Ieri sera sono iniziati gli sbalzi di umore, ma non avendo nessuno con cui interagire sono deboli. Ho sentito un senso di solitudine e dopo essermi tenuta impegnata con un telefilm alla fine ho ceduto ed ho preso il Sustenium plus, integratore che non so cosa abbia dentro che mi riattiva il cervello con un senso di benessere e spazza via i pensieri cattivi. Lo prendo di rado perché non vorrei abituarmi e quindi non farebbe più effetto.
Stamattina ricevo una mail di uno dei due titolari sul procedere ad evitare di inviare codici doppi ai clienti dei buoni spesa. E’ una cosa di cui stiamo parlando da tempo, ma mi viene dentro come se fosse un attacco personale. Dopo pranzo decido di fare una camminata al freddo per sbollire la cosa, è ‘solo‘ lavoro e non dovrei prendermela così. Per fortuna mi passa.
Ieri mi ha scritto un tizio che vuole comprare il mio computer Apple MacMini, che ho messo in vendita su subito.it, verrà stasera a ritirarlo. Nel pomeriggio dopo svariati messaggi mi chiede se ci possiamo vedere fuori dal casello dell’autostrada. Non appena lui supera Bergamo esco di casa e vado a Capriate sotto una pioggia battente. Quando sono già in viaggio mi accorgo che ho i collant e gonna e fa freddo. Ho indossato il toupet, coperto l’alone di barba e niente trucco tanto la mascherina protegge.
Arrivo parcheggiando a fianco della mucca di plastica di fronte al Roadhouse (chiuso) e penso che un costoso hamburger me lo mangerei volentieri. Il tizio ha trovato traffico, ma alla fine mi raggiunge.
Esco dall’auto indossando anche il cappuccio del giaccone fucsia, ma vento e acqua lo rendono inutile. Gli passo la borsa con dentro la scatola del computer, lui mi consegna l’importo di 450€ che gli ho chiesto (circa cento euro in meno di quanto lo vendono altri online, ma secondo me per un computer del 2016 è ancora un buon prezzo e volevo venderlo in fretta, anche perché è giusto uscito il nuovo modello). Lui mi dice qualcosa mentre lo apre, poi mi chiede “come mai lo vendi, gioia?
“. Nonostante nella parte di sopra sono tutta coperta, indossare la gonna aiuta a far passare il messaggio che sono una donna. Il ‘gioia‘ mi fa piacere e osservo il tizio che è intorno alla mia età e mi sorge una piccola emozione. Lui mi piace, ma l’emozione che sento saranno gli ormoni?
Decido di rispondere rimanendo nel personaggio “lavoro da casa e qualche mese fa mi hanno dato un computer aziendale”, “che culo!” risponde. Già, non gli posso certo raccontare che l’avevo acquistato per collaudare il mio “motore di ricerca” FinderKit e fare concorrenza a Google. Computer che è rimasto acceso un anno archiviando 40 milioni di pagine internet usando una linea di casa!
Lo saluto e torno in macchina mentre sono tutta bagnata fradicia. E’ stato emozionante fare uno scambio stile agenti segreti e con questo isolamento sociale anche una piccola cosa può diventare un evento da raccontare.
A casa mi sento stanca, ho davvero preso troppa acqua e vento. Dormo mezz’ora, quindi mi do’ una mossa controvoglia e esco per andare a comprare una pizza per la cena. Per fortuna riesco a parcheggiare molto vicino alla pizzeria.
Il pizzaiolo mi dice “Pizza ai gamberetti?
“, cavoli! Si ricorda che l’ho presa un mese fa e poi due settimane fa. Gli dico che stasera cambio con una ‘Parma‘ con il crudo e formaggio grana.
Mentre aspetto guardo la TV dove c’è “Amici” con una cantante e una ballerina, quest’ultima la guardo volentieri perché ho scoperto che la danza mi piace e nonostante l’età ci sono portata.
Finalmente la pizza è pronta e torno a casa a gustarmela.

In serata abbiamo la riunione ACET di auto mutuo aiuto. Sono crollata e ho sonnolenza, ma decido di collegarmi lo stesso, magari solo per ascoltare.
Non sono truccata e senza parrucca, all’inizio mi collego senza video, poi Laura chiede a tutti di presentarsi per quelli nuovi, così prendo al volo una parrucca e la indosso. L’argomento di questa sera è la “disforia da documenti“, quanto ci fa soffrire avere un nome sulla carta di identità e documenti vari, che sentiamo non ci appartenga.
Questo si innesta con alcuni pensieri che mi erano venuti una mattina nel dormiveglia. Tutti parlano di auto determinazione di genere, ma nessuno ha pensato (oppure pubblicato) a come realizzarla?
“Idea per procedura legale Autodeterminazione di genere.
“
Dobbiamo avere 3 voci all'anagrafe:
cognome, nickname (nome di elezione, come vuoi essere chiamato), nome di battesimo.
Il nickname lo scegliamo e lo possiamo cambiare quando vogliamo. Ha valore legale, tranne sui documenti statali e notarili. Il codice fiscale andrà sostituito negli anni con un TaxID numerico, come in tutti i paesi, ma nel frattempo si useranno entrambi.
