro due finalmente si conoscono e per fortuna si piacciono molto. Sono così diverse tra loro e non solo per l’altezza, poi sono “due maschiaccie”.
Salutiamo Barbara che ha parcheggiato lì vicino e con Luciana attraverso il parco per prendere la metrò. Quando ci salutiamo alla mia fermata (Loreto) l’abbraccio e lei mi dice (due volte) che “sei troppo forte
“, le piaccio molto più della mia versione maschile che ha conosciuto per un paio d’anni. Sorride dagli occhi, cavolo di mascherina, e mi fa commuovere nel sentirmelo dire.

Tornata all’auto la stanchezza inizia a farsi sentire, ma ho addosso un energia e adrenalina pazzesca e farò fatica ad addormentarmi.
Come scritto prima mi sveglio alle sei e mezza, non riesco ad addormentarmi anche se ho sonno, prendo il cellulare e leggo alcuni messaggi e commenti. Cerco il video dell’evento e non lo trovo, poi Guglielmo lo inserisce nella nostra chat privata, lo guardo e spammo tutti i miei amici e contatti.
Ottengo in risposta anche molti commenti interessanti che non solo il solo “bella e brava” che comunque fanno piacere. Il mio discorso è piaciuto molto. Lo speravo, ma non ne ero sicura. Anche Guglielmo mi scrive che è l’intervento che gli è piaciuto di più, comunque a me è piaciuto il suo. Capisco che ognuno non riesce a vedere il proprio operato e apprezza quello degli altri, forse questa nostra umiltà ha fatto sì che fossimo un gruppo super affiatato senza conoscerci davvero.
Concludo con i post di tutti i commenti che ho ricevuto e ringrazio tutti con il cuore per essere stati “dalla mia parte”.
PS: nel pomeriggio ho anche pianto di gioia.
PS2: forse l’hanno anche trasmesso la diretta su Radio Popolare!

Psicologo “Buongiorno Bianca, che piacere sentirla e che bello ricevere queste novità. Come sta e com'è stato parlare al Pride? Un caro saluto.
”
È stato bello, emozionante, anche perché da aspirante attrice è sempre un palcoscenico, mi ha fatto pensare molto per scrivere il discorso e provarlo varie volte.
Penso che sia la prima volta che delle persone transgender parlano al pubblico in maniera poco politica, raccontando del proprio essere, informando su tutta una serie di cose su quanto è complicata la transizione e le procedure burocratiche.
Soprattutto abbiamo lanciato un messaggio positivo: che siamo persone.
Io sono ancora carica dell’energia di ieri!
“Posso solo immaginare l'emozione. Allora cercherò la registrazione su internet. Sono proprio contento per lei. Ora bisogna lavorare per l'approvazione del DDL Zan. Come dice la poetessa Rupi Kaur: "Ci sono montagne che crescono sotto i nostri piedi e non si possono arrestare. Tutto ciò che abbiamo patito ci ha preparatə a questo. Portate martelli e pugni abbiamo un soffitto di cristallo da infrangere.
”
Claudia “Una lettura chiara e comprensibile, brava! Se l’hai scritto tu, complimenti; un messaggio diretto
”
Carla “Ho guardato gli interventi di ieri. Bravi tutti. Un grande impegno. Ammirevoli.
”
a Stefania ‘Accidenti, avevo un leggero dondolamento laterale…E’ che l’unico punto di riferimento era il monitor a terra con il timer e che quando mi muovevo sentivo nel ritorno delle casse l’audio meno pulito (confermato dai tecnici) in realtà stavo cercando il punto migliore per l’audio… comunque la voce è pulita, non sono andata veloce e si sente che dentro il discorso c’è me stessa….’
Stefania (insegnante di Lettura) “Brava Bianca!! Certo che non gliene hai risparmiata nessuna…Hai fatto bene!! Voce chiarissima e decisa. Per il dondolamento, diciamo che lo svantaggio è stato che leggendo senza un leggio, avevi più campo libero…Ma quello che hai detto erano cose molto chiare e importanti perciò sono arrrivate di sicuro a tutti!
“
Rita “Complimenti, sei una vera cattiva ragazza! Va bene così!
”
Elisabetta “Molto interessante! Lo Stato può fare molto di più di quello che fa attualmente. Bravissima! Sei stata chiara ed efficace! Sei informata e potresti andare a parlare anche in Tv
”
La cosa importante è che hai letto ed approfondito e conosci a fondo l’argomento.
Silvia G “Comunque è vero, hai letto molto bene!
”
Daniela “Ho appena finito di ascoltare i vostri interventi. Tutti molto interessanti. Si imparano molte cose da questi incontri. Quello su cui ho riflettuto è che ogni individuo è un mondo a sé stante e anche solo per questo motivo è importante difendere la propria diversità. Purtroppo le leggi sono "generaliste" e a volte escludono i casi particolari dalle tutele. Un altro rammarico è che le persone che dovrebbero effettivamente ascoltare sono quelle che non lo faranno
“
Romana “Ho ascoltato tuttə e si vede molto che tu fai teatro. Brava Iula e belle le parole anche con quel giusto tono d'ironia, spesso l'aspetto trans gender viene trattato solo con casi particolarmente infelici. Un punto di vista come il tuo è una bella freccia nell'ARCObaleno, buon Pride a tuttə
”
Daniela G “Bravissima, discorsi costruttivi e giusti. Ognuno dev'essere libero di esprimersi come vuole e secondo la propria visione del mondo. Complimenti a tutti ma soprattutto a te. Orgogliosa di essere la tua vicina di casa!!!!
”
Dina “Mi avete fatto piangere. Che donna splendida sei, creatura di rara bellezza. So che non ci incontreremo mai perché non voglio rompere la magia tra noi. Ma tienimi sempre nel tuo cuore, come farò io con te. Ti abbraccio forte, spilungona.
”
Invece per me sarà un bellissimo giorno quando ci incontreremo, non mi deluderai affatto. Scelgo l’amicizia con molta cura… il problema è che incontro un sacco di persone con cui vale la pena avere un’amicizia…
Ps: mi hai fatto piangere anche tu con il tuo messaggio.
Edo “GRANDE! Scusa ho visto solo ora.. Com’è andata!? Chissà quante emozioni!! BRAVISSIMA!!
”
Soprattutto il giorno dopo che avevo ancora in corpo l’adrenalina…sono come un corridore…ti prepari e corri dando tutto…poi ti rendi conto di cosa hai fatto! 2000 visualizzazioni su Fb del video…mi hanno mandato complimenti e bellissime frasi su cui riflettere (che metterò oggi nel blog), aver compreso di aver fatto un gruppo “di lavoro” affiatati dal giorno uno e i due “ragazzi” che di persona non li avevo mai visti.
I 50 spettatori che hanno sfidato il caldo per esserci (Barbara e figlia ad esempio). Un bel ricordo e la sensazione di aver fatto qualcosa di importante anche se è una goccia nel mare, ma meglio che essere un granello di sabbia anonimo.
“Dai!! GRANDE e COMPLIMENTI davvero!!! La tua determinazione e le altre tue qualità sono eccezionali, altro che granelli di sabbia.”
Elena F. tratto dal suo Blog (https://www.il-sentiero-del-tau.it/associazione)
“Normale… Uguale… Diverso…
?
Qual è il significato di queste parole?
Quali sono le caratteristiche che una persona dovrebbe possedere per essere "normale"?
Quali sono le caratteristiche che una persona dovrebbe possedere per essere "uguale"? E "uguale" a chi? … Quali sono le "colpe" che definiscono una persona come "diversa"
Silvia “Sei stata bravissima davvero! Belle le cose che hai detto
”
Francesca L. “Buongiorno Bianca, grazie per avermi fatto vedere questa giornata dedicata a voi … che per tutta sincerità sono contenta che finalmente qualcuno vi ascolta , e che vi rispettano come qualsiasi persona di questo mondo …. io personalmente ti ho conosciuta prima fisicamente da uomo e ora donna che io rispetto molto …..
”
Apprezzo la persona che sei perché hai tanto coraggio ….. dai forza continua così,un abbraccio forte e spero di rivederti
Pietro S. “Ottimo discorso brava. Sentito e personale , fatto soprattutto per aiutare gli indecisi a uscire dalla gabbia di un corpo che non è il loro
”
Centro Italiano Logopedia “Complimenti Iula!!! Sei davvero una grande donna.
”
Ho inoltrato la tua mail anche ad Anna. Grazie per il tuo pensiero.
A Barbara” …E poi una si sveglia alle sette del mattino quando potrebbe dormire perché sono ancora carica per ieri…Ma quanto ero “figa”?
Barbara “Evviva! Te lo sei strameritata
”

