Dopo aver fatto colazione, mi viene voglia di vestirmi più elegante (gnocca?) anche se sono in casa da sola, fuori fa ancora fresco, dentro una via di mezzo. Provo un abito rosso comprato a Giugno in super saldo, faccio qualche foto e lo tolgo perché già la temperatura è salita molto.
Chiamo mamma e parliamo venti minuti, mi chiama ‘gioia‘, che bello.
Poi la voglia aumenta, mi trucco bene bene, provo a mettere il rossetto sulle labbra più ampio, chissà se sembreranno labbra rifatte a canotto, ma sembra di no. Indosso zeppe molto alte, il perizoma contenitivo e un abito molto aderente. Infine provo una parrucca con i capelli molto lunghi e con la frangetta. In realtà non sto molto bene con i capelli lunghi, mentre appena faccio una coda il volto ovale cambia la mia fisionomia ed ho un bel volto femminile.
Faccio alcune fotografie normali e poi alcune creative, almeno ci provo.
Intanto la voglia dentro di me è diventata notevole, una volta mi eccitavo con vestiti femminili da gnocca, adesso quando mi guardo allo specchio i vedo normale. Però con la parrucca evoco il ricordo e le sensazioni della me travestita e riesco a venire, senza pensare troppo a un uomo con cui fare cose, come mi accade di recente. Questa volta, dopo averlo fatto non ho un reflusso di mascolinità. Forse ho trovato il modo per sfogare lo sperma senza casini mentali dopo.
Ma non sarà vero, anche se in forma minore qualcosa rimane sempre.
Nel pomeriggio ho fatto gli esercizi vocali in versione completa che era un po’ che non li facevo e quindi ho provato a leggere il nuovo copione teatrale. È stato accorciato di due minuti il mio monologo e cambiate tante frasi solo che avevo quasi imparato la versione precedente quindi è stato un po’ difficoltoso averla memoria con le cose nuove.
Mentre provavo, mi ha citofonato Antonella per accordarci per stasera e devo dire che avevo una voce corretta femminile. Mentre per il lato copione mi sono registrata e riascoltandomi non era molto femminile la voce però stavo cercando di andare a memoria e quindi ero meno concentrata sul tono di voce.
Continuo a parlare troppo velocemente quindi devo parlare più lentamente studiare meglio le frequenze alte delle vocali e metterci qualche “Emm“, qualche pausa dentro o allungare alcune vocali, per dare enfasi alla mia parlata. Peccato che quando sono a cena fuori non mi ricordo di queste cose.
Serata in pizzeria con Antonella.
Oggi pomeriggio non ero molto in versione femminile quindi quello che ho scritto di quello della mattina in realtà non ha funzionato.
Quindi per la serata ho cercato di truccarmi meglio io indossato la parrucca, in effetti già quando sono uscita di casa mi sentivo già più me stessa.
Mi ha preso la macchina hai fatto 1 km che la pizzeria qua vicino, il cameriere voleva darci un tavolo del ramo seduti una fianco all’altra invece ho chiesto subito se ci davo un tavolo per guardarsi in faccia.
Le ordinato un calice di rosso è una pizza con l’ananas e il prosciutto, che mi hai fatto assaggiare in effetti non era malvagia.
Ho avuto un problema il primo boccone perché la ciocca di capelli che sporgeva me la sono mangiata insieme la pizza, devo migliorare l’esperienza con la Parrucca.
Gli ho raccontato di me e di quello che ho combinato come Drag Queen, e le varie cose che ho fatto nell’ultimo anno. Anche lei ha usato la parola genuinità nel descrivermi.
Che sono più spontanea più aperta.
E anche lei mi ha detto che sono molto femminile, cosa che mi ha fatto molto piacere anche se io mi sento “normale” e non cerco di esserlo forzatamente anche se continuo ad avere ogni tanto dei dubbi.
Mi ha parlato di corsi di ballo che fanno in un paese qua vicino che lei forse voleva farne uno ma poi aveva cambiato idea, siccome mi interessa molto magari faremo qualcosa insieme, coincidenza vuole che in cassa c’era il volantino proprio di quei corsi corsi.
L’altra vicina Carmina insiste spesso di andare in piscina insieme, magari ci farò un pensierino.
A fine serata ci siamo scambiate i numeri di cellulare e magari una di queste mattine faremo colazione insieme, lei avrà il secondo turno di lavoro.
Quando sono con qualcuno sto sempre bene quindi il problema è stare in solitaria, Anche se oggi pomeriggio non mi è pesato più di tanto. Ho terminato di leggere il libro “Un incidente chiamato amore”, Che è stato meno romantico del previsto, anche se all’ultimo capitolo quando i protagonisti ci sono chiariti e messi insieme, mi sono dovuta fermare perché avevo i lacrimoni.