Riassunto velocissimo: su Facebook Dating ci conosciamo e iniziamo a scambiare messaggi, dopo due settimane vuole collegarsi in video. C’è una qualche intesa tra noi, ma lui non sa che sono una donna trans e siccome al principio non è che abbiamo parlato molto di me, ho atteso a dirglielo.
Mi piace? Molto. Poi abbiamo anche molti interessi in comune come la natura, il trekking. E’ molto più giovane di me. Da parte mia c’è confusione perché da un lato il mio lato femminile vuole conoscerlo meglio, l’altro lato, quello realista sa che potremmo avere solo un’amicizia e niente di più.
Le sue due video chiamate mi hanno fatto stare bene e i messaggi e foto con doppi sensi mi hanno intrigata non poco.
La cosa però sta prendendo la solita piega con questi che iniziano a farsi idee su di me, come donna, non sapendo che non posso soddisfare le loro fantasie su di me. “Sei unica, meravigliosa, diversa dalle altre“. Appunto. Fisicamente non sono ancora pronta, non mi sento pronta. Certo che passare dall’essere un maschio ignorato totalmente da tutte, a essere una donna con la fila di pretendenti è stato un bel salto. Ho sospeso la modalità Facebook Dating perché mi arrivavano almeno tre richieste al giorno e la maggior parte gente improponibile.
Avevo indicato su Facebook per “conoscenza e amicizia”, ma non leggono il testo oppure Facebook non mostra loro queste informazioni. E’ tutta la settimana che penso a cosa scrivergli, se dirgli che sono una donna trans oppure stare sul generico. Con l’altro tizio che avevo passato tre settimane solo telefoniche non c’erano affinità e per cui alla fine avevo deciso di scrivergli la verità. Ovviamente non si è fatto più vivo. Con Gianpaolo mi spiacerebbe rovinare l’immagine che si è fatto di me, anche perché mi piace come persona sia dentro che fuori. Con lui mi ha fatto un piacere enorme sentirmi corteggiata con delicatezza.
Cosa mi sta frenando? La disforia di genere. Il non sentirmi ‘completamente‘ una donna e al mattino senza make-up non mi vedo nello specchio per come sono, Bianca appare solo dopo alcuni minuti di preparazione e make-up, che per inciso ne metto sempre di meno. Ultimamente con il lavoro da casa ho avuto una specie di scollamento tra fisico e testa. La testa è dentro il lavoro, che mi piace sempre di meno ed è come se entrassi dentro il computer e mi annullassi fisicamente. Uscire per fare la camminata in paese è diventato un obbligo per prendere aria, ma non serve a farmi sentire dentro come sono all’esterno e farmi uscire da quella sensazione. Rispetto allo scorso anno la situazione si è ribaltata, dentro ero donna e nel fisico non ero all’altezza. Oggi sono credibile esternamente e la testa non sempre è all’altezza. L’altra sera mi sono filmata nella lezione di “workout con ballo caraibico” di Giuliana e nel video si vede che ho movimenti femminili. Per la concentrazione di guardare i passi sull’iPad di Giuliana ed eseguire il tutto non avevo certo la testa per cercare e fingere di muovermi in maniera femminile, ora lo faccio e basta.
Oggi ho smesso due ore prima di lavorare, avevo preso un permesso di due ore per lunedì per fare l’epilazione, ma l’abbiamo spostata più avanti e non avrei saputo cosa fare. Così le due ore le ho fatte oggi e sono andata a fare spese a Orio Center per comprare delle scarpe di tipo sneakers. Durante il viaggio in auto avevo ancora dentro la testa la me ‘programmatrice’ e per staccare la spina ho dovuto stare in negozio tanto tempo e provare tante scarpe (purtroppo di quelle che mi piacciono tanto non c’é il mio numero 41, oppure non mi entra il piede). Alla fine mi sono scrollata di dosso la versione di me stessa troppo riflessiva e solitaria. Anche le poche chiacchiere con le commesse e la barista per un caffè mi hanno aiutata molto.
Ora è l’ora di scrivere il messaggio per Giampaolo, ho deciso di stare sul generico.
“Caro Giampaolo, questo è l’ultimo messaggio da parte mia e mi spiace molto. Avevo iniziato il dating per cercare nuove amicizie, ma ogni volta suscito troppo interesse su di me, che va oltre la conoscenza. Ci sono delle cose di me che non ti ho detto e in questo periodo della mia vita non mi sento pronta per avere delle storie.
Mi avevi detto che se davi fastidio avresti smesso di scrivermi, in realtà mi ha fatto un piacere enorme messaggiare e parlare in video. Sei spiritoso, arguto, educato e molto sportivo, tutte qualità che ammiro. Grazie di esistere e di avermi contattata, sei stato comunque una boccata di ossigeno. Ti saluto con affetto, un abbraccio grande grande e una foto della prova costume e parrucco del saggio del mio corso di teatro che farò tra un mese.”