messaggio ai responsabili della mia associazione ACET:
Ieri é successo quello che Laura aveva auspicato nelle riunioni zoom, che qualcuno che non siano “i vecchi barbogi” parli dell’argomento transgenere…abbiamo avuto un intesa immediata tra di noi, tanto che pure il regista dell’evento non ha avuto nulla da dire.
Da parte mia è stato più intenso che una “recita teatrale” (anche se ho ricevuto i complimenti dei miei insegnanti) perché il testo era mio e parlava di me.
Soprattutto è piaciuto che abbiamo parlato di noi, che ci siamo aperti senza timore.
Il fatto che vogliamo cambiare le cose, ma senza l’attivismo politico (che in alcuni casi aiuta, ma non con la gente “poco politicizzata”).
Ho spammato il video e sto’ ricevendo feedback notevoli e non sono i soliti “brava e bella”.
Ho anche visto nei membri Acet presenti, un qualcosa negli occhi che li ha ispirati e magari invogliati a fare qualcosa anche loro più “pubblicamente”.
Guglielmo che è un grande organizzazione e motivatore. Quando mi ha telefonato gli ho detto “si, lo faccio!” dopo 2 secondi, senza aver in mente di cosa parlare e quando mi ha suggerito del Ddl Zan ho visto una sfida a integrare la mia storia con gli argomenti delle opposizioni e le loro tecniche di disinformazione.
Non vedo l’ora di poter dare altri contributi pubblici.

Laura C. “…c'è un sacco di gente, invece, che si sbatte, che fa cose, proposte, ci prova, magari non sarà efficace come Sylvia Rivera, ma quando ho visto sul palco Bianca Iula e Rebecca Trespi, o quando ho ascoltato Guglielmo che dal palco gridava come un matto per dire chiaramente che cosa ci serve, io ho pensato che loro servono eccome, e ho anche provato un senso di orgoglio per sapere che vengono da questo gruppo e di profonda stima per il loro volercela mettere, la faccia.
“

I video: quello per intero (merita guardarlo tutto) e quello del mio solo intervento (per i fans).
Facebook video: https://www.facebook.com/milanopride/videos/1431502927230408/
YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=FYFFArIlDOQ
Facebook video (solo il mio intervento): https://www.facebook.com/100045173472637/posts/338063927709387/?d=n