Oggi giorno del vaccino contro il Covid-19. Il titolo è quello dell’ultimo video di Checco Zalone, sempre geniale.
Mi preparo e cerco di essere elegante, ma casual. Chissà se ci sarà qualche problema grammaticale quando vedranno i miei documenti.
Parto alla volta di Spirano, un paese vicino a un quarto d’ora di auto. Parcheggio di fronte al palazzetto dello sport, attendo cinque minuti e poi entro.
All’ingresso mostro il codice e la tipa mi dice “signore…
”, dove l’ha visto il signore? Non ha ancora visto i documenti. Poi rimane sul generico e mi consegna il numero. Mi accomodo e il mio turno è dopo tre minuti, super efficienti.
Il medico invece mi dà del lei e non ci sono problemi di grammatica, avviso che sono in terapia ormonale, quindi mi chiede quale vaccino voglio perché sono in una fascia di età dove posso scegliere. Chiedo quando sarà la seconda dose con Pfizer sarà a fine Luglio, Astrazeneca invece alla fine di Agosto. In prima battuta pensavo il Pfizer, ma meglio che lo faccio dopo le ferie di agosto. Vada per Astra. L’infermiere mostra un volto stupito e dice che va a prenderlo. Che la gente sia preda della psicosi che fanno i media e quindi vuole solo Pfizer? Non che abbiamo meno effetti collaterali, probabilmente ci sono interessi commerciali tali che riescono a far tacere ai media per il loro interesse. So di quello che scrivo perché ho lavorato diciotto anni nel settore medicale organizzando eventi e congressi medici, il soldo la fa da padrone.
Firmo la liberatoria e mi fanno l’iniezione, non guardo, ma non sento nulla. Mi accomodo nella zona di attesa dei 15 minuti, mi siedo dove c’è piu fresco, ma l’infermiera mi chiama “signora da questa parte
”, gioia, chiamami sempre così e verrei con te in capo al mondo.
Attendo e leggo la stampata delle info del vaccino. Scopro che è basato su virus estratto dal scimpanzè e che contiene OGM… alla faccia delle norme sugli alimenti! La cosa che mi preoccupa sono i trombi, che perché capitano con piastrine di quantità basse e io ne ho sempre avute un sacco, speriamo bene!
Tra due minuti saranno passati i minuti di attesa, ho un leggero dolore al braccio e sudo, nel palazzetto fa molto caldo. L’infermiera ogni tanto passa a chiedere se stiamo bene e si è offerta di darmi del ghiaccio.
Se mi verrà la febbre dovrò prendere la Tachipirina.
Ok, sono a posto e vado.
Oggi lavoro in forma rallentata perché non mi sento a posto, decido di terminare il lavoro un’ora prima in modo da potermi riposare prima di uscire per andare a Milano a un happy hour con il gruppo delle “conversazioni del sabato”, c’è gente che non vedo da oltre otto mesi!
Nel pomeriggio facciamo la video call aziendale che dura ben due ore e contribuisce a farmi venire un mal di testa. Cerco di dormire senza riuscirci e mi preparo per la serata, trucco, abbigliamento casual, ma non troppo al maschile.
Dina “Certo che contiene OGM sti bastardi mica lo dicono. Non trascurare forti mal di testa o addominali
”
Sei ancora la mia strega preferita, come hai predetto dolori di ossa rotte…È un leggero alto della temperatura in fronte, ma niente di che.
Nel frattempo fuori arriva un forte temporale. Mi chiedo se ho voglia di guidare con questo tempo, una parte di me mi dice che è meglio se rimango a casa a riposare, ma odio stare male. Parto alla volta di Milano e mi faccio venti minuti di coda sul ponte del fiume Adda, quindi procedo più spedita. Una certa sonnolenza cresce mano mano e sento la fronte accaldata, ad un certo punto capisco che è meglio se torno a casa.
Mi sono fatta mezz’ora di auto per nulla.
Elena A. “Bene. Tutto nella norma, Vedrai che max 3 giorni il Braccio passerà
”
Elena F. “Ciao Bianca, sono contenta del bollettino! Grandissima!!! Tienimi aggiornata e buon sabato!!
”
Avviso il gruppo che non parteciperò e in serata riceverò un sacco di messaggi che chiedono come sto, come mi sento e se va tutto bene. Questo interessamento e calore nei miei confronti mi tocca l’anima. Quando ero al maschile avrei potuto schiattare senza che nessuno se ne preoccupasse.
