In estate fa troppo caldo per poter indossare una parrucca. Per fortuna lo scorso settembre ho trovato un toupet specifico per le donne che hanno una leggera calvizie oppure che sono in chemio. Dato che ha meno capelli e copre principalmente la parte superiore della testa non scalda, non la sento addosso e se devo sudare suda insieme ai miei capelli sotto. E’ di capelli veri per cui sono molto naturali.
Lo scorso anno quando per il caldo non ho potuto più indossare una parrucca di capelli sintetici è stata una bella prova psicologica uscire di casa e spesso essere trattata al maschile dai negozianti.
Inoltre avevo uno switch tra la mia parte maschile e quella femminile, dopo che la indossavo nel giro di alcuni minuti mi sentivo me stessa al femminile.
Dopo un anno che vivo come donna a tempo pieno pensavo di aver superato queste cose, ma invece alcune cose ci sono ancora. Mi sono chiesta come mai con “quattro capelli in più” il mio volto passa da un viso abbastanza femminile ad una donna molto bella. E’ una cosa curiosa perché cambio anche il modo di usare i muscoli del viso, lo sguardo diventa più sereno. Non ho più lo switch maschile-femminile, ma qualcosa ancora attiva una parte del mio cervello a riguardo.
Involontariamente oggi ho fatto un esperimento sociologico di indossare gli stessi abiti, ma avere e non avere la parrucca in due diversi contesti e i risultati sono stati interessanti anche se la mia autostima ne ha risentito non poco.
Dalle stelle alle stalle, passare nel giro di un paio d’ore a essere percepita come donna o come un uomo solo cambiando i capelli.
Questa mattina ho fatto la lezione di prova del corso di pilates, con parrucca, e sono stata trattata come donna. Nessuno sapeva che sono una donna trans e tutto è andato liscio, mi sono divertita e conosciuto persone interessanti.
Quindi questa mattina ero alle stelle, ho fatto un’attività che mi piace ed essendo una cosa nuova non c’è il mio passato ingombrante.
Dopo pranzo la temperatura sale fino a 28° con un sacco di umidità. Per il trekking di domani anche Barbara conferma di esserci e quindi ho pensato che è la volta buona di comprare un altro paio di leggins corti. Inoltre mi serve un reggiseno imbottito di una misura in meno nella coppa di quello che ho adesso, ho superato la prima misura in meno di tre mesi sta gonfiando per arrivare alla seconda…coppa B!
Esco di casa e salgo in macchina, solo qui mi accorgo che non ho indossato la parrucca in effetti fa veramente molto caldo.
Leggo un paio di messaggi ce n’è uno della mia amica Elena T. che dice che ha rinunciato alla parrucca nei trekking perché fa troppo caldo, indossando un foulard e un cappellino.
Penso per un secondo se è il caso di tornare a casa a prendere la parrucca, mi guardo nello specchietto è quello che vedo comunque un volto abbastanza femminile, con i miei capelli un po’ agitati.
Presto dovrò rinunciare alla parrucca fino alla fine di agosto quindi mi dico che l’occasione giusta, anche perché non devo incontrare nessuno di particolare, fare solo shopping.
Inizia la caduta dalle stelle alle stalle.
Arrivata al centro commerciale entro nel negozio decathlon che trovo subito i leggins, prendo anche due reggiseni sportivi in fatto nei camerini a provarli. Nonostante siano della misura L, una volta indossato il primo 100 che è molto stretto e riesco a toglierlo! Torno in corsia e provo a prendere la misura XL, ma anche questi mi stringono in vita, compreso anche un modello con la cerniera in mezzo sul davanti. La cosa è molto strana perché il reggiseno Normale ho la misura 4 e mi stanno benissimo. Dovrò chiedere alla mia amica Rebecca dove compri i reggiseni e di quali misure.
Devo anche comprare un K-Way, ma non li vedo allora chiedo una commessa e lei mi porta nella corsia uomo, la guardo strana e le chiedo dove sono quelli da donna, lei si scusa che mi porta nella corsia seguente. Mi chiedo perché ha deciso che ero un uomo.
Di sicuro l’abito non è servito a nulla: Maglietta lunga di colore rosa con i brillantini, pantaloncini corti a fiori, seno leggermente rigonfio, sandali con le unghie smaltate di rosso. Metà del viso l’avevo coperto con una mascherina blu, si vedevano solo gli occhi truccati e i capelli un po’ scompigliati.
Noto che anche la mia voce dietro la mascherina mi è uscita falsata e debole.
Mi rimane il dubbio, pago in casa e torno all’auto dove lascio gli acquisti, bevo dalla borraccia e dal caldo inizia girarmi leggermente la testa.
Rientro nel centro commerciale e vado al bar ordinare un caffè prenotando i pasticcini ne prendo uno perché ho un leggero calo degli zuccheri. La barista in cassa mi dice “signore?
”. Accidenti, due su due mi hanno dato del maschile. Bevo la consumazione e vado via senza salutare.
Infine vado a comprare un reggiseno e anche qui vedo della perplessità negli occhi della commessa che ha il buon senso di usare una grammatica generica, il reggiseno è costato una cifra, ben 39 €, ma penso che lo userò tantissimo nei prossimi mesi.
Torno all’auto che mi gira leggermente la testa e nel viaggio di ritorno medito su quello che è successo oggi. Rispetto a stamattina avevo di diverso solo che non avevo la parrucca. Senza quei quattro capelli che mi cambiano leggermente la forma del viso il mio “passing” da perfetto diventa inesistente.
Ho pensato anche che a breve dovrei prendere in considerazione l’idea di andare in Turchia per fare un rinfoltimento dei capelli i farli mettere anche sul davanti in modo da avere un ovale più femminile.Ho
Dopo che ho toccato il fondo la serata riporta la mia autostima in alto.
Nel tardo pomeriggio andrò al cinema con il mio amico d’infanzia: Pietro S. con una sua amica, dopo andremo a mangiare qualcosa. Ho deciso che indosserò la parrucca con abiti molto femminili!
Come è andata? Direi bene a parte il film dal titolo “Un altro giro” (Drunk) ambientato in Danimarca dove hanno seri problemi di alcolismo che sui giovani, che era un po’ strano e inconcludente. Quando siamo usciti Pietro ha detto che era un film da cineforum.
Quindi gli ho portati in un ristorante lì vicino al secondo piano del centro commerciale, peccato che quel ristorante fallito un anno fa non c’era più traccia. Allora siamo andati in piadineria noi siamo stati un’oretta a parlare e giustamente Pietro che mi ha vista la nuova versione solo due volte se per pochi minuti mi ha chiesto come stava andando la terapia ormonale. Inoltre ho letto alcuni articoli del mio blog e quindi su molte cose se ne ricordava meglio di me che l’ho scritto. Effettivamente ho pubblicato più di 400 articoli alcune cose successe solo un anno fa non me ne ricordo più.
Era un po’ che non raccontavo la transizione, cosa comporta, emozioni e pensieri vari, è stato comunque interessante soprattutto la sua amica che è la prima volta che ci vediamo ha detto delle cose interessanti. Entrambi sono stati fantastici perché non hanno sbagliato la grammatica nemmeno una volta, tranne Pietro che l’ho usata correttamente quando ha parlato di noi da bambini visto che ci conosciamo da quando avevamo sei anni!
Ci siamo salutati, ma solo perché si stava abbassando la temperatura, io avevo indossato un vestitino abbastanza leggero a maniche corte, visto che in precedenza al supermercato mi avevano scambiata come uomo non avevo voluto correre rischi.