In serata il corso di teatro. Parto da casa alle 18:45 e già il sole è in fase calante, l’estate finisce troppo in fretta. Il viaggio verso Milano si fa sempre più faticoso anche per via del traffico tornato ai livelli normali. Ho guardato cosa costa andare in treno, ma spendere 12€ di mezzi mi sembra una follia. Andare in auto mi costa circa 3€ di carburate GPL e se prendo anche la metrò arrivo a 7€.
La stanchezza fisica inizia a farsi sentire e non so bene come fare per quest’autunno. Dalle mia parti non ci sono attività serali decenti, a parte qualche palestra di fitness e corsi di ballo per coppie.
Parcheggio in viale Monza e prendo la metropolitana per raggiungere Piazza Duomo, sono solo 8 fermate. C’è poca gente sul treno, mi siedo e mi guardo intorno. Ripenso al mio primo viaggio come donna solo 8 mesi fa. Ero in piena apprensione di non essere passabile di attirare sguardi, che scoprissero il mio sesso biologico. Cosa che non avvenne e non avviene nemmeno ora. La differenza è che sono sicura di me e chi mi guarda vede una donna.
Arrivo al Duomo, mi fermo in un bar a bere un caffè che mi aiuterà a stare sveglia fino all’una di notte. Mi incammino verso la tavola calda dove alo piano di sotto facciamo il corso. Sono tranquilla e sicura di me, questa ultima parrucca ha fatto miracoli a rendermi ‘passabile’ come donna.
Entro, saluto tutti e dopo aver atteso gli ultimi ritardatari iniziamo con il secondo atto, io sostituisco ben 3 persone leggendo le loro parti. Dopo quasi un’ora Massimo interrompe la prova, medita un po’ e poi comunica che in meno di 3 mesi non potremo mai imparare il copione come è adesso (già in versione ridotta) e che farà altri tagli. Sulle scene di gruppo con dieci attori in scena è davvero impossibile con metà principianti assoluti.
Poi chiede conferma a Manuela se è dei nostri e le scriverà dei piccoli pezzi da ‘narratore errante‘, un mio piccolo pezzo sul finale passa a lei, peccato che lo avevo già imparato a memoria.
Poi è il turno di Davide con il suo monologo e subito dopo c’é il mio. In realtà ad un certo punto Massimo, Silvia e altri prendono a parlare con varie persone e non mi dà retta nessuno. Non posso iniziare nella confusione, più passa il tempo e più inizio ad avere dubbi sul ricordare a memoria il testo. Ho segnato su un post-it delle parole chiave per ricordarmi la sequenza e le cose che non mi stanno in testa.
Visto che la situazione non si sblocca, “maleducatamente” faccio interrompere le conversazioni e mi danno in mio spazio in scena. Parto a razzo cercando di metterci anche un poco di interpretazione, ma a metà ho un vuoto di memoria su una frase che conoscevo benissimo fino a pochi minuti prima. Raccolgo il copione, leggo e termino un pò leggendo e un pò a memoria.
Vic quando ho terminato mi dice un paio di note, una sul perché non uso la mia voce normale. Già, cerco di renderla più femminile e teatrale, ma per tutti suona troppo falsa. Solo che la mia voce di adesso non ha più la potenza sonora per farmi sentire in teatro, dovrò riuscire magari a fare un mix. L’altra è che dovrei fare più la scemetta imbranata, ma lui non ha partecipato alla lezione online che ho fatto con Massimo e Silvia per la messa a punto. Vic ha anche registrato un video delle mie performances. E’ interessante perché nel video c’è la me stessa, di come mi vedono gli altri. Non sapendo di essere filmata sono molto spontanea e con movimenti femminili, per la voce mi rimangono i dubbi sul perché a tutti piace come è…io non la sento molto femminile, ma nemmeno maschile.
Questa sera ho recitato molto e mi sono divertita come non accadeva da tempo.
Poi ci salutiamo e torno a piedi insieme a Rosanna e Federica. La cosa bella è che loro non hanno mai visto Gerardo e quindi sono una donna (trans), non sbagliano la grammatica e mi fanno sentire parte del gruppo. Riprendo la metrò da sola, torno all’auto e poi sempre più stanca guido fino a casa. Sì dovrò trovare una soluzione per le cose da fare in settimana.