Mi sveglio sul tardi e faccio le cose con comodo, oggi non ho particolari impegni e cose da fare. Esco e vado in centro a fare la spesa, mentre ritorno incrocio Carmina e Patrizia, le vicine, che mi invitano a bere il caffè. Guardo l’ora e sono solo le dieci, con due borse in mano torno in centro con loro. Ci sediamo a ‘cicerare‘ per mezz’ora. Questa nuova parte di me che si trova a proprio agio con le ‘sciure‘ mi stupisce perché non mi sento fuori posto, ho anche io tante cose da dire e intervengo senza pensarci prima. Tutto molto spontaneo, quindi sono anche io una ‘sciura‘? Rispetto alle mie amiche di Milano dove i discorsi sono differenti e più profondi, mentre con le ‘sciure‘ abbiamo meno cose in comune, ma stiamo bene insieme. Poi offrono loro il caffè.
Torno a casa e scrivo uno dei prossimi articoli del blog, sui romanzi rosa che ho letto nell’ultimo anno. Mi sta impegnando parecchio perché non deve essere una serie di sterili recensioni librarie, ma oltre ad accennare a trama e personaggi ho capito che devo scrivere il perché mi è piaciuto oppure piaciuto poco e dare il mio punto di vista come donna trans.
Mi preparo per uscire perché andrò a pranzo in un ristorante cinese con mia sorella, nipotina e cognato. Questa mattina ho cercato di rimettere insieme la mia parte femminile che questa settimana si era diradata, ho avuto dubbi sull’abbigliamento, le scarpe, la pettinatura. Non vorrei sembrare finta, troppo vistosa, ma nemmeno sciatta o maschile. Mi rendo conto che è bello avere questi dubbi perché significa che torno a una vita sociale e di affetti. Mi trucco meglio di come ho fatto recentemente dove il massimo sarebbe stato di incontrare le vicine di casa. Ho ritrovato il piacere del make-up fatto come si deve.
Arrivo al ristorante e dopo che ho parcheggiato leggo un messaggio “vieni prima da noi“, meno male che casa di mia sorella dista un minuto di auto.
Arrivo e la nipotina prima da la scontrosa e poi mi abbraccia. Le hanno detto solo da pochi minuti che sarebbero andati a pranzo con la zia Bianca.
Al ristorante la nipotina è poco controllabile,soprattutto perché il ristorante è pieno e cucina e camerieri sono in crisi e le portate tardano ad arrivare.
C’è un pochino di tensione tra sorella e figlia per cercare di farla comportare bene, comunque è una ‘normalità‘ che davvero mi mancava.
Su una frase mio cognato rivolto a me dice “lui” e la nipotina subito a correggerlo “è una lei
“, i bambini sono davvero fantastici e precisi.
Ho una flash di mia sorella che mi guarda e mi dice qualcosa e io penso a cosa stia vedendo, di espressione è assolutamente normale, vede comunque il fratello? Il fratello truccato da donna? una ‘sorella‘? Ogni tanto mi torna questo tarlo dubbioso, però quando vedo le mie amiche donne trans che sono “avanti” con la transizione vedo delle donne, mentre se sono agli inizi vedo “maschi” vestiti e provo tenerezza.
Terminato il pranzo cerco di pagare senza riuscire a convincere mia sorella, oggi va così tutto gratis.
Torniamo a casa e mi invitano a guardare una puntata di MasterChef. La nipotina sbuffa che vuole vedere un cartone con la zia, io cerco di mediare. Si guarda MasterChef, la nipotina si attacca all’iPhone a giocare, mio cognato si addormenta quasi subito e per un’ora guardo distrattamente la TV e parlo con mia sorella.
Terminata la puntata ci salutiamo, abbraccio mia sorella e noto che sono davvero alta, la prima cosa che ha osservato appena entrata in casa sono state le mie scarpette con il tacco cinque centimetri.
Abbraccio calorosamente mia sorella e poi la nipotina e sento un calore dentro di me.
Torno verso casa, ma decido di fermarmi al supermercato Bennet per fare pipì, bere un caffè altrimenti mi addormento e faccio un giro all’interno comprando due cose poco necessarie.
Torno a casa con l’abbiocco sempre più forte, controllo una cosa sul computer aziendale e sul telefono mi messaggia Graziano che sta uscendo a camminare e vuole fare due chiacchiere, volentieri anche se ho davvero sonno, dormirò più tardi. Parliamo quasi un’ora. Sono davvero una ‘sciura‘ chiacchierona anche se con Graziano anche da maschio facevo lunghe conversazioni, ma molto più brevi.
Terminata la chiamata un’altro messaggio dice che Paola farà tardi e non riuscirà a fare la intro per stasera, scrivo che la faccio io. Però non ho ancora letto il capitolo del libro di stasera “La Luce interiore” e mi metto a leggerlo con gli occhi sempre più stanchi.
Finalmente termino e mi sdraio al buio per trenta minuti, ma ovviamente non riesco a dormire!
La cena è con i “canederli” che ha fatto Carmina, mi ha detto di farli con burro e salvia. Sono buoni, ma sono difficili da digerire e tre erano davvero troppi.
Serata con la conversazione del sabato, siamo in otto e mi tocca l’introduzione che ho fatto ‘al volo’ con taglia/incolla del testo dal libro. Con una ‘lettura veloce’ a video vado a braccio cercando di fare un riassunto decente.
L’argomento della “luce” fa tirare fuori alcune cose interessanti e toccanti a cominciare da Gabriella che racconta di quando sono morti i suoi genitori, una volta che qualcuno si apre poi gli altri si sentono “in dovere” di raccontare qualcosa di sè, questo succede sempre quando conosco una persona nuova e gli dico che sono una donna trans.
La serata procede bene alternandoci a raccontare cose, c’è anche una coppia di nuovi che a sentire loro sembrano colpiti dalla profondità dei nostri argomenti. Magia del format della conversazione del sabato, dovremmo brevettarlo!
Al termine ci salutiamo, io ho ancora sullo stomaco i canederli, mi faccio una tisana digestiva e rimango alzata oltre la mezzanotte guardando prima un telefilm e poi leggendo un’altro capitolo del romanzo rosa che ho in corso.
Oggi non ho fatto nulla di particolare o speciale, ma si sono sentita bene, appagata come se avessi fatto chissà cosa.