Svegliata tardissimo, alle otto e mezzo! Dopo colazione mi preparo per uscire a fare una camminata sportiva, fuori fa abbastanza freddo. Provo a mettere una specie di giacca a vento di colore blu, comprata due anni fa e mai indossata, ma è un capo maschile e mi manca subito il fiato. Non sono ancora pronta per l’abbigliamento unisex.
Sono vestita con cinque strati dalla canottiera in su’. Cammino per un’ora e rientro affaticata, è troppo che non cammino come si deve.
Per pranzo mi preparo la ‘Pinsa Romana‘ una base che è un misto tra focaccia e pizza, la condisco come se fosse una pizza e la metto in forno. Stasera niente pizza da asporto, mangerò la seconda metà tanto è grande.

Alle due e mezzo mi collego in zoom con il gruppo di lettura espressiva, per provare il pezzo che leggeremo martedì relativo alla violenza sulle donne.
Il mio ha dentro anche delle transgender brasiliane, di prima lettura mi fa brutto, poi rileggendolo capisco che è tutto in chiave ironica, seppur tratta una cosa molto seria.
Stefania la prof. divide ogni lettura a più persone, cioè ogni pezzo sarà letto a turno da vari studenti. Collegati ci sono anche persone dei corsi precedenti, che ovviamente leggono molto bene. A me viene assegnato il primo pezzo d’apertura, sì sono la prima!
Ci consiglia per martedì di indossare un abito nero con un qualche motivo o accessorio rosso, inoltre quando parlano gli altri dovremo stare in una posa a scelta tipo di profilo, con una mano sull’occhio, etc. Devo inventarmi qualcosa.

