Lavoro un ora e parto per andare all’ospedale Niguarda per l’incontro con la psicologa. Dentro l’auto e con la luce del giorno vedo che la gonna nera ha bisogno di una lavata! Poi in pochi attimi la temperatura sale e penso di aver sbagliato l’abbigliamento. Quando arrivo al parcheggio però c’è il vento e si abbassa la temperatura di qualche grado.
Durante il tragitto ho fatto gli esercizi vocali e mi sono accorta che è davvero tanto che non li facevo più, forse perché ho usato l’auto pochissimo?.
Prima di accedere al reparto vado al bar a bermi un caffè, poi rimango in sala d’attesa una decina di minuti di troppo. Probabilmente hanno fatto tardi con la paziente prima di me.
La dottoressa arriva, sorridente, almeno sembra, osservando solo gli occhi visto che ha la mascherina anche lei. Nel suo studio c’è un’altra tirocinante che prende appunti che anche lei guarderà il mio blog (ormai do il link a tutti).
La dottoressa l’ha visto poco dopo la mia visita precedente e mi ha detto che c’è dentro “un mare di roba”.
Poi ho iniziato a raccontare tutto quello che mi è successo nell’ultimo mese, in particolare ho fatto un commento che ha colto nel segno, “comunque andrà la mia amicizia con Giampaolo, l’impatto emotivo e liberatorio che ho avuto in questi giorni è stata già una cosa positiva
“. Quindi non devo preoccuparmi più di tanto a livello di sentimenti. Mi conferma che al primo incontro, per tutte le donne, la regola è di farlo in un locale pubblico in mezzo alla gente.
Le ho raccontato che il giorno prima ho dovuto inventarmi “mio fratello”. Sto vendendo i fumetti che ho accumulato in anni, la maggior parte sono “vecchi” e non riesco a rileggerli, altri non mi danno più nessuna emozione. Per fortuna i manga hanno un ottimo mercato dell’usato. Ho venduto la prima edizione di City Hunter su subito.it, l’acquirente mi ha chiesto se il pagamento doveva farlo direttamente tramite subito.it. Questa è una cosa nuova che non conoscevo e ho accettato di provare, spero solo che non mi applichino commissioni troppo alte. Scegliendo il metodo di rimborso dovevo inserire i miei dati bancari che sono intestati al maschile. Come fare? Il tizio mi conosce come Bianca, se poi vedrà la richiesta a nome di Gerardo ci saranno casini? Mi sono inventata che utilizzo il conto corrente di mio fratello per il pagamento. Fino ad ora con pagamenti tramite PayPal mi era andata meglio. Meno male che ho trovato una soluzione al volo. Ho notato che se mi “presento” come donna riesco a vendere più facilmente.
Al termine della seduta mi sembrato di avere gli occhi lucidi. Sfogarmi a fare il riassunto del mese, anzi di un mese difficile, è stato un atto liberatorio.
Sono scena al bar ed ero indecisa su cosa mangiare, la pizza mangerò stasera, la piadina l’ho mangiata ieri, rimane l’insalatona, panini e un hamburger con pane nero. Non ho voglia di mangiare carne e mentre sto lì a decidermi un cliente ordina l’hamburger dicendo quello con il salmone, guardo meglio è un fish Burger! Prendo quello mio comodo un tavolo con calma mangio, poi raggiungo l’auto e riparto in direzione casa.
Durante il viaggio mentre ascolto la radio, sento la dottoressa Andreoli che dice una frase bellissima : “scegliere è perdere”. Mi ha dato da pensare alle ultime mie scelte, scegliendo di diventare donna ho perso la mia parte maschile e tutta una serie di cose collegate, in realtà ne sono felice però effettivamente ogni scelta che facciamo esclude delle cose. Pensiero molto profondo.
Arrivata a casa, parcheggio incrocio le mie vicine che stanno uscendo per fare una passeggiata. Ci fermiamo cinque minuti a scambiare chiacchiere e le dico dove sono appena stata e perché. Questa mia normalità di essere donna e interagire con gli altri mi fa sentire viva.
Mentre mangio a bocconi la macedonia avanzata, ho preso alcune cose che mi serviranno stasera, un piumino nel caso farà freddo, perché i ristoranti sono aperti appunto ma “solo all’aperto””! Poi indosserò i leggins che ho comprato ieri, e un abito leggermente più pesante. Questa sera alle ore 18 partirò per andare a Milano a incontrare Elena A. Mangeremo una pizza insieme, chi sa che impressione che farò visto che non ci vediamo da giugno dello scorso anno!
Il viaggio è infernale, la tangenziale è bloccata e il navigatore mi fa attraversare la città. In giro c’è una quantità di gente in bici, moto, monopattino e fanno tutti a gare per cercare di farsi mettere sotto. Ho anche una paura che non veda bene e che un tram mi travolga. Arrivo che sono stanca morta. Per fortuna riesco a parcheggiare sotto casa, la chiamo e attendo che scenda. Subito un caloroso abbraccio, lei poi è medico ed è stata vaccinata, quindi nessun rischio di contagio. Mi dice che sono cambiata molto e nota il mio sedere. Mi chiedo se è davvero più tondo, è difficile per me darmi un opinione visto che non riesco a vedermelo. Ci incamminiamo verso la pizzeria (da Charlie) e ci accomodiamo all’esterno, come da regolamento zona gialla, che però è riparato anche dal vento. Non ci accorgiamo di essere fuori.