Tornata in paese mi fermo a comprare una pizza da asporto e rientro sempre più stanca. Mentre mangio iniziano a farmi male le ossa e mi prende una stanchezza notevole. Metà pizza la metto in frigo, prendo la tachipirina e cerco di guardarmi un telefilm su Amazon Prime. Faccio fatica ad arrivare in fondo ed è prestissimo.
Domattina dovrei andare di nuovo a Milano per incontrarmi con Stefania F. una ex-collega, che mi vedrà nella nuova versione per la prima volta, andremo in una libreria giapponese. Le messaggio della situazione e se domattina non starò bene rimanderemo l’incontro.
Alle ore 21:00 vado a nanna. La notte trascorre in continui dormiveglia e sonno agitato, dopo le cinque del mattino inizio a sudare parecchio. Alle sette capisco che non potrò andare a Milano e avviso la mia amica. Questo vaccino mi ha distrutto il weekend, non farò nemmeno un trekking domenica.
Mi sveglio e faccio una doccia, sono tutta sudata e mi darà sollievo. Sento lo stomaco che dice che ha fame, mangio un tarallino per ingannare l’attesa e siccome non mi sento proprio a posto, faccio le cose con molta calma. Vado in centro al paese a fare colazione al bar. Per fortuna ormai la proprietaria anziana, signora Candida, mi tratta al femminile, c’è voluto tanto tempo, ma anche lei ha capito.
Mentre aspetto seduta al tavolo esterno mi chiama Tania e stiamo alcuni minuti al telefono, mentre con l’altra mano cerco di mettere lo zucchero e mangiare la brioche. Mi ha fatto molto piacere che si è preoccupata e ha chiamato. Mi dice di prendere vitamine con una spremuta.
Ieri mi ha anche chiamata la nuova amica di trekking Elena F., voleva sapere come stavo. Lei ha fatto il vaccino il giorno prima e non ha avuto effetti collaterali mentre io sono quasi KO.
Vado dalla fruttivendola, dove compro anche le arance e racconto l’esperienza vaccinale e mi dice che anche suo marito con Astrazeneca è stato male e che il richiamo lo faranno con Pfizer, un bel mix. La cosa mi sembra strana però più tardi al telegiornale sentirò di questa decisione del governo di dare Astra sono agli ultra sessantenni. Spero di non stare male anche con quello perché di solito se uno sta male alla prima dose, nella seconda non sente nulla, ma cambiando vaccino…speriamo bene.
Tornata a casa mi sento affaticata e passo la mattina tra il divano e la sdraio sul balcone. Alle ore 11:30 non ne posso più di stare in casa ed esco per andare al vicino supermercato a comprare dl succo di frutta. Arrivata a metà strada, due minuti di auto, inizio a sentire un mal di stomaco e mi gira leggermente la testa. Compro giusto due cose, tra cui un hamburger vegetale dove c’è scritto che ha il sapore di quelli alla carne (ed è vero, ci somiglia tantissimo) e torno a casa stando sempre peggio.
Terminato il pranzo mi rimetto a dormire con la sensazione di nausea che aumenta sempre di più.
Ho notato che da ieri sto sentendo, a turno, i sintomi delle ultime influenze prese negli anni scorsi, come se il mio corpo sollecitato dal vaccino ha ricreato le condizioni per poterle combattere.
Finalmente a metà pomeriggio inizio a sentirmi meglio, forse grazie anche all’aria condizionata, riuscendo a scrivere sul diario queste note e altre accadute nei giorni scorsi. Forse stasera starò meglio per andare al cinema a vedere l’ultimo film di Salvatores, non riuscirei ad andare a dormire anche oggi sul presto.
La settimana scorsa a metà pomeriggio mi ha chiamata Giampaolo, senza video, che aveva appena fatto il vaccino. Lui fa una sola dose perché il Covid-19 l’ha preso a febbraio ed è stato parecchio male per tre giorni.
Mi ha fatto molto piacere che ha pensato a me per dirmelo, abbiamo parlato anche incontrarci dalle parti di Lecco, dopo che io ho cercato di spiegargli più o meno dove abito, cioè un’ora di strada da qualsiasi città…
Ci siamo salutati e poi per sbaglio mi ha richiamata un minuto dopo, gli era partita la chiamata e questa volta mi ha visto in video gli è piaciuta molto la mia canottiera viola.
Questa volta ho avuto la prontezza di fare uno screenshot perché ho notato sono passata da un umore molto sul maschile mentre lavoravo (depressa, triste e concentrata), ad una modalità femminile dove sorridevo e mi sentivo bene, quasi fossi una ragazzina.
Diciamo che la mia cotta sta aumentando…