Mi sono svegliata rinco, in effetti fare le due di notte non è più cosa per la mia età, soprattutto dopo una dura giornata di lavoro.
Fuori piove a intermittenza, per fortuna non troppo forte. Decido di andare a un centro commerciale dove c’é un negozio specializzato in cosmetica professionale, così guardo gli smalti e accessori dei semi-permanenti, accessori per manicure e capelli.
Prima faccio il pieno di GPL dal benzinaio a 5 chilometri perché il mio solito è chiuso per ferie. Per pagare mi danno un biglietto da portare nell’edificio in cassa. In mano ho portafoglio, chiavi, biglietto. Da vera imbranata devo sanificare le mani e non so dove mettere le cose e quasi cade tutto. “Signora, le è caduto il biglietto
” mi dice la barista. Che bello mi abituerò a queste cose? Continuo a fare i raffronti con lo scorso anno dove per una affermazione così non so cosa avrei dato.
Arrivo al centro commerciale e decido di comprare un paio di cose da un tizio specializzato in frutta, verdura e prodotti del sud. Lì compravo tonno e formaggio primo sale piccante, dopo un anno vedo che entrambi costano 3€ in più, ma il prezzo è comunque competitivo.
Anche qui in cassa sono una signora al 100%. Che bello, l’ho già scritto?
Nel negozio di cosmetica mi guardo con calma tutto quello che c’è sugli scaffali. “Signora se le serve aiuto non si faccia problemi
” mi dice il titolare.
Scopro che gli spray tipo Toppik li hanno anche loro, qui costano meno e sembrano più salubri da usare. Li spruzzi, colorano capelli e cranio, quindi poi fai uno shampoo e togli la parte che hai colorato. Non sfibrano né danneggiano i capelli. Peccato che non c’é del mio colore a un prezzo ragionevole, ne esiste uno ma costa troppo.
Hanno shampoo di tutti i tipi, ma non vedo nulla per il rinfoltimento. Passo alla sezione smalti, ne hanno parecchi e davvero costosi, oltre i 15€ l’uno. C’è anche lo smalto primer e quello fissante, oltre a uno rigenerante. Costano un botto. Però so che esistono e più avanti se deciderò di farmi la manicure da me ho un’idea. Idem per l’apparecchio per asciugare lo smalto che va dai 50€ ai 90€.
Alla fine compro due limette per unghie in cartone, come emergenza se ho un problema con le mie unghie in resina, e una matita per labbra. Finalmente riesco a fare un contorno labbra come si deve, altro che quelle che vendono nei negozi di cosmetica per il grande pubblico.
E’ la volta di Decathlon dove vorrei prendere dei leggins per pilates a mezza gamba, molto attillati. Oggi ho indossato il perizoma contenitivo apposta per provarli in camerino e il “pacco” è quasi invisibile! Provo anche una maglietta con l’imbottitura per il seno, ma non riesco nemmeno a metterla perché non capisco i buchi esatti quando infilo le braccia, dopo tre tentativi rinuncio, è inutile complicarsi la vita.
Di ritorno mi fermo alla Bennet per comprare del prosciutto affettato fresco e altre cose, mi è venuta la voglia di piadina.
Torno a casa, mi faccio la piadina, mi do’ una sistemata al trucco e scendo dalla vicina, Antonella per sistemarle il computer.
Mi dice che non riesce andare avanti con l’installazione e neppure a spegnerlo. Provo a fare io l’installazione e c’è una fastidiosa voce che mi dice cosa fare, scopro anche che la testiera non scrive. Sarà mica guasto? Però pasticciando un po’ scopro che quando schiaccio alcuni tasti la voce mi dice cosa ho premuto. Quindi si sono attivati gli ausili per persone con problemi fisici, ma come si saranno attivati? Riesco a terminare l’installazione con la tastiera virtuale (a video), senza internet e configurando il minimo possibile. Vengono anche chieste numerose cose sulla privacy (che non credo saranno seguite davvero) e poi ben tre pagine sui permessi sulla pubblicità.
Antonella ha comprato un computer oppure un arnese fatto apposta per spiarla e mandarle pubblicità? Dentro c’è anche un antivirus che dopo 30 giorni ti chiederà i soldi, il pacchetto Office che funziona gratis 4 giorni, ma puoi estendere la prova a 30 giorni se ti iscrivi. Infine anche l’Asus produttrice del computer cerca di farti abbonare ai suoi servizi. Appunto. Non è un computer! A questo stadio è davvero meglio un iPad, lo compri, lo accendi, rispondi a due domande ed é pronto. Spese aggiuntive e abbonamenti nessuna che ti viene proposta prima ancora di usarlo.
Dopo un’ora, quattro riavvi, consultazioni sul mio iPhone scopro che si erano abilitati tutti i controlli di utilizzo assistito e la tastiera disabilitata apposta, oltre che grafica ad alto contrasto e cose strane varie.
Antonella mi chiede cosa voglio, ma non l’ho fatto per soldi. Anche se ci siamo viste molto poco in questi dieci anni di vicinanza la considero una bella persona che forse avrei dovuto frequentare di più. Rimaniamo che domani sera andremo in pizzeria e offre lei. Prima di uscire mi chiede che grammatica preferisco perché mi ha sempre rivolto del Lui, le dico che ora sono una lei al 100% e di chiamarmi Iula. Infatti è stata una situazione strana dove io, vestita da donna parlavo al femminile e lei che mi parlava al maschile. Però capisco che non le ho mai raccontato nulla della me di adesso.
Mi chiedo sempre come “mi vede la gente da fuori” e anche se quando mi vedo “io da fuori” nelle fotografie non credo vedano quello che vedo io. Vedono tutti una persona più bella, più femminile, molto naturale che li rassicura.