Dormigliona. Mi sono svegliata alle sette, ma era presto e sono riuscita a dormire fino alle otto e mezzo, ci voleva. Mi sento pimpante, vado in bagno a fare uno scrub e depilare petto e barba e prendo freddo, almeno mi viene un dolore alla spalla e collo. Non ero poi così pimpante come credevo.
Faccio colazione e esco per la mia camminata di sei chilometri.
Il cielo è grigio, i colori sono smorti e sembra che la parte bella dell’autunno sia già terminata. Ascolto dal mio telefono una playlist e mi accorgo che è un mese che non ascolto musica mentre cammino. Incrocio per tre volte una signora che vedo spesso durante la camminata, le però corre, e la seconda volta mi rivolge la parola “tutto bene?“. Detta così sembra una cosa inutile da raccontare, ma come donna capita sempre più spesso che mi si rivolge la parola. Ieri mentre facevo il giretto in paese una signora in bici mi ha detto qualcosa. Ci sono poi delle signore che abitano nelle villette vicino, che non conosco, ma che mi salutano calorosamente. Alcune mi fanno salutare anche dai bimbi.
Termino facendo qualche stretching e torno a casa, abbastanza stanca.
Ho notato che fare del movimento fisico importante mi fa ‘regredire‘ per alcune ore al mio “sé maschile“, specie se poi non ho nessuno con cui interagire e che stimola la mia femminilità. Devo produrre molto testosterone in queste camminate.
Più tardi esco per andare a fare il pedicure, mentre scendo le scale umide perché una vicina le ha appena lavate, mi perdo in non so quali pensieri, scivolo. Lo scarponcino con il tacco in genere mi dà sicurezza, ma in questo caso non aiuta a poggiare il piede che rimane tra due gradini. Ho le mani impegnate con la borsa e le chiavi. Cosa fare? Ho alcune esperienze di cadute e la cosa migliore è lasciarsi andare cercando di appoggiarsi nella caduta ed è così che faccio.
Però becco lo stesso una botta alla spalla e al ginocchio, ma almeno non mi slogo le caviglie. Una bella botta e rumorosa, la vicina che è pochi gradini più avanti mi guarda preoccupata e dice di metterci del ghiaccio…che non ho.
Arrivo in garage zoppicando, ma il dolore non è così forte e parto verso Treviglio sperando che la botta non sia stata forte. Più tardi in casa scoprirò che ho anche ‘sgarbellato‘ la pelle e ho due piccole ferite al ginocchio e al gomito.
Cosa mi ha insegnato? Quando ho i tacchi alti non devo perdermi nei pensieri e devo guardare i gradini. Se il pavimento è umido prendere l’ascensore. Non ingombrarsi le braccia di oggetti.
Arrivo dai cinesi ‘NailArt‘ e faccio il pedicure SPA che dura trenta minuti più altri trenta per asciugare lo smalto. Becco sempre la stessa ragazza che devo dire è bravissima e molto precisa. Mentre lei lavora devo scegliere il colore, inizialmente pensavo ad un altro rosso. Sì è pacchiano e standard, ma è una vita che desideravo non dover nascondere le unghie smaltate. Poi penso che è Halloween e magari posso osare qualche altro colore, ma non quelli scuri. Tra tutti i colori mi attira una specie di fucsia rosato, mi sa che farò anche le mani di quel colore tra tre settimane.
Intanto osservo le altre due clienti che si rifanno le unghie delle mani e le ragazze che lavorano. Un pensiero mi arriva, qui si ricollega alla ‘regressione maschile’ di cui sopra. “Le donne hanno tutte dei capelli lunghi come simbolo di femminilità. Quasi tutte li hanno legati con una coda, ma lasciando delle frangette che continuamente spostano“. Un momento perché in questo momento le vedo come ‘le donne‘? Sono anche io una donna, anche se trans. Mi guardo i piedi in lavorazione e sebbene non ho un piede maschile grande, nodoso vedo comunque che non è esile. Chissà cosa ne pensa la ragazza che ne sta prendendo cura? Probabilmente ne vede ‘di tutti i colori e forme‘ e non ci fa più caso.
