Anziché fare post giornalieri, siccome questa settimana non è che siano accadute poi così tante cose interessanti ho deciso per un racconto unico e non in ordine cronologico, vado a raccontare “a braccio“.
Una sera dopo il lavoro sono andata dalle cinesi a togliere lo smalto in gel dalle unghie e fare una manicure “curativa“. Carla me lo aveva detto mesi fa che non era una bella idea fare le unghie lunghe e rinforzate con il gel, ma la voglia di averle almeno per un po’ di tempo era troppa. La prima seduta l’avevo fatta da ViolaBlue a Bergamo, che me le aveva fatte leggermente squadrate, vanno di moda così, solo che dopo tre settimane avevo seri problemi a scrivere sulla tastiera dl computer. Il ritocco l’avevo fatto in un centro estetico “cinese” a Treviglio e poi cinque mesi mi sono divertita ad avere un colore diverso e unghie lunghe. Perché smettere? A parte il costo di 40€ al mese ho scoperto che le unghie si indeboliscono tantissimo, inoltre con le chiusure a singhiozzo delle zone rosse c’é il rischio che quando dovrò accorciarle non possa farlo e quindi come riuscirò a lavorare al computer? Non capisco l’accanimento del governo verso parrucchieri ed estetiste, anzi forse sì, sono tutti uomini…non dico altro, ci siamo capiti?
Tolto il rinforzo in gel, si usa un mini trapano, me le ha accorciate ed un paio erano veramente indebolite per cui già nei giorni seguenti le ho dovute accorciare. Ho acquistato uno smalto trasparente e curativo specifico per rinforzarle, quindi per alcune settimane niente unghie colorate.
Mi sono resa conto che è un’ anno che le ho sempre colorate! Oggi è il primo giorno da tanto tempo che sono al naturale. Nei mesi scorsi ho imparato come fare la manicure ed ho comprato gli attrezzi necessari, per cui farò da me con lo smalto “normale” e unghie non troppo lunghe. Ormai “passo” come donna e non ho più bisogno di alcuni trucchi per aiutarmi con gli sconosciuti e negozianti.
Sto vendendo da tempo la mia collezione di fumetti e manga (quelli giapponesi) un poco alla volta, li ho conservati per quasi vent’anni e molti non riesco più a rileggerli perché hanno i disegni “datati” oppure non mi dicono più nulla. Mentre per i fumetti di super-eroi e quelli italiani (Tex, MisterNO) non c’è mercato, valgono meno della carta straccia…dicevo che invece i Manga hanno un loro mercato e riseco a ottenere qualcosa. Ho anche iniziato a vendere altre cose accumulate negli anni e l’altro giorno ho venduto un cofanetto di carte collezionabili di Star Trek, in edizione limitata e numerata. Nel lontano 1997 l’avevo pagata in offerta a una fiera in germania 70€ e l’ho rivenduta a 95€, sono tutti soldi che mi fanno comodo adesso, tanto non ho mai potuto usarle ed erano nuove nuove.
Tutta la settimana lavorativa mi passa in una specie di ripetizione di piccoli avanzamenti, correzioni di difetti al sito, ma ogni giorno mi sembra uguale al precedente. Esco a fare un breve giro in centro al mattino, dopo pranzo e la sera appena smetto. Non sento nessuna soddisfazione e le passeggiate le faccio almeno non “sbrocco” come dice la mia amica Simona.
Ci sono giornate che non parlo con nessuno, tutte le comunicazioni le facciamo in chat per iscritto. L’altro giorno ho detto tre parole, quando è arrivato il corriere a ritirare il pacchetto delle carte che ho venduto. Ho detto “siii“, al citofono, “scendo” e poi un “grazie” quando mi ha preso il pacchetto.
A questo punto penso sia normale che in alcune giornate non mi senta molto femminile, nonostante trucco e abiti. Per fortuna ho imparato a apprezzare le piccole cose che capitano e rompono la routine, cose davvero insignificanti che però non mi fanno pesare più di tanto questa “solitudine” e separazione dalle mie amicizie che ora mi sembrano distanti.
Vedere alcune persone in videoconferenza Zoom per un’ora a settimana non è davvero la stessa cosa che incontrarle di persona. Con altre la comunicazione è solo in chat con messaggi e fotografie e sono passati davvero mesi dall’ultima volta che ci siamo incontrati. Con alcune oltre un anno, davvero troppo.
La routine è stata interrotta da telefonate serali con amici, provare a leggere ad alta voce uno dei pezzi del corso di lettura (con tanto di leggìo), andare in auto nel paese vicino a comprare delle Aspirine, scambiare due battute con i passanti e negozianti. In questo sono diventata bravissima, specie con i negozianti, a parlare del nulla e trovare qualcosa da dire.
Ogni tanto incrocio le mie vicine di casa e con loro anche se non sono “perfetta” e femminile, ma bene lo stesso. Lo scorso anno mi vestivo e truccavo anche solo per andare a gettare la spazzatura. Domani sera, per la festa della donna, hanno organizzato una cena a base di pizza. Dove? A casa mia che ho la sala con il tavolo grande. Solo che l’ho scoperto nel pomeriggio quando Carmina mi ha portato una fetta di crostata (tentatrice per la mia dieta). Sono dodici anni che non do’ più una cena a casa e la cosa mi fa molto piacere anche se ho dovuto spostare pilates e saltare la lezione di lettura espressiva. Ultimamente le cose interessanti sono tutte la lunedì, che fino allo scorso anno era il “giorno sfigato” per fare attività ricreative.