Ordiniamo pizza e birre e attacco a parlare con le mie ultime novità iniziando dagli ormoni, cosa di cui lei era all’oscuro e poi mi chiede del tipo e le racconto la storia. Alla fine anche lei, come la psicologa, mi dice che non importa come andrà, a me conoscerlo ha già fatto bene.
Insiste molto sul fatto che ora sono “a metà” transizione e devo capirmi bene dal punto di vista sessuale. In effetti la mia “nuova” sessualità è un mistero anche per me ed è tutta da scoprire. Chi mi piace? Donne o uomini? Al momento entrambi anche se conta molto la persona e non l’aspetto fisico. Le dico che ho ancora pulsioni verso le donne che mi piacevano come maschio, inclusa lei. Si mostra sorpresa della cosa, non lo aveva notato. Mi tenevo davvero troppo dentro le cose! Mentre le ‘nuove’ conoscenze femminili la maggior parte non mi fa nessun effetto. Parliamo anche di un eventuale vagino plastica, le dico che ci sto pensando, ma è comunque una decisione da prendere tra anni. Elena mi dice che devo prima provare a usare “il pisello” e capire se avere una vagina sarà una cosa desiderata oppure inutile.
Quando le ho raccontato di come mi sono sentita rispetto al vedermi nel blog lo scorso anno. Lei ha chiuso gli occhi per un attimo, poi li ha riaperti e mi ha detto “io vedo una donna, qualsiasi cosa pensi non c'è traccia in te del vecchio Gerardo
“.
Un’altro discorso è un probabile invito ad andare con lei e delle sue amiche ai primi di settembre in vacanza in Grecia. E’ un’idea interessante e ora fisicamente posso permettermi anche di stare in costume da bagno (con gonnellino).
Mi accenna di un tizio che conosce, che si traveste da donna, anche se lei l’ha visto sempre in versione maschile. Questo vorrebbe iniziare la transizione, ma ha le idee confuse, molto. Mi chiede se vorrei partecipare a una cena con poche persone e invitarlo. Nessun problema, le dico che fornirò solo informazioni, ma non consigli perché tanto non li segue nessuno.
Terminiamo solo due ore dopo che si siamo sedute e mi sembra di aver parlato per molto di più. Ci scattiamo un selfie e lei mi dice che io sono molto più fotogenica e femminile di lei.
L’accompagno a casa, un’altro abbraccio e la saluto. E’ talmente tanto tempo che non ho contatti fisici (a parte un paio di abbracci con cautela con Barbara) che in realtà non me li sono goduti davvero. Anche al ristorante le ho preso un paio di volte le mani e anche lì però …non so nemmeno cosa mi mi aspettassi da quel gesto che è stato piacevole, ma mancava di qualcosa.
Torno a casa prendendo l’autostrada che almeno è dritta fino a casa e crollo dal sonno.
Elena A “Sono felicissima di averti vista
”
“Mi sono accorta che forse ho parlato troppo, ma avevamo 13 mesi di storie da recuperare!”
“Ma scherzi? Adoro sentirti parlare. E ascoltarti
”
La sera dopo…
Dopo le ore 20 mi chiama Gianpaolo, stavolta in ritardo un paio di minuti. E’ sdraiato su un letto e vedo il riflesso delle luci della televisione. Cerco di migliorare la mia inquadratura nella miniatura, anche se dopo che gli ho detto chi sono non è più così importante. Ci parliamo di cosa abbiamo fatto oggi e di alcune cose non così importanti, ma scherzando sopra.
Io mi sento rilassata e da quel che vedo nel riquadrino anche felice.
Gli dico della psicologa di ieri e del perché, mi interrompe e mi dice che ha conosciuto una donna trans che ha ‘terminato’ il percorso ed è una donna anche legalmente. Mi dice che al momento non si ricorda il nome, potrò vedere il profilo di questa tizia su Facebook. Al momento non mi sembra di volerla conoscere, poi mi dice che è Svizzera e il sapere come funzionano le leggi sulle persone trans in quel paese mi accende l’interesse.
Penso anche l’altra volta mi aveva detto che sono la prima che conosce che è trans. Ma forse ho capito male e sono la prima donna trans “in transizione”, mentre la tipa Svizzera l’ha conosciuta già donna. Mi dice che le mie foto vecchie su Instagram si vedeva che ero ancora molto sul maschile, ma che adesso non lo sono più.
Mi dice che tra poco si berrà una tisana Limone e Zenzero, una delle mie preferite. Abbiamo anche questo in comune.
Non abbiamo parlato molto, solo un quarto d’ora, ma mi ha tirata su di morale dopo una giornata di lavoro veramente da esaurimento.
In questi giorni avevo pensato di dirgli che ci saremmo potuto incontrare domenica a pranzo da qualche parte. Non a casa sua ovviamente. Domenica ci sarà brutto tempo e quindi niente trekking da parte mia. Ma la vocina dentro di me ha detto di attendere un po’ di più, anche Rosanna mi ha scritto che “A mio parere forse non sei ancora pronta per avere una relazione ma ti ci stai pian piano avvicinando, credo capiterà poi l'occasione con la persona giusta, c'è bisogno di tempo. Comunque belle le tue storie, su vede che le scrivi con sentimento
“.
In effetti sono mi sento ancora pronta però è bello iniziare a pensarci.