La scusa è che mi serve la carta di identità elettronica, la verità è che c’è una brutta foto di un tizio che conoscevo. Avevo prenotato al comune e dopo ben dieci giorni ho potuto andarci.
Nel frattempo avevo fatto la fototessera da un fotografo, il risultato non mi piace molto, speravo che fosse più bravo a fare foto. Vedo che quando non sorrido sono meno femminile, ma nei documenti non si deve sorridere. Anzi vedo un volto leggermente imbronciato che mi ricorda la mia versione maschile. Guardando il “pelo nell’uovo” vedo anche il grigiore della barba residua perché avevo messo poco fondotinta per non falsare la foto. L’idea era di avere una foto che ‘somigli’ a quando sono truccata, ma che vada bene anche quando non lo sono.
Entro e la signora prende quella vecchia e il codice fiscale, non faccio a tempo a dire “non si spaventi che sono cambiata parecchio” che l’ha già aperta senza nessuna reazione, anzi mi dice tranquilla “sa, sono scelte...".
Quindi al computer inserisce i dati e poi mi prende le impronte digitali con un piccolo scanner. Tutto molto normale. Mi consegna uno stampato provvisorio da mostrare in attesa che la carta d’identità elettronica arriverà per posta entro dieci giorni.
Mi servirà ad Agosto per andare a fare il trekking nella Foresta Nera (Germania), almeno non rischierò imbarazzi con le autorità locali che vedranno un volto somigliante a come sono ora e non capiranno quale è il nome e quale il cognome…sarò Frau Iula sicuramente!
Qualche giorno dopo, mentre esco per la camminata mattutina guardo nella casella della posta e c’è la lettera che contiene la mia nuova carta d’identità elettronica. Hanno fatto davvero in fretta, inoltre mi aspettavo fosse consegnata per raccomandata, vabbè l’importante che sia arrivata. La mia fotografia è davvero piccola e anche di un colore sbiadito, benissimo! Così più o meno c’è una somiglianza sia di quando indosso la parrucca che quando sono al naturale.
Anche il mio nome e cognome è scritto con un carattere veramente piccolo, così non dovrei avere grossi problemi quando il riconoscimento lo fanno a vista e non tramite strumenti digitali.
Connessioni: Una settimana dopo parlando con Claudia (compagna di corso serale) è saltato fuori che una sua collega è venuta allo spettacolo a vederci, (https://blog.simiula.com/blog/2021/05/29/spettacolo-finale-del-corso-di-lettura-espressiva/) , questa signora lavora in comune, dove abito io. Ecco perché non era per nulla sorpresa quando le ho portato la carta d’identità vecchia (con la peggiore fotografia che ho mai fatto). Questa signora le ha detto che avrebbe voluto parlarmi della cosa, ma poi ha deciso di “rimanere professionale” e completare quello per cui io ero venuta lì. Peccato.