Ho accennato alla dieta? Ieri mattina mi sono pesata e amara sorpresa: ero di 83Kg, due chili in più rispetto a gennaio! Ecco perché dei mal di schiena, quando supero il peso la mia lombalgia si fa sentire perché ho troppo peso da sostenere. Ho comunque una corporatura e scheletro maschili e devo tenerne conto. Quindi nonostante il vento gelido di ieri mattina sono uscita per una camminata di sette chilometri e alla fine la schiena faceva un po’ male. Stamattina ho replicato stando al telefono con mamma. Le ho chiesto consiglio su come cucinare i finocchi che ho comprato ieri. Dalla fruttivendola oltre alla “spesa del sabato” a prezzo fisso c’è pure la “verdura del sabato” e mi ha riempito una borsa di verdure varie.
Dopo la camminata sono andata al supermercato per comprare la besciamella e mi sono cucinata i finocchi gratinati al forno. Alla fine ci ho messo sopra anche una spruzzata di curcuma che ha dato uno sprint al sapore.
Il tutto con un sacco di parmigiano non era proprio dietetico, ma ho capito che devo evitare le carni rosse e ridurre i carboidrati. Devo anche bere tanta acqua, più dei due litri soliti, perché dagli esami del sangue risulta che non ne bevo abbastanza. Colpa delle pillole e ormoni, che sono anche un diuretico.
Sempre di sabato sera la “conversazione del sabato” è stata interessante nonostante il libro attuale non mi sta entusiasmando. Quando devo gestire la serata ho aperto sul computer il testo del capitolo e questo mi distrae molto da i contenuti, oltre che riuscire a invogliare la discussione chiamando i partecipanti a turno a esprimersi. Questa cosa di fare da “moderatrice“, anzi quasi da presentatrice di talk show mi piace molto, però mi perdo parte della discussione. Ieri a metà sera ho spento il computer e i sono concentrata solo sulla conversazione e sono riuscita sul finale a raccontare qualcosa di personale attinente con il tema della serata. Mi è sempre piaciuto esporre una parte di me con gli altri, anche se di cose che erano della mia versione maschile che aveva molti più problemi. Non sento comunque un “odio” del mio passato come accade a tante altre donne trans (quasi tutte), è comunque stata la mia vita anche se guardandomi in fotografia vedo quasi un volto estraneo. Diciamo che ho i ricordi di Gerardo, ma non le emozioni associate, se mai ci sono state perché mi trattenevo troppo. Forse è per quello che non ho fastidio per il mio passato, lo sento come se condividessi i ricordi e li leggessi quando mi servono, ma sono quelli di un’altra persona che abitava il mio corpo. Chissà come si giustifica tutto questo con gli argomenti del libro sul Karma e la reincarnazione per sanare l’anima, forse un guru mi direbbe che era il mio percorso in questa vita, solo che sto’ facendo due percorsi in una sola vita…che stia barando sul karma?
La sera prima di dormire mi leggo un capitolo di un libro, poi la vista mi va in tilt e devo smettere. In un anno ho comunque letto una dozzina di libri cartacei e questo leggere un poco alla volta mi aiuta a sentire mia la storia e i personaggi. Leggo a volte anche altri due libri: “Il cervello delle donne” e “il cammino dell’uomo” che sono interessanti ed è meglio apprezzarli un poco alla volta perché forniscono concetti e nozioni davvero utili alla mia crescita personale e nel percorso di transizione.
A proposito, l’altra sera alla riunione Zoom della associazione transgenere (ACET) qualcuno ha tirato in ballo un gruppo Facebook dove uno di noi ha postato foto e messaggio e a suo parere (e di altri) è stata fatta oggetto di messaggi di attacco e rimprovero. Non ricordo che fossero messaggi così “cattivi“, c’era qualche commento non positivo, ma nulla di quello che ha percepito questa donna trans. Questo si ricollega alla “conversazione del sabato” dove una delle tematiche è che ognuno “vede” cose diverse in base al suo stato personale. Io sono una persona “aperta” e positiva e non vedo cattiverie tali da farmi indignare, al massimo ignoro certi messaggi. Altre persone che hanno dentro di sé pensieri negativi, oppure che sono più chiuse verso gli altri, vedono con sospetto il mondo e quanto accade loro, spesso ingigantendo le cose. Un poco come la teoria dell’attrazione dove ognuno attrae un certo tipo di persone e situazioni in base a come ci si sente e pone di fronte al mondo. La discussione tra persone trans è servita comunque come valvola di sfogo per alcune di loro.
Su Facebook ho due nuovi contatti per il “dating“, vedremo come si evolveranno sulla chat questi due nuovi contatti maschili. Uno è già “cotto” dal primo messaggio “Ciao Creatura
“. Oggi pomeriggio sono uscita per fare un breve giretto e mangiare un gelato, mi è venuta l’idea di farmi un selfie e mandarlo al tipo. In una zona con delle panchine ho fatto la foto e rivedendola mi sono accorta che non tenevo le gambe chiuse ed ero in una posizione non troppo femminile. Questo mi ha ricordato che non devo “rilassarmi” e continuare il mio allenamento sulle movenze al femminile. Poi alla fine ho deciso di non inviargli nulla e chattare ancora un po’.
Infine una nota sul blog. Google mi ha inviato una email con le statistiche del mese di Febbraio e non sono male. Il blog lo scrivo per me stessa, però è bello sapere che davvero qualcuno lo legge. Come curiosità sono le parole chiave che scrivono su Google e quindi escono questi articoli del blog:
“vagina finta“, “non riesco a togliere orecchino“, “quanto costa diventare trans“, che vengono cliccati e spero letti.