Ho mangiato abbastanza in fretta perché dovevo prepararmi per andare a Milano per partecipare a una manifestazione in favore di una legge contro la trans omofobia e misogenia.
Parcheggio dove lavoravo e sto’ attenta alle righe blu, gialle, quant’altro. Prendo la metropolitana e arrivo in Piazza Duomo, gremita di gente all’inverosimile.
La manifestazione però è nella piazza fianco di fronte alla Scala, qui eravamo tutti relativamente distanziati del metro.
Mi guardo in giro e non vedo nessuno che conosco un certo punto da lontano qualcuno mi saluta ma non capisco chi sia, inoltre è mascherato come tutti. Penso che mi riconoscano tutti dall’altezza. È il papà di una mia compagna di corso Drag Queen, lei non c’è perché si è fratturata un piede. Poco distante da noi vedo Petronilla con la maglietta delle Nina s’.
Dopo una mezz’ora mentre ascoltiamo il dibattito ci chiedono di sederci due minuti ascoltando una canzone lì mi viene una fotografia bellissima con tutti di spalle seduti.
Poco più tardi vediamo in fondo due delle Nina’s e andiamo a raggiungerle, arrivano altre sorelle drag e vari altra gente. Arriva una ragazza con dei cartelli e ce ne dà uno a testa per fare il flash mob finale dove dobbiamo alzare il cartello.
Intanto i relatori si alternano peccato che con alcuni hanno la voce bassa nella piazza c’è un po’ di brusio e non si capisce niente, Quindi parliamo un po’ tra di noi distanziati 1 metro.
Arriva anche Pepe in bicicletta È sempre bello vederla.
Riflessione sul mio stato ‘estetico‘ di donna trans.
E’ la mia prima manifestazione come donna. Avevo il timore che ci fossero un sacco di persone vestite in modo carnevalesco come accade con i pride, invece erano tutti in abiti ‘normali‘, solo qualche piccola accessorio qua e là per evidenziare il proprio status. Da parte mia ero elegante casual, forse un po’ troppo ‘etero‘. C’erano tanti fotografi anche di testate giornalistiche. Nelle foto pubblicate sul web io non ci sono su nessuna. Questo è un buon segno dal punto di vista di come appaio esternamente, a tutti i fotografici sono sembrata una normale donna e quindi non interessante riguardo al tema.
Finalmente dopo due ore si arriva il finale con il flash mob vado verso il gruppo della piazza e li vedo gli altri membri dell’ACET, ti saluto con la mano e poi facciamo la foto finale alzando tutto il cartello per un paio di minuti.
Saluti vari, purtroppo non possiamo abbracciarci specialmente in una piazza gremita… questa cosa mi pesa molto di tenere tutti a distanza.
Come immaginavo ci salutiamo un po’ tutti e rimango da sola meno male che avevo organizzato una cena con Elena e altre.
Rosanna “Che bel sorriso, si vede che stai bene
”
Stefania “Io abbastanza bene, preoccupata per il lavoro… Tu come stai? Come é andata la manifestazione?
”
Romana “Letto, storie di vita e un po' di paura. Spero che il tuo tampone sia negativo.
”
Ti farei solo un appunto, spero non ti offenderai…..al pride non si va vestiti carnevaleschi bensí come ci si sente di andare vestiti. Forse non volevi giudicare ma nel tuo scritto cosí pare.
Un abbraccio Iula
Sono sempre pronta alle critiche, fino a 1 anno fa mi consideravo etero di ampie vedute, ma non conoscendo nessuno degli altri generi (nemmeno gay). Vedendo da esterno i pride mi hanno sempre ricordato un carnevale e non mi ha mai fatto una buona impressione. Adesso ho più ampie conoscenze, però su manifestazioni sui diritti fondamentali penso che per essere presi sul serio occorre un minimo di “decoro”, non di adeguarsi ai canoni cis, ma secondo me ci sono abiti adeguati all’ambiente. Se lo scoppo dei pride invece è creare scompiglio allora ci riescono benissimo.
“Come ti avevo detto anche un'altra volta, io non amo la parola "decoro". Non credi ci siano abiti adeguati ad un ambiente piuttosto che ad un altro. Dovrebbe interessarti conoscere la storia del primo pride a Stonewall che proprio le trans organizzarono. Leggi questa storia, se già non la conosci e poi ne riparliamo ti abbraccio
“
Non vado con le ciabatte a sciare, però se ho una tuta colorata va bene…
“Stiamo parlando di ambienti in quel senso.
”
Il pride si svolge per le strade ed ognuno di noi può decidere e scegliere di andarci vestito come meglio crede
Giusto, però non si fa una bella figura con i media, pronti a mostrare solo le persone vestite da porno-dive, sadomaso e insistere sul connubio trans = prostituta.