“Io vivo di questo ora le metto sopra il tavolo e giuro penso al messaggio che mi hai scritto
”
Mi sono messa piangere, non lo facevo da almeno 13 anni… E’ triste e anche bello insieme perché dopo anni che non provavo più emozioni mi ha fatto sentire viva e triste dentro al cuore.
“Grazie di avermi risposto, mi ha fatto anche un po’ piangere…”
“Io mi chiedo che male ce in un amicizia …non ti ho cercato niente
”
Rebecca “Hai fatto bene a fare quello che sentivi meglio non forzare la mano all’inizio
”
Sabato sono stata tutto il giorno e fino a sera impegnata in varie attività, ma non ho ricevuto nessuna risposta. In serata a cena (con pizza) e durante le “conversazioni del sabato” avevo la testa altrove.
Nel pomeriggio durante la passeggiata avevo telefonato a Graziano e mi sono sfogata di questa cosa, fa sempre bene parlarne con qualcuno e non tenersi tutto dentro.
Al mattino sono ancora indecisa su come procedere, un messaggio sul telefono mi aiuta a prendere la decisione. Sembra che l’app “Meditopia” mi legge dentro, il messaggio era “Tutti possono commettere degli errori
“.
Fatta colazione gli scrivo un messaggio e gli dico la verità su di me come donna transgenere. Tenermi le cose dentro non mi ha fatto bene e mi ero ripromessa di non farlo più e solo ora capisco che ho sbagliato.
“Ieri ho avuto una giornata molto intensa e bella fino a sera, nonostante la zona arancione, ma le tue parole mi sono girate in testa parecchio. Ognuno di noi vede negli altri lo specchio di quello che ha dentro, un riflesso dei nostri desideri e paure sugli altri cercando qualcosa dall’esterno. Forse ti ho interpretato male, ma abbiamo flirtato e di questo ne sono sicura. Con gli amici non ci mandiamo il buongiorno, non ci facciamo i complimenti sulla bellezza, non facciamo battutine e doppi sensi (lo ammetto, ho cominciato io con la cosa sull’idromassaggio). Nel tuo messaggio mi hai inviato una commovente foto di margherite. Poi ho il ricordo del tuo sguardo sorridente in auto e a casa quando eravamo in video. Forse mi stavo facendo un film dentro la mia testa? Probabile. Non so che film hai visto tu, sicuramente eravamo in due sale diverse.
Ho pensato molto se dirti la cosa di me che può essere un “problema di coppia”, di solito con le persone nuove, aspetto di conoscerle meglio ed essere sicura che possano comprendere. Se siamo solo amici quando lo dico in realtà non è un problema per nessuno, mentre se c’è qualcosa di più sentimentale è sempre un problema.Sei una persona intelligente e di buon cuore per cui ho deciso di scriverlo.
Ecco la bomba: da poco più di un anno sono una donna transgenere (in transizione). Da non confondere con le brasiliane transessuali che lo fanno di mestiere. Come amo scherzare nell’associazione di cui sono volontaria e attivista “ho un lavoro, un auto, una casa, affetti e amici e sono una persona. Quello che ho in mezzo alle gambe sono solo affari miei
”. Ho tenuto dentro per anni la vera me stessa e un certo punto non puoi più fingere. Stranamente, a parte mio padre che ha bisogno di tempo perché ha una certa età e una formazione culturale antica, tutti hanno preso bene la notizia: le amicizie sono diventate più solide e reali, sul lavoro sono un vanto per colleghi e titolari di avere “una programmatrice”, la mia vita da assolutamente noiosa e solitaria è diventata in un paio di mesi un susseguirsi di eventi, incontri, amicizie e… colloqui psicologici che in realtà sono più chiacchiere con un estraneo (lo psiko) che una terapia di cui non ho bisogno, ma mi servono dei certificati per il cambio anagrafico e di genere e devo farli.
Come hai visto dalle foto e dalle video chiamate sono davvero così, non hai visto una versione artefatta. Solo un piccolo aiuto di fondotinta, ma come mi dicono le mie amiche etero “guarda che al mattino siamo tutte che non ci si può vedere”.
Ecco ora mi conosci per davvero ed ecco la spiegazione del perché come hai detto “sei unica e sei diversa dalle altre”. Qualsiasi decisione prenderai nei miei confronti non ci sarà nessun problema da parte mia.”