Una volta ridotte le procedure per il cambio, avere un documento con il nome che ci sentiamo di essere e non riporta il genere sessuale (cosa inutile tranne che per procedure mediche) diventa facile e gestibile dalla burocrazia. Inoltre vale per tutti e non solo per le persone trans. Ad esempio, prima del coming-out sono stato 'Dino' per tutta la vita e il Gerardo nei documenti mi ha sempre "fatto strano".
Inoltre a riguardo del cambiamento di genere (sesso) che non verrebbe più indicato nei documenti, la procedura potrebbe essere di andare all’anagrafe e avvisare dell’inizio che si vuol fare questa cosa e dopo un periodo variabile che secondo me può essere tra i sei mesi un anno, si torna dall’anagrafe e si conferma la decisione e quindi l’anagrafe procede al cambiamento di genere sui documenti.
In Argentina dove è possibile cambiare nome e genere, basta andare con due testimoni che siano parenti oppure conoscenti.
Ho poi un botta e risposta con Laura su alcuni aspetti e lei insiste che si dovrebbe modificare la legge attuale. Non sono d’accordo perché ci si scontra contro un parlamento avverso (infatti già tre tentativi sono falliti in trent’anni) e contro i monoliti della burocrazia. Una legge nuova ‘leggera‘, in accordo con la comunità Europea, che spinge a fare queste leggi, potrebbe passare senza eccessive resistenze e blocchi politici, soprattutto se non cita espressamente la parola trans.
Siamo concordi che per almeno cinque anni in questa nazione non si smuoverà nulla.
Lei accenna poi a una cosa che può davvero essere utile nei contratti e scritture private. Il trucco è tratto dalle persone che hanno un’attività artistica e un nome d’arte.
All’inizio del documento si cita:…il signor Mario Rossi d'ora in poi indicato come Maria Rossi…
e quindi in tutto il resto del documento si cita Maria Rossi compresa la firma in calce.
Intervengono altri soci e raccontano la loro disforia con aneddoti e storie.
La transgender che dirotta un aereo:
Questo racconto narra che negli anni ’50 negli Stati Uniti una persona transgenere, che non aveva i soldi per fare le operazioni, si è vestita da uomo e ha dirottato un aereo.
In volo ha chiesto 200.000$ e dei paracadute.
Si è gettata dall’aereo prima del luogo pattuito per l’atterraggio per rilasciare gli ostaggi. A quel tempo gli aerei permettevano questa apertura dei portelli in volo. Tutta la polizia aspettava nel luogo d’atterraggio.
Una volta atterrata si è liberata del paracadute, degli abiti e si è vestita come la donna che sentiva di essere ed è passata in mezzo a tutti i controlli dell’ F.B.I. che cercava un uomo. In seguito ha fatto le operazioni che le servivano e non è stata mai beccata. La storia la si è saputa dai discendenti.
Alle undici saluto tutti perché casco dal sonno. Una nota su questi collegamenti online, li soffro sempre di più e non sento la vicinanza delle persone, mi sembrano sempre più sterili e davvero un brutto modo per rimanere in contatto.
A proposito il giorno dopo mi scriverà Elena K., dopo che ha ascoltato il mio riassunto ‘vocale’ del capitolo che ho letto in maniera “lettura teatrale” lo scorso sabato:
Elena K “Non avevo ancora ascoltato questo riassunto! Ho più di una di queste emozioni. Insicurezza, senso di vuoto, tristezza…mi sono decisamente allontanata da me!
“
Anche se tu hai dei contatti con i ‘congiunti‘ c’è questa sensazione di insicurezza e di divieti spesso senza una logica, che aumentano il malessere.
Anche io sento che mi sono allontanata da me, il corpo oramai si muove in modo femminile, ma non sempre la testa è all’altezza…ho come delle regressioni e finti dubbi che affiorano, specie quando rimango da sola a casa a lavorare, e vedere la sera qualcuno su Zoom non aiuta per niente.
Un bacio.
“Si è proprio così, vedere e comunicare su zoom non aiuta, anzi! A me demoralizza, limita e mi lascia l’amaro in bocca.
“
Credo che le insicurezze e l’allontanamento da noi stesse sia qualcosa di molto profondo, io quando sento di averlo quasi raggiunto e forse compreso…..cazzo l’ho già perso!
Dina “Ho letto il tuo blog, anche se più di tutto un saggio sulla Tempesta di Shakespeare, un naufragio battesimale. Come per te, come per chi ama e segue il proprio demone. Un bacio con schiocco.
”
Dina “Iula, pensavo al tipo cui hai venduto l’iPad -o qualcosa del genere. Non farti del male, ti prego. Al suo approccio…. Impara a riconoscere chi ti vorrà bene, chi ti cercherà solo per altro. E impara a scegliere, come hai saputo fare. Ciao, gioia mia -io di bene te ne voglio eccome
”
Beh è stato solo un pensiero, devi conoscere bene una persona prima di darle davvero fiducia
“Ecco! Tieni la testa ben salda sulle spalle
”