Dopo un’ora saluto prematuramente tutti perché ho la lezione, sempre in zoom, di meditazione dinamica e sposto l’iPad in salotto, stendo il tappetino di pilates e rimangono con i calzini antiscivolo. Non ho idea di cosa andrò a fare, sarà qualcosa attinente alla danza, ma non ho proprio idea.
La tipa che ci fa da tutor ha problemi con l’audio, la musica arriva male e a scatti, zoom ha seri problemi a riguardo. Facciamo lo stesso la lezione, ma con le musiche di sottofondo che forse danno più fastidio che altro.
Nei saluti iniziali guardo le altre nei riquadrini e noto con piacere che con la parrucca di capelli veri sto’ proprio bene e ‘sembro’ quello che mi sento di essere. E’ sempre più bello partecipare a qualcosa dove nessuno conosce il tuo trascorso nell’altro sesso.
Anche questa volta durante la lezione però scopro i miei limiti fisici, la corporatura è pur sempre maschile e la posizione consigliata a gambe leggermente divaricate, ginocchia leggermente piegate e…qui sta il problema, sedere leggermente indietro, mi procura un mal di schiena.
Mentre l’insegnante ci guida in questa meditazione danzata la osservo per carpirne le movenze, dove mette le mani, come le muove, specie sopra la testa dove mi sento ‘rigida‘ e impacciata. In pratica non vado in meditazione e mi diventa una lezione sulle movenze femminili. Cercando di ripeterle insieme a lei non mi sento sciolta e fluida. Inoltre ho il problema di fare la respirazione di pancia e stare appresso al tutto, troppe cose insieme.
Nella seconda parte la danza è minimale e sul posto, quindi poco movimento di gambe e solo movimento delle braccia e della testa. Qui ad un certo punto smetto di osservare l’insegnante, libero i capelli e provo una bellissima sensazione a muovermi con i capelli che si lanciano ovunque e davanti al viso, una sensazione di libertà e femminilità.
Anche i movimenti ora seguo l’istinto e improvviso con quello che ho imparato prima.
Non so quanto fossi femminile e fluida, ma dentro di me mi sono sentita tale.
Un’ora di lezione è passata in un lampo, non ho imparato molto della meditazione, che proprio non riesco a fare, ma è stato divertente nonostante fossi sola in salotto davanti all’iPad. Fare una cosa di gruppo dove le altre persone sono lontane chilometri non ti da’ l’energia e la sensazione di una cosa condivisa e per una meditazione guidata questo è davvero un limite.
“Ho fatto una lezione (su zoom) di meditazione dinamica…in pratica balli sciamanici come riscaldamento e poi movimenti lenti sul posto stile india…interessante tranne un pezzetto…
“mettete le mani sul ventre pelvico, sentite le ovaie e l'utero…sentite l'energia e il calore…
“…ecco lì mi sono persa..
Domanda tecnica anatomica:
Ma davvero le donne possono ‘sentire‘ le ovaie? Oppure è solo una metafora?”
Romana “mitica
”
Rosanna “deve essere una cosa più psicologica…con le cose del chackra e simili"
Paola “capisco Iula, in realtà le donne le sentono le ovaie, soprattutto prima del ciclo, oppure se hanno una ciste all'ovaio…l'utero magari un po' meno… diciamo che non ti sei persa molto..anzi, solo rogne…
“
Daniela “Le ovaie le sento solo quando ho il ciclo. Poi dopo non saprei dove posizionarle. Balli sciamanici?
“
Tipo pellirosse intorno al fuoco fatti di LSD
Elena “È una metafora. Non le sentiamo più di quanto sentiamo il rene o la cistifellea!
“
Elena C “Se fanno male le sentì. Tipo quando sei in ovulazione. Altrimenti no. Almeno per me! Però si possono visualizzare metaforicamente e questo lo puoi fare anche tu!!
“
Pietro “Ci vuole molta fantasia e immaginazione, ma ce la puoi fare.
“
Si, deve essere di provenienza indiana, o comunque si rifà allo sciamanesimo. L'importante è come ti senti dopo…
Giuliana “La Meditazione dinamica come ti e’ sembrata?
”
A parte i problemi della musica, è stato interessante, anzi è volata via un’ora in un attimo.
Metà del tempo ero un po’ rigida nei movimenti, anche perché cercavo di guardare cosa dovevamo fare , mentre dopo quando ballavamo sul posto è stato tutto molto spontaneo e mi sono goduta la danza.
Anzi diciamo che ci vuole una bella immaginazione, per ballare in quel modo in salotto davanti un iPad.
In questo caso con zoom si sente molto che non c’è l’energia della vicinanza con gli altri.”
Maia “Sai che esiste un corpo non vissuto della vita ma creato dell'intelletto? Pensa a quello quando balli
”
Simone/Cherry Candy , vocale che mi chiede come sto e info sul corso online di ballo.
Per il ballo sciamanico il riscaldamento è stato tipo i pellirossa che danzano intorno al fuoco Stra fatti di LSD…Cioè ci si lascia andare si sente un po’ hippy e ci si agita.
Poi si sta fermi sul posto quasi tutto il tempo con i piedi piantati in terra, ginocchia leggermente inclinate, sedere indietro. Si fanno movimenti lenti con le braccia e col corpo ondeggiando, in maniera tipo gli indiani dell’India. Intanto si fa la respirazione prima di pancia, poi pelvica, poi sotto il seno, e nel finale con le braccia al cielo, Strafatti di LSD…
Il tutto abbastanza rilassante, ti sblocca un po’ come se facessi Pilates.
In realtà non ci sono dei movimenti di danza da seguire, anche se guardavamo l’istruttrice, In genere viene meglio se uno fa quello che gli viene spontaneo.
Evita “Ho letto!!!! approfittando della cena che sta cuocendo …
“
È sempre entusiasmante seguirti e poi si impara sempre qualcosa. Ti posso dire che nonostante sia femmina da sempre, neanche io sono stata addestrata più di tanto e nonostante ciò, durante il primo periodo di menopausa (con gli ormoni) ho dato il meglio di me, facevo e dicevo cose che a pensarci adesso mi viene troppo da ridere. Piangevo davanti alla cassiera dell'esselunga senza motivo, urlavo come una pazza coi miei figli sempre senza motivo, dimenticavo tutto (compravo pane 2 volte) anche i ragazzi a scuola ho dimenticato. Comprendo il cammino, la terapia ormonale non sarà una passeggiata ma la tua determinazione ti aiuterà più di qualsiasi psicoterapeuta! Un abbraccio grande.
Rebecca “Come ti sei persa non sai dove hai le ovaie? Saranno state un po' più in basso, dai scherziamoci su, comunque è bello quando nessuno sa.
“
Siccome ho un leggero mal di schiena e fuori c’è ancora un pizzico di luce del tramonto, mi cambio in fretta ed esco a fare un giretto in paese per sgranchirmi. Vedo che il bar ‘il dollaro’ è aperto con vendita da asporto e fuori ci sono vari gruppi di persone tutte con il loro bicchierino di plastica. Decido per prendere un caffè, rimanendo all’ingresso dove c’è il tavolino che fa da limite al passaggio.
C’è la mia amica barista e una sua collega. Scambiamo due battute, prendo il mio caffè e la collega mi chiede il numero di telefono…ho cuccato?
No, vuole mandarmi su whatsapp le offerte di questi giorni.
Completo il giro in paese e rientro a casa per la cena.

Alle ventuno apro una mia sessione di zoom, ed è la terza oggi, per fare la Conversazione del Sabato. Il capitolo di oggi è sulla felicità, che non va ricercata, attesa, desiderata, ma la si deve sentire dentro di noi. Questa sera siamo in quattordici, ma rispetto alle altre volte non ci sono interventi spontanei, per cui chiamo io le persone che appena prendono la parola riescono tutte a dire cose interessanti. Oramai sono una navigata presentatrice da talk-show. All’inizio del collegamento mentre Elena faceva il riassunto, mi sono copiata il testo sul computer ed evidenziato in grassetto alcune parti da approfondire che mi sono servite per rinvigorire la conversazione e dare spunti su cosa parlare.
Terminiamo dopo quasi due ore salutandoci con un sorriso.
Carla “Sei una forza della natura. Sei stata molto brava. Si tu sei brava perché gestisci con garbo e metti le persone a proprio agio.
”