Sposto lo sguardo sulle mie dita e sento i capelli e i rendo conto che anche i miei hanno la coda. Sì sono una donna, queste ricadute non mi fanno per niente bene e queste limitazioni alla socializzazione mi mettono davvero in crisi. Forse rispondo in tono maschile alle domande della ragazza, non che parli molto ‘cambia piede, alza, che forma?‘.
Mi ‘riprendo’ la mia femminilità e cerco di godermi il relax e che qualcuno si sta prendendo cura del mio corpo. Queste piccole attenzioni per una donna sono davvero importanti e forse prendersi cura così dovrebbero farlo tutti.
Terminato guardo il risultato ed è un colore che mi piace un sacco.
Esco e faccio una breve camminata in via Roma, la via principale di Treviglio, abbastanza gremita di gente. Mi fa abbastanza male il braccio, ma non voglio tornare subito a casa e mi fermo a bere un cappuccino, il mio stomaco brontola qualcosa suggerendo anche di mangiarci sopra. Mi fermo in una pasticceria, entro e indico uno con il dito, la signora mi dice una cosa che mi lascia di sasso ‘solo
?’ al maschile. Si sarà solo sbagliata oppure in quel momento non ero molto in me. Mi accomodo e ordino due paste. Mentre mangio mi scatto un selfie di controllo che guarderò più tardi e il volto senza mascherina non era molto femminile, segno che non mi ero ancora ripresa dalla ‘ricaduta‘.
Mentre torno verso l’auto arriva veramente tanta gente e soprattutto mamme con bambini vestiti da Halloween. Senza il Covid avrei senz’altro partecipato a qualche festa in costume, ma questa prima volta sarà rimandata.
Serata online con la “conversazione del sabato“, questa volta alle ore 21:00. Siamo dieci di cui due persone nuove. Paola introduce il capitolo, dopo racconto una cosa io e siccome nessuno parla inizio a chiamare uno per uno buttando lì degli spunti su quanto ho appena detto oppure su alcune cose personali. Mi piace molto il ruolo di presentatrice, come se fossimo in un talk show in televisione. C’è tanta improvvisazione su come gestire la conversazione, il bello è che una volta che chiedo di raccontare qualcosa tutti hanno davvero qualcosa di interessante da dire.
In particolare una cosa mi chiarisce una serie di miei comportamenti, specie nel passato. Il capitolo del libro parla dell’inconscio che esegue le cose per cui è stato programmato nella vita e che possiamo riprogrammare le cose negative che ha ‘memorizzato’. Due anni fa ho fatto canyoning (scendere a piedi dentro un torrente indossando una muta da sub e imbragatura da roccia) e mi ero informata il minimo, senza davvero sapere alcune cose (tipo che ci si doveva buttare da quattro metri nelle polle d’acqua sottostanti). Non informandomi completamente ho impedito al mio subconscio di trovare scuse per fermarmi. Dopo due anni sento ancora l’adrenalina dell’esperienza.
Oppure quando andavo a fare la turista urbana, prenotavo volo e hotel, lasciando nella totale improvvisazione cosa avrei fatto in quella località. Quindi ‘nascondere‘ e non informarsi per molte cose al subconscio, aiuta a rendere la vita più interessante e meno schematica e di routine. Il famoso colpo di testa, fare qualcosa senza darci il tempo di ragionarci sopra.
Parliamo per quasi due ore e ci salutiamo.
Unica nota negativa: Paola che all’inizio mi saluta come un Lui e una nuova che ha sentito la cosa e più tardi mi ha dato del Lui rivolgendosi a me, nonostante l’aspetto fisico in video. Oppure ho ‘trasmesso‘ la regressione che ho avuto oggi?
Comunque per fortuna la cosa ora non mi pesa più di tanto.