Mi sono vestita in tenuta sportiva e sono andata a Caravaggio (un paese adiacente), parcheggio e cammino lungo la via che conduce al Santuario di Caravaggio. Oggi avevo proprio voglia di cambiare ambiente e non fare le solite stradine di paese. Parlo un’ora con mamma per la consueta telefonata domenicale e mi distraggo da altri pensieri.
terminata la chiamata appare sul lock screen del mio iPhone che c’è un messaggio su Messenger. Gianpaolo ha risposto. Sono pronta per sapere cosa ha deciso? Già che ha risposto, sempre se il messaggio è suo, è un buon segno. Mi viene in mente il test di Schrödinger della fisica quantistica: c’è un gatto dentro una scatola, finché non la apri non saprai se il gatto è vivo oppure morto.
Ecco, se non leggo il messaggio è la stessa cosa, qualsiasi decisione abbia preso non la posso conoscere. Decido di ‘resistere’ alla tentazione e terminare la camminata, se sono brutte notizie è meglio che aspettino. Ovviamente ogni tanto nel tragitto penso a lui.
Arrivata in centro paese vado dalla mia amica Susanna che ha un negozio dell’Erbolario, compro un etto di erbe per fare tisane e si chiacchiera un po’. Mi dice che sono dimagrita ancora rispetto a tre settimane fa, cosa strana perché peso mezzo chilo in più, forse è tutto nella pancetta che non vuole andarsene via, oppure nelle tette in crescita. Oggi indosso solo il reggiseno imbottito e a parte che sembrano più tonde, sono davvero le mie e crescono a vista d’occhio. Susanna mi aveva regalato una crema “Senoform” avanzo di magazzino, ma quella insieme agli ormoni sta facendo un miracolo.
Durante la chiacchiera riesco a non pensare ad altro, ma non appena la saluto e esco dal negozio la voglia di sapere aumenta. Riesco a resistere altri dieci minuti finché arrivo alla mia auto. Ecco se proprio devo piangere, di gioia oppure di tristezza, è il posto giusto.
Sblocco il telefono e apro il messaggio. E’ davvero suo e dice una sola frase breve “L'avevo immaginato ….ma vorrei parlare di questo con te a voce non dietro a una tastiera. Prepariamo i fiori che e meglio
“. Sta sistemando il suo giardino.
Alle due e pochi secondi mi chiama in video, il suo viso è leggermente tirato, ma comunque felice di vedermi, io mi guardo nel riquadrino per mostrarmi al meglio e sono radiosa. Dietro la mia testa c’è anche la luce del sole soffusa sulla tenda e davvero risplendo. Non c’è un momento di imbarazzo, iniziamo subito a parlare. Lui mi dice che gli ho tirato un bel colpo e il primo messaggio era stato molto duro. Anche lui è stato parecchio a pensarci su, oggi poi aveva voglia di sfogarsi ed è uscito in motocicletta (una MV edizione speciale) per l’adrenalina che aveva in corpo. Mi dice che oggi non è uscito in bici, ma in moto “per colpa mia
“., doveva sfogarsi e non pensare a me.
Mi rassicura che lui non ha problemi con me e per come sono, che la mia resistenza non aveva motivo di esserci. Sono la prima persona come me che conosce, ma non ha problemi ad essere amici. Almeno su questo punto ci siamo chiariti subito. Ieri sera a cena ha ospitato due suoi amici gay, ma a suo dire il vero “problema” è che erano vegani e così hanno cucinato loro. Lui è un carnivoro convinto. Da parte mia cerco di essere più vegetariana, ma di tanto in tanto mi viene voglia di mangiare carne.
Il suo viso si rilassa e torniamo a parlare come la settimana scorsa, da amici.
Mi chiede cosa farò nel pomeriggio e gli dico che cercherò di cambiare i pattini dei freni della bici, ma non so ancora se ho le chiavi giuste per svitare quelli vecchi. Lui alza gli occhi al cielo. Non so perché, ma sembrare leggermente imbranata con lui mi fa sentire più femminile.
Mi avvisa che ha poca batteria sul telefono per cui se cade la linea non è per per altri motivi. Gli chiedo se mi fa vedere ancora la moto perché ha spostato subito l’inquadratura e con orgoglio mi racconta alcune delle peculiarità.
Mi ripete poi alcune cose della serata di ieri e terminiamo la conversazione con lui che dice “non mi piacciono le cose normal
i”, “figurati anche a me
” rispondo, lui aggiunge “con te è sicuro
“. Un abbraccio (virtuale) e chiude la comunicazione, mi faccio un selfie e ho un sorriso felice.
Dina “Bianca! Che creatura meravigliosa. Grazie di condividere anche con me un pezzetto della tua vita. Ti abbraccio
”
Pietro “Buonasera, che dire…meglio di così non si potrebbe. Lascia venire ciò che viene e lascia andare ciò che non ti fa felice. Consigli? Da me non gli avrai, solo…vivi e lasciati vivere dalla Vita.
“