Giornata impegnativa, ho preso un giorno ferie perché in questa giornata ci sono finite tutte le cose rimandate durante la malattia. Aggiungere olio all’auto, ritirare assegno dall’amministratore di condominio, fare l’epilazione del petto, andare in banca, nel pomeriggio andare dallo psicologo a Seregno, spendere i buoni spesa che mi hanno regalato, infine in serata andare da Antonella per sistemarle Skype nel computer.

Vado a fare l’aggiunta dell’olio all’auto, l’omino del distributore è sempre molto gentile con me, ma come Gerardo non avevo lo stesso trattamento. Dopo vado a ritirare un assegno dall’amministratore di condominio dove la segretaria è molto gioviale con me. Non sono sicura che ha capito chi ero, comunque non mi chiede i documenti e mi fa firmare le ricevute. Parcheggio abbastanza vicino al centro Epilate, cammino per le vie del centro e siccome sono in anticipo passo in banca a versare l’assegno. Sono anni che non vado alla sede centrale ed è la prima volta come Iula. Dentro è totalmente cambiato tutto e devo chiedere per capire come funziona, attendo 8 minuti e la temperatura nel locale è assurdamente alta. La nuova parrucca solitamente non mi dà problemi, ma qui inizia a farmi sudare la testa. Entro e faccio l’operazione, controlla la mia firma al computer e non c’è nessuna “reazione trans”, forse nel terminale non viene evidenziato il termine cognome e nome, per cui il fatto che avevo deciso per lo scambio nome e cognome (ora sono Iula di nome e Gerardo di cognome), in realtà funziona ‘da solo‘ anche in molte parti della burocrazia.
Vado a fare l’epilazione di petto e addome. C’è la nuova ragazza e anche lei diventa sempre più entusiasta nel conoscermi.
Mi fa i complimenti per le unghie. Mi racconta che hanno una cliente trans di 19 anni e secondo lei ha davvero avuto un gran coraggio a fare la transizione così giovane. Mi dice che non immagina quanto ho sofferto a non riconoscermi in un corpo maschile, in realtà ho sofferto più di testa, emozioni negate, comportamento fisico e amicizie. Con il mio corpo ho un ottimo rapporto, vorrei solo che alcune parti siano più femminili. Parliamo del seno e si stupisce dei costi delle operazioni (10.000€ e più) e mi dice che comunque il seno va fatto bene e come si deve. Infatti, un paio di chirurghi in Italia lo fanno con il SSN (gratis se hai la sentenza di cambio genere con il giudice), ma fanno solo la protesi tonda che non è il massimo, su una trans non giovane è troppo visibile perché gonfia in avanti.
Rimane sconvolta quando mi chiede l’età e anche per lei io sono una tipa sulla quarantina.
La ricrescita è ripresa da due settimane e ho dovuto depilarmi ogni pochi giorni. Quaranta minuti dopo abbiamo terminato e mi dice la data per la prossima volta, a febbraio! Infatti c’è rimasto poco da depilare. Torno verso casa sotto la pioggia, ma decido di fermarmi a fare la spesa in paese dalla fruttivendola (parliamo che si spera non facciano un lockdown sotto Natale) e dalla salumiera (che mi racconta dell’operazione del marito, è in ripresa).
Nel pomeriggio vado dallo psicologo, arrivo venti minuti in anticipo così passo dalla torrefazione che ho scoperto lì vicino. Compro il miele di Brezzo (rinomato e costoso) ma in versione tubetto così non farò disastri come mio solito prendendolo con il cucchiaio. Bevo uno strepitoso caffè e compro una brioche treccia da mangiare più tardi.
Lo psicologo dopo i saluti, mi porge il documento per il nulla osta per fare la terapia ormonale sostitutiva (TOS), ci tiene a dirmi che ha prodotto un documento informativo invece di una scarna attestazione. Visto il costo di 50€, pensavo peggio, almeno ho un report di quello che ha capito di me e che ha tenuto specificare nel documento.
