Oggi tutta giornata passando da uno stato all’altro, maschile e femminile almeno così mi è sembrato. più che altro come umore e pensiero generale.
Ho pensato su una cosa che Maia aveva domandato sul fatto di sognare o immaginare occhi aperti una vita femminile, senza esserci davvero dentro. In realtà questo accade quando scrivo il diario e che le cose normali diventano “fantastiche“, “favolistiche“. Però in realtà non le faccio accadere apposta, non cerco di “colorare” la mia vita apposta per il diario e il sogno di essere una Lei, mi sto “solo” godendo la vita. E’ quando poi le riporto sul diario che sembrano ancora più belle.
Oggi mi sono svegliata molto femminile e fatto le pulizie del bagno, fatto colazione e poi sono uscita per una camminata.
Mentre camminavo ho parlato con mamma per 50 minuti, il problema è che papà era a casa e quindi abbiamo fatto la chiacchierata su cose generiche.
Durante la telefonata e un po’ per lo sforzo fisico, mi muovevo come una donna, ma di testa mi sa che ero un uomo, mi adeguavo anch’io a raccontare cose generiche.
Ho pranzato molto in fretta facendomi della pasta al burro, in fretta perché mi sono accorta che se dovevo passare a prendere la mia amica Luciana, in realtà non mi restava molto tempo.
Mi sono data un trucco veloce e sono partita per andare a Milano.
Oggi Abbiamo fatto una visita guidata in una zona di Milano che si chiama Gorla, dove ho lavorato per due anni. In realtà sapevo già che non c’era molto da vedere perché l’urbanizzazione ha distrutto un po’ tutto, però era un ascolto interessante da fare con un’amica e per passare una bella giornata insieme.
Quando siamo arrivati al punto di ritrovo, abbiamo pagato la guida e in totale eravamo 14, poco dopo la guida ha cominciato questo percorso durato quasi un’ora e mezza.
Doveva arrivare anche una conoscente di Luciana, ma si è persa via da qualche parte.
E’ stato molto interessante, la guida era molto brava e con il suo raccontoci mi immaginavo di vedere tutta una serie di cose del passato ben descritte, che realtà non sono più visibili.
Alla fine del percorso abbiamo terminato la visita guidata di fronte alla cascina Martesana, che è una specie di ristorante e pub dove ero stata per il compleanno di una mia amica drag queen due mesi fa. Si mangia bene, si spende poco e abbiamo ordinato ognuno un tagliere e una birra. Il mio era un tagliere vegetariano per via dei denti. Anche questa volta non sono riuscita a terminarlo.
Con Luciana abbiamo parlato quasi due ore. Argomenti su un po’ di tutto e anche analizzato un po’ del perché Gerardo non beccava con le donne, mi ha messo anche in paragone con la nostra amica Silvia che anche lei non ha mai avuto un fidanzato.
Nel ritornare verso la macchina Luciana detto la cosa che mi ha fatto molto piacere “Sei meglio come donna
”.
Abbiamo parlato un pochino anche di cosa attrae nelle donne guardando un uomo, secondo lei è la prestanza fisica e la muscolatura, cose che Gerardo non aveva.
Accompagnata a casa Luciana, prima di salutarci ci siamo date il bacio delle guance “da vere amiche” e poi mi è venuto anche di dargli un abbraccio perché ne avevo bisogno.
In alcuni momenti della nostra conversazione, anche solo per pochi istanti ero forse in versione maschile (oggi andava così), magari anche perché stavo parlando di Gerardo. Qualcosa del “vecchio me” a cui Luciana piaceva molto, tornava galla.
Interessante che mi anche chiesto di quando mi travestiva in casa cosa facevo: ballavo, camminavo, altro?
I primi anni il travestimento erano più in versione da porno diva, dove mettevo tacchi altissimi, vestiti abbastanza provocanti e delle imbottiture per darmi le forme femminili. Invece negli ultimi anni mi vestivo da donna normale e rimanevo in casa lavorare, quindi mi vestivo non per uscire, ma per rimanere in casa elegante.
Con lei ho omesso la parte che spesso mi masturbavo e una volta terminato mi cambiavo e tornavo essere Gerardo.
Altra cosa bellissima della giornata è che ho la conferma a che livello di femminilità sono giunta: per le persone partecipanti alla visita guidata io ero una donna e lo stesso è accaduto alla cascina per le cameriere e i camerieri del bar. “Cosa vi porto ragazze?
”.
È passato poco più di un anno dall’inizio del mio nuovo me, sono passata dallo stadio: “travestita abbastanza bene e speriamo che convinco”, a “essere una donna molto alta sicura di sé“.
Diciamo che sto vivendo e portando avanti questa transizione, ma ultimamente solo aspettando i weekend per i momenti in cui mi vedo con amici e amiche e per essere davvero me stessa.
Rosanna “In effetti direi che ormai esteticamente sei donna, magari devi lavorare di più sul tono di voce, anche se a dire la verità spesso alcune donne originarie hanno il vocione maschile, quindi io credo che prima di tutto devi credere tu a quello che sei, perché se tu credi di essere donna agli altri trasmetterai il tuo essere donna. donne originarie , ogni tanto invento termini a caso
”