Dopo che ho fatto una camminata di 6 km, prima che arrivi la caldana, oggi dovremmo arrivare a 34 gradi, faccio la doccia e mi trucco per oggi. A pranzo farò un brunch con degli ex colleghi del mio impiego precedente. Laura L. che ha organizzato un mese fa, mi ha vista al primo mese di transizione (una vita fa), chissà come mi vedrà cambiata? Gli altri mi hanno visto solo in fotografia. Stranamente non mi sento nervosa, anzi mi fa piacere rivederli e non vedo l’ora.
Prima di partire verso Milano vado in paese a comprare la frutta, mi servirà per domani a un trekking. Ho indosso già gli abiti per dopo, una maglietta con scollo color azzurro acquamarina e leggins neri. Mi fermo in un bar a prendere un caffè e il barista, che in passato mi ha vista una volta sola senza parrucca insieme alle mie vicine, mi si rivolge al maschile. Faccio lo stesso due chiacchiere, ma sono turbata, cosa cavolo vede di maschile?
Vado dalla fruttivendola e lì sono Iula senza problemi. Vado dal minimarket a comprare il pane e la mia amica Caterina mi saluta calorosamente a voce alta e mi racconta che per fortuna il suo cane sta meglio dopo l’operazione.
In cassa pago e la cassiera mi domanda a bassa voce “hai fatto il vaccino? Come sei stato?
”, anche lei al maschile! Che sia la maglietta? Colore azzurro uguale maschietto?
Tornata a casa la cambio e metto un abitino molto femminile, forse avrò caldo perché è di materiale sintetico, ma non voglio altri dubbi per oggi!.

Arrivata a Milano ho parcheggiato dove lavoravo, c’è sempre posto ed è gratis, quindi ho preso la metropolitana e sono scesa alla fermata MM Lanza, appena fuori il caldo aumentava e il pezzettino di strada, lungo solo km, che di solito faccio senza problemi è stato impegnativo per l’afa.
Praticamente attraverso tutto il parco e arrivata dall’altra parte finalmente trovo questo bar, guardo le sedie all’esterno per capire dove sono seduti. Trovati! Una volta avvistati mi avvicino.
“Ciao” esclamo tutta felice, una dei miei ex colleghi che era di spalle si alza e rimango basita: “la Titti”! Una vera sorpresa, mi si apre il cuore. Abbiamo lavorato insieme per 17 anni.
Ci facciamo un abbraccione lunghissimo ripetuto due volte e poi procedo ad abbracciare e salutare le altri due: “la Vero” e Laura L.

Anche quest’incontro, come i precedenti con persone che mi rivedono nella nuova versione dopo un paio d’anni almeno, è stato tutto tremendamente normale.
Dopo che parliamo un po’ arriva anche Lele, che era il mio aiutante nella programmazione dei siti, molte cose che conosce gliel’ho insegnate io. Anche con lui è un grosso abbraccio e qui ha fatto più strano a me che a lui ,visto che siamo stati compagni di scrivania e di eventi per quasi cinque anni e io ero il suo capo.
Ci facciamo un po’ di fotografie in alcune io vengo con gli occhi che ridono, davvero qualcosa mi si è smosso dentro il cuore. Qualcosa di potente. Con Lele mentre stiamo in posa Laura dice “Lele sei grosso il triplo“. Pensa che prima della transizione ero io che sembravo più grosso.

Dovevano venire anche altre ex colleghe, nell’azienda c’era il 90% di donne, ma hanno tirato il pacco all’ultimo minuto.
La maggior parte della gente non vuole rivedere gli ex colleghi, anzi meno li vede e meglio sta. Con loro però abbiamo passato molti anni insieme e queste sono persone che non hanno mai rotto le scatole, inoltre si era creato un vero affiatamento. Peccato che la proprietà dell’azienda aveva altre idee e appena possibile siamo scappati quasi tutti!

Ordiniamo da bere e dopo che abbiamo spazzolato gli stuzzichini, ordiniamo quasi tutti un club sandwich e rimaniamo fuori dal bar per almeno due ore, per fortuna siamo all’ombra e ogni tanto arriva qualche colpo di vento fresco.
Parliamo di un po’ di tutto e ogni tanto infilo qualche notizia sulla mia transizione. Ad un tratto mi ricordo che non mi sono presentata! “Piacere Bianca” vedo che rimangono un attimo allibiti, ”ma non sei Iula?
”. Parto con lo spiegone del nome, del perché ho ufficializzato solo gennaio e che tra un anno lo sarà anche all’anagrafe.

Terminiamo alle 15:30 perché Laura deve andare da un’altra parte. Dopo aver pagato che secondo me è costato troppo per quello che si è mangiato, ci facciamo qualche foto all’Arco della pace e poi ci salutiamo con altri lunghi abbracci. Non prima di aver aggiornato i vari numeri di telefono e rimaniamo che ci ritroveremo al più presto coinvolgendo anche coloro che non sono venuti.
Gli ultimi minuti mi è presa “la ridarola” e ridevo di gusto anche per delle inizie. Erano anni che non mi capitava più ed è stata una cosa bellissima e liberatoria.
Lele “Mi ha fatto davvero piacere vederti! Soprattutto mi ha fatto veramente piacere vederti serena a sorridente! Questa volta cerchiamo di non perderci di vista!
”
mi sono tolta tutta la zavorra psicologica!

Attraversando di nuovo al parco con un sole torrido decido di arrivare fino alla MM Cordusio. Arrivata vedo che è pieno di turisti e sento un parlare anche in lingua inglese. Non hanno perso tempo a tornare in Italia in turisti. Attraverso nella calca il Castello Sforzesco e arrivata in Piazza Duomo entro nella libreria “La Feltrinelli” dove guardo un po’ di libri, e di alcuni ne leggo un pezzo della prima pagina, ma non trovo nulla che mi ispira. Tra l’altro inizia avere un leggero giramento di testa, la camminata sotto il sole non ci voleva. Forse anche le emozioni di prima. Prendo la metropolitana e ritorno a recuperare la mia automobile e parto in direzione di casa.

Arrivata quasi in un centro commerciale perché ho bisogno di fermarmi a bere un succo di frutta o qualcosa che non fosse solo acqua, mi chiama Graziano. Gli dico di richiamarmi dopo qualche minuto appena ho parcheggiato. Mi fiondo dentro il centro commerciale che ha l’aria condizionata e mi siedo sulla panchina. Graziano richiama e rimaniamo a parlare almeno una mezz’oretta. Inizialmente racconto io alcuni dei miei aggiornamenti e poi lo lascio sfogare delle sue cose. Appena ci siamo salutati vado al bar a bere il succo di frutta, non dico che sto per svenire, ma ci vado vicina.
Riparto in direzione casa, ma noto l’orario e sono già le sette passate, decido di fermarmi in un altro supermercato dove mi compro le costine arrosto e patate al forno… mi è venuta una voglia di carne, sarà perché ho bisogno di proteine per far crescere il seno?
Rientrata a casa inizio sentire la stanchezza di tutta la giornata. Domani mattina dovrò svegliarmi molto presto per andare a fare il trekking a Varese. Nel pomeriggio mentre ero in metropolitana ho scoperto che alla mia scuola di recitazione, questa sera fanno una serata di saluti dove ognuno porta qualcosa da bere e da mangiare. Ci vorrei tanto andare, ma sono davvero stanca e se faccio tardi questa sera avrò dei problemi domani mattina svegliarmi.
Infatti vado a dormire poco prima delle ore 22:00! Stanchissima e felice.