Avere prodotto il documento è come se fosse caduta una barriera e non parliamo di cose Freudiane, parliamo di me, del rapporto con la famiglia e di tante altre cose. Anche sulla legge DDL Zan sperando venga approvata, di Instagram con i miei 101 follower e l’uso di questo media. Di Facebook dove trovo tante informazioni nei gruppi trans con domande e risposte di noi trans. Nessuno giudica in linea di massima, ed ognuno risponde con la propria esperienza. Per cui gli dico che ad esempio raccolgo informazioni sulla vagino plastica, le conseguenze e risposte a domande apparentemente stupide tipo quella che ho letto oggi: “la profondità del canale è di 15cm“, “ma se si fa sesso con qualcuno super dotato, che succede?“. Nessun testo scientifico spiega certe cose. Per me non è una cosa da decidere adesso, ma informarsi fa solo bene e in futuro se vorrò prendere questa decisione sarà fatta con cognizione di causa. Infatti mi racconta che altre sue pazienti pensano solo all’immediato, iniziamo con la terapia ormonale e poi si vedrà. Forse sono troppo pragmantica e da brava programmatrice di computer ho l’abitudine a fare un piano di lavoro e prevedere qualsiasi cosa.
Una cosa che lo ha colpito di me rispetto alle altre trans in cura da lui è che ‘mi butto nelle situazioni‘, non mi faccio impaurire, intimorire da eventuali problemi e dubbi. ‘ma se…allora non lo faccio e mi nascondo’. Se una cosa mi interessa la faccio. Gli dico che soprattutto iscrivermi a un corso di lettura è stato per davvero un mettermi in gioco, con la voce non mi sento ancora all’altezza nei toni femminili e lì la voce è tutto. L’unica disforia ce l’ho quando devo fare dei toni bassi (di pancia), potrei farli, ma mi auto limito nei toni di voce a non scendere perché quello è il lato maschile.
Al termine della seduta mi viene da dirgli che le conversazioni diventano sempre più interessanti, ma che le prime due volte pensavo non servisse a nulla, che non potesse aiutarmi. Non gli ho detto però che con la mia psicologa ‘ufficiale‘ sin da subito con lei si è instaurato un rapporto dove ricevo davvero un aiuto psicologico. Con lui sono discorsi che mi aiutano a pensare, ma solo su pensieri già miei, non mi mette nessun dubbio su cui riflettere come fa l’altra con un paio di osservazioni apparentemente ‘buttate lì nella conversazione‘ e che mi danno da pensare per giorni.

Torno verso casa e mi fermo al centro commerciale per spendere i buoni spesa che mi hanno regalato ieri. In passato ho sempre evitato di stare troppo a lungo in un negozio di intimo femminile perché le commesse sono insistenti e non avendo davvero un seno mio rischiavo di incasinarmi. Questa volta è andato tutto bene, ho solo glissato sul fatto che voleva vendermi le mutandine nello stesso stile del reggiseno, ma erano talmente sottili che non posso indossarle. In cassa mi fa fare la tessera del negozio e vedo solo un lieve tentennamento quando le dico il cognome ‘Gerardo‘, con le queste iscrizioni a tessere sconti non ho nessun problema a fornire nome e cognome scambiati (a loro non cambia nulla e non sono dati fiscali).
Ho acquistato un reggiseno imbottito color carne e quattro paia di collant perché c’era lo sconto a coppie (due sono a rete finissima). Avevo visto anche un corpetto modellante leggerissimo, ma costava troppo.

Esco e entro poco più avanti da Carpisa per spendere gli altri buoni. Dopo che ho spiegato alla commessa dei buoni e mi ha confermato che li accettano, ho iniziato a guardare gli articoli. Le borse sono interessanti, ma sono già a posto. Alla fine compro un paio di guanti in pelle (color porpora scuro), un portafoglio in pelle, un portamonete piccolo da usare quando faccio le camminate e infine due sciarpe (una era gratis, quando l’ho aperta a casa ho scoperto che sembra più lo scialle della nonna).
Avevo preso anche un portamonete nello stesso stile del portafoglio, ma in cassa scopro che costa 30€, quasi quanto il portafoglio! Dico alla commessa che non mi interessa e prendo l’altro.

