Piove a dirotto. Me ne accorgo mentre sono nel letto e sento l’acqua che scende dalla grondaia. Oggi niente camminata. Con calma pulisco il bagno, faccio colazione e chiamo mamma. Non abbiamo tante novità e parliamo soprattutto del virus, di ospedali, visite e parenti malati. Ho alcuni zii che sono messi davvero male per varie malattie. Forse papà non era in casa perché mamma era più rilassata nel parlarmi.
A pranzo con le vicine, ormai siamo le fantastiche quattro, al centro commerciale “Il Globo“. Andiamo con due auto perché non essendo parenti c’é ancora questa limitazione. Guido io e con me ho Antonella.
Arrivate riuniamo il gruppo e siamo sette, c’è anche una coppia penso più giovane di me e una ex collega di Carmina.
Chiediamo se c’è posto al ‘All you can eat‘ dei cinesi, dentro è già mezzo pieno. C’è posto per due tavoli, ma solo se liberiamo alle 13:30 circa. Abbiamo un’ora buona.
C’è davvero tanta roba tra cui scegliere, assaggio un po’ di tutto, alcune cose non sanno di niente, altre sono molto buone.
Quando abbiamo terminato il dolce, Carmina mi invita a prendere il suo posto all’altro tavolo perché la coppia ha delle cose da chiedermi. Chissà cosa ?
Mi accomodo e la tipa con tatto cerca di farmi una domanda, dalla premessa capisco che Carmina le ha raccontato di me come donna trans, ma penso l’abbia fatto solo adesso a tavola, perché prima di entrare la tipa mi aveva detto che sono molto alta.
Nessun problema. La domanda è: “E' stata una scelta diventare una donna trans?
“, il marito dice di sì, lei dice che lo devi avere già dentro da sempre.
In realtà hanno ragione entrambi e cerco di spiegarlo che è una cosa che hai dentro più o meno inconscia e che a un certo punto decidi di essere esteriormente come ti senti dentro. Con varie domande parlo un poco della transizione con naturalezza e spontanea.
Una domanda che mi ha fatto Nadia è stata se e quando farò l’operazione non sentirò una “mancanza” in mezzo alle gambe. Non credo, se deciderò un giorno sarà perché sarò convinta che non mi servirà più. In realtà già da adesso non funziona quasi qui, serve solo a fare pipì. Ma questo non glielo detto.
Devo dire che non hanno mai sbagliato grammatica, neppure quando mi chiedeva cose del tipo “quando eri uomo…
“.
Beviamo il caffè e usciamo, rimaniamo un attimo fuori, chi deve fumare si sfoga, ed entriamo allo spaccio Galbusera. Ci sono un sacco di cose buone e in offerta, ma solo al vedere altro cibo mi viene la nausea.
Ho mangiato un piatto di troppo, avrei dovuto fermarmi prima.
Entriamo nel centro così siamo all’asciutto e facciamo un giro tra i corridoi con tutti i negozi chiusi. Solo la farmacia e la libreria sono aperti e entriamo a guardare i libri. Compriamo un libro a testa, ognuno di generi totalmente diversi. Antonella compra un libro di ricette per fare i biscotti per cani ed uno sugli Angeli, con una copertina rigida e ghirigori argentati. Questo libro si deve aprire su una pagina a caso e una frase ti indica qualcosa specifico di te. Con me funziona alla grande, non ricordo la frase esatta, ma è su un percorso e sul futuro. Il caso non esiste, ma a volte inquieta.
Mentre ci avviamo verso l’uscita un signore mi guarda e dice qualcosa verso di me, ci giriamo tutte, ma dietro non c’è nessuno, solo io. Chiedo se può ripetere, eravamo distratte.
“Come si sta lassù?
” ripete. Bella battuta, dal mio metro e novanta, con i tacchi, rispondo “un poco nuvoloso“.
Barbara “Hahahhahahahaha. Il tormentone di tutta una vita!
“
Antonella è visibilmente stanca, nei giorni scorsi ha avuto mal di denti, ci dice che vuole tornare così porta a spasso il cane prima che faccia buio e finché non piove, siccome sono io la sua autista salutiamo e torniamo al paesello.
Avrei cazzeggiato volentieri un’altra ora da LeroyMerlin, sento a casa mi verrà sicuramente un mal di testa con questo cielo plumbeo.
In casa ordino il computer portatile per il vicino e poi chiamo Daniela, ieri ha messaggiato che è un po’ giù per mancanza di lavoro. Le amiche servono a questo.
Inizio la conversazione scherzando sul suo gatto “il proprietario è in casa? Ah dorme? Lei è la sua governante?“, Daniela ride con la sua risata spontanea che mi fa impazzire.
Parliamo di me, di lei, del resto del gruppo. Cose tra amiche che non posso raccontare tranne che ci tiene a dirmi che ieri sera quando è entrata su Zoom per salutare mi ha vista “spontanea e genuina
“, come se tutti i mesi di “allenamento” nel cercare di essere più femminile siano diventati parte di me. Non sono più una specie di robot che replica movenze e voce, sono la vera io.
Questa storia del robot replicante è davvero azzeccata, in effetti vivo la vita con una “leggerezza” che non avevo da anni, forse da quando ero ragazzino.
Anche oggi a pranzo non ho avuto un solo momento in cui non ero presente sul momento, non mi sono persa via in pensieri ignorando gli altri mentre parlavano. Ero sempre presente, appunto genuina.
Sul finale le dico che mi manca molto lei e le altre amiche di quando ci trovavamo insieme, anche lei conferma che è stato davvero un bel periodo e speriamo che possa tornare. In due mesi ho visto di persona solo Barbara e Pietro, mi mancano davvero tanto.
Terminata la chiamata di un’ora mi sdraio sul divano un quarto d’ora che ho avuto un calo di qualcosa, abbiocco tardivo?
Quindi mi alzo e esco per un giretto in paese prima che i bar chiudano, entro al bar “il dollaro” che per fortuna c’è parecchia gente, soprattutto fuori che chiacchiera. Tutti maschi. Entro e ordino il caffè, dico alla barista che sento anche io la primavera e ho messo la gonna (ho dimenticato di mettere anche i leggins, ma per fortuna non fa freddo), lei guarda fuori e dice “già la primavera, mai hai visto che tempo?
“. Mentre al tavolo mi godo il caffè noto da altri tavoli che qualcuno lancia sguardi, chissà se perché sono una stangona con i tacchi alti? Lo spero.
Saluto, esco e faccio un breve giro. Inizia a piovere e rientro prima che prenda di nuovo freddo, il raffreddore è sparito merito della notte di sonno e della mangiata in relax con le amiche.
Suona il campanello Carmina, le sue amiche si sono molto divertite oggi e le hanno chiesto se possono aggiungermi alla loro chat di gruppo. Come maschio ero di compagnia, ma non creavo questa buona disponibilità nei mie confronti che ho da quando sono Bianca!
Nadia “ciao Bianca, sono Nadia….come stai come va?
”
mi ha fatto piacere conoscerti domenica….ti kiedo scusa se mi sono permessa di “invadere”con domande e affermazioni sull’argomento che abbiamo parlato…magari ti ha dato un po’fastidio….se così credimi che nn volevo assolutamente, mi piace sempre confrontarmi sulle persone con idee e pensieri con vari argomenti….a prescendere di chi ho davanti….a me nn interessa proprio….anzi…magari si impara di più ad accettare chi ci sta intorno senza pregiudizi e commenti vari! ..sei una persona molto tenera….