Dopo il lavoro sono andata subito a Milano perché avevamo una happy hour del gruppo Conversazioni, avevo prenotato io perché bisogna farlo online, il viaggio è stato stancante con un traffico intenso. Per strada ho fatto un po’ di esercizi vocali visto che era un po’ che non li facevo.
Durante il viaggio alla radio c’era un messaggio di tipo che diceva che al telefono lo scambiano sempre per una signora, soprattutto quando prenota i ristoranti. Gli hanno telefonato e lui non aveva la voce da donna, ma quando prenotava aveva un tono più gentile con un crescendo di tono e si poteva interpretarlo come donna. Poi tantissime persone hanno scritto alla radio a riguardo. Ne hanno beccati due o tre ed effettivamente alcun molte persone hanno una voce un po’ dubbia che non è femminile, ma quando parlano se non hai qualcosa di visivo, pensi che sia una donna.
A proposito l’altro ieri mi hanno chiamato dal telefono fisso, ho risposto ricordandomi di far la voce giusta, infatti all’inizio mi ha dato della signora (cercano sempre il proprietario del numero tale signor Silvestrone, chissà i debiti che ha lasciato in giro…), stavolta secondo il tipo al telefono ero la Signora Silvestrone!
Per ho calato il tono perchè era appunto un rompiballe e anche lui ha cambiato grammatica e riattaccato brutalmente. E’ stato interessante come esperimento.
Invece lato grammaticale ho avuto qualche problema con Paola M., che mi ha vista online, ma di persona come donna forse una sola volta, quindi magari ci sta che sbagliava. Però in dopo minuti di chiacchiere di gruppo non ha più sbagliato, quindi la gente fa in fretta abituarsi e poi soprattutto dipende un po’ anche dai discorsi, se si parla di hacker e di programmazione web mi vedono in versione maschile. Mi sa che se anche fossi una donna biologica mi darebbero del maschile. Va molto bene invece con le persone che mi hanno vista come Iula e non hanno idea di cosa c’era prima.
Questa sera avevo gonna e una cintura spessa e tutte hanno notato il ‘vitino di vespa’ che ho.

Abbiamo avuto anche un momento di un gruppetto principalmente di sei donne, dove Daniela raccontava la storia con un tipo con cui è uscita e che non ha combinato niente.
Tutte le donne ascoltavano interessati, ma anche due maschi che ascoltavano più distanti da Daniela. E’ stato abbastanza interessante perché ero con il gruppo delle donne, ma che da quel punto di vista non potrei avere quel tipo di rapporti sessuali, ma sono accettata in toto come femminile.

A fine serata ho fatto un paio di selfie macchina e rivedendoli avevo l’espressione che volevo e che voglio avere sempre: quella della donna. Quindi anche questa volta lo stare con la gente mi aiuta a essere me stessa.
Tornata a casa sono andata subito a dormire perché ero veramente stanca, in garage ho fatto un selfie e si vedeva molto la stanchezza e le occhiaie. Non so se questa cosa dell’andare a Milano la sera un paio di volte a settimana sia fattibile per lunghi periodi autunnali.

Questa cosa del lavorare a casa e spesso concentrata sui problemi da risolvere mi crea un po’ di problemi e non mi sento più così femminile e quando smetto ci impiego un po’ troppo per tornare nell’umore giusto.
Avevo anche pensato ogni tanto di ragionare a voce alta, tipo parlare tra me e me, però poi sono talmente concentrata sul lavoro che dimentico di farlo.
PS: questo diario l’ho dettato al mio iPhone mentre camminavo per un giretto, ho dovuto correggere molte parole, ma spesso ha scritto al maschile. Ha capito male oppure anche io ogni tanto mi esprimo al maschile? Dovrò scoprirlo!