Torno verso casa e mi accorgo che ho dimenticato di andare da Bottega Verde, ma non era urgente anche se ho tutta una serie di sconti che forse mi perdo. Dovrei tornare adesso casa per andare dalla mia vicina Antonella, ma trovo traffico è tutto bloccato di auto che escono dall’autostrada che prendo in direzione opposta (non c’è nessuno) per saltare il traffico sul ponte, ma comunque faccio lo stesso tardi. Avviso Antonella che rimandiamo a domenica e decido di fermarmi dai cinesi. Qui spendo 80€ comprando dei leggins comodissimi (e caldissimi), un reggiseno economico, tre maglioncini e un vestito lungo.

Oggi giornatona di spese. La serata termina partecipando online alla riunione ACET del gruppo transgenere di “mutuo auto aiuto“, hanno parlato di cose interessanti riguardo a quando devi dire chi sei (nome, cognome) e come vuoi essere chiamata. Molti si limitano oppure rinunciano a dire chi sono ‘adesso‘ e pensano ‘non ne vale la pena con questa persona spiegare tutta la storia del transgender‘. In effetti può essere un problema sopratutto quando si inizia la transizione. Lato mio scambiando nome e cognome ho scoperto che tutto ciò proprio non l’ho vissuto. Le vicine mi chiamano sempre ‘Iula‘, in banca leggono correttamente dal terminale, negli ospedali e laboratori di analisi risulto io e quando mi vedono dicono ‘signora’.
Ai corsi serali sono Iula e nessun disguido, nessun misgender (ovvero darmi del signore e grammatica al maschile).
Relazione per Nulla Osta per inizio terapia ormonale
per l’adeguamento sessuale e di genere di lula
(estratto)
La richiesta di Iula è quella di poter effettuare dei colloqui psicologici per ottenere il nulla osta ai fine di intraprendere la terapia ormonale per il proprio adeguamento di genere. L’osservazione e i colloqui di conoscenza si sono svolti tenendo in considerazione le condizioni psicologiche e psico-emotive generali del soggetto, l’approfondimento della situazione transgender, le scelte e le proprie esperienze.
I nuclei dell’analisi, dunque, si sono focalizzati su vari aspetti compositi dell’esistenza personale ed emotiva di lula, sviluppando diversi focus tra cui:
- le esperienze personali e relazionali
- le reazioni psico-emotive
- le competenze psichiche
- le capacità reattive e comportamentali
- la percezione e l’esperienza dell’identità di genere, grazie anche all’esame della motivazione e della consapevolezza del percorso di transizione nelle sue varie fasi, in termini di azioni reversibili, azioni parzialmente reversibili e irreversibili.
- la percezione e l’esperienza dell’identità globale
Iula dichiara di aver preso consapevolezza della propria percezione di sé femminile da circa un anno e mezzo, ma, in tale occasione, afferma di aver acquisito piena consapevolezza della propria identità di genere. Iula descrive questa presa dì coscienza come un cambiamento importante nella sua vita personale e sociale. Sostiene che tutto ciò abbia determinato un cambiamento spontaneo per ciò che concerne la propria attitudine sociale, di essere divenuta maggiormente solare ed estroversa, decisamente più naturale e spigliata nei rapporti interpersonali.
Il genere è una delle parti del nostro intimo sentire, all’interno di una gamma articolata di espressioni di genere. Il sentimento di incongruenza di genere, dunque, si esprime nella sofferenza sia fisica che mentale, data proprio dall’inconciliabilità tra essere e sentire. Iula ha espresso il suo nucleo di genere attraverso l’identificazione del nucleo del proprio sé femminile, avviando, in special modo nell’ultimo anno, un graduale processo di comprensione e di consapevolezza della sua condizione. Tale identificazione l’ha portata a chiedere consiglio presso l’associazione ACET dì Milano, affidandosi ed appoggiandosi a professionisti e volontari della stessa e arrivando, infine, alla scelta di intraprendere un percorso di sostegno psicologico in vista dell’inizio di un percorso di transizione, alla luce del disagio che le provoca la discrepanza tra il genere elettivo e quello attribuito alla nascita.
In Iula, dunque, l’identità sessuale è organizzata al femminile, esprimendo in modo chiaro la definizione del genere d’elezione come genere definitivo,
Dopo la fase di lockdown (febbraio 2020), dunque, si sono effettuati sei colloqui con la di comprendere l’idoneità a poter iniziare un trattamento ormonale. Tuttavia, come già emerso precedentemente, si ritiene fondamentale poter proseguire con un percorso psicoterapeutico al fine di affrontare le reazioni psico-emotive che caratterizzeranno questa peculiare fase del percorso di transizione, oltre che riflettere sulle relazioni interpersonali, specialmente con i familiari, che andranno a delinearsi nel futuro prossimo.

Dina “Ehi! Ma che bella ti dona molto quel rosso che non è rosso e non è rosa. Bacio
”
Fucsia? È sempre stato il mio colore preferito (e segreto).
“Era battuta polemica, il non voler definire più nient*. Come un asterisco
”
“Ps stai bene, Iulietta.
Io lo amo tanto: la mia mamma mi chiamava Dinetta
Sono felice, Iula! Un altro grande passo.Dina è il mio nome, Pavese mi aveva dedicato pure una poesia -anche se non è vero. Pensieri di Dina
”
..."Ma cosa m'importa
“
delle loro carezze? So farmi carezze da me. Questa sera dovremmo poter stare nudi e vederci senza fare sorrisi da furbi. lo sola sorrido a distendermi qui dentro l'erba e nessuno lo sa.
“Ti piace? Io la trovo splendida
”
L’ho trovata molto simbolica, come sono io (nuda a fare il bagno e nel prato) come ti vedono gli altri (dall’altra sponda del fiume e distanti)
“Sì, e quindi l’incomunicabilità
”
Romana/Pamplona “Bellissima! La tua semplicità è la tua "arma vincente" .
”
Dire le cose come le dici tu con la tua spontaneità e verità è davvero fantastico.
Mi piace leggerti (per questo ti rispondo ora, ieri non potevo leggere) ed apprezzo molto come lo fai.
Sei incredibilmente bella.
Non avevo capito il discorso del nome/cognome, interessante e soprattutto utile.
Stai proprio bene con quella gonna e gli stivali.
Ti abbraccio. Ah bene per il nulla osta
Paola P “Sono contenta che stai bene. E se ti sei decisa x la terapia ormonale, vuol dire che è quello che vuoi. Mi pare che ogni cosa che fai segni un progresso. Sono felice che tu stia facendo questo percorso, mi pare una evoluzione rapida e consapevole verso quello che senti di essere. La costruzione di se stessi è la costruzione più importante
”
Pietro “Ciao, letto…quindi hai deciso per la terapia? L'importante che tu sia consapevole del passo che andrai ad affrontare.
“
Dopo che scrivi, rileggi ad alta voce, rispettando la punteggiatura: ci sono maiuscole inappropriate (Olio), parole errate (nulla asta), pensieri non sempre espressi chiaramente (punteggiatura). Nella scrittura i valori monetari va bene a numero, le quantità generiche scrivi in lettere, meglio. Buonanotte.
Grazie per le note, ero un po’ stanca ieri e ho postato l’articolo spinta dall’emozione, basandomi solo sul correttore ortografico. Ora l’ho riletto, corretto e migliorato.
Sì, ho deciso di affrontare la terapia per due motivi: il primo è che è l’unico modo per poter cambiare i documenti (ho appena scoperto che potrei anche fare a meno dell’avvocato e il suo onorario e presentare da me l’istanza e i documenti), il secondo è che sono arrivata al limite di quello che posso fare con metodi naturali e forza di volontà. Mi spaventa un po’ la cosa delle emozioni che si ingigantiscono, ma sono anni che le mie erano quasi sparite e per esprimere me stessa ne sento davvero la mancanza. Ecco su quello mi servirà davvero l’aiuto di tutte le mie amicizie.
“Buongiorno Iula, capisco…se la mente si sente donna, ti spingerà sempre verso l'ottenimento della sua perfezione. Il percorso non è semplice partendo dal corpo che è l'opposto. Non essere ansiosa, ci vuole tempo e pazienza. Fai i passi giusti e parla con persone delle loro esperienze che ci sono passate prima di te. So che farai la cosa giusta. Io non so cosa vuol dire diventare altro da ciò che sono, posso solo tentare d'immaginare come ci si possa sentire nella tua situazione. Cerca di vivere bene la tua vita e di avere persone buone e gentili accanto a te.
”
Sono felice e vorrei tanto che tu lo fossi. Ti voglio bene. Un abbraccio.