Cara Evita,
Ancora una volta dalla tua cornucopia hai tirato fuori un gioiello inatteso, il tuo libro è stato una vera sorpresa, poi l’audio libro letto dalla Gerini, una delle mie attrici preferite, è emozionante.
Questa mattina probabilmente avevo bisogno di piangere e sentire qualcosa nel cuore, fatto sta che dopo alcuni minuti di ascolto dell’audio libro ho iniziato ad avere una lacrimuccia e uscendo per la mia camminata mattutina mi è venuto un pianto salutare.
Non credo che questo effetto lo faccia ai lettori, ma io che ti conosco mi viene da immaginare la giovane Evita raccontata con la tua prosa matura, intelligente, auto ironica e mai banale…letta con una voce che emoziona pur lasciando andare la mia immaginazione come quando leggo un libro (un vero regalo la Gerini a te e a noi che ascoltiamo); ebbene mi sono dovuta fermare a scrivere perché sto piangendo…e sono in fila fuori da una farmacia in attesa che apra.
Il racconto Non evoca ricordi del mio passato, ma colpisce il mio presente con la mia nuova vita e che mi suscita emozioni intense.
E poi diciamolo che tutte vorremmo avere il nostro Capitan Harlock! Poi c’è l’emozione che provo ogni volta che sento la sigla italiana del cartone animato e mi prende qualcosa al cuore. Abbino le due cose e bang! mi commuovo.
Ho appena terminato l’ascolto dell’anteprima dell’audio libro e sono in dubbio se acquistare il libro oppure la versione audio…perché non fanno una combo nella vendita?
L’unico difetto del digitale è che non la puoi autografare…e senza dedica.
Evita grazie di essere parte della mia vita (non ho resistito al gioco di parole) un bacio grande grande.
Libro e audio book:
“Per fare la segretaria devi avere le scarpe adatte” di Evita Paleari
[vedi su Amazon]
Evita “Iula! Ora sei ti che fai scendere la lacrimuccia a me! Quando ho scritto il libro ho portato con me una milionata di donne e di storie, perché la mia vita è uguale a una milionata di altre ed è per questo che ci si ritrova. L'ironia poi, non poteva mancare, sono cresciuta così!
Essere stata con te ancora una volta (anche in attesa del farmacista che speriamo sia figo) mi rende felice!
Buona giornata a te, buona giornata a tutte le sorelle!”
“Ma grazie. Davvero. Hai commosso anche me. Siamo state insieme di nuovo, ed è stato bellissimo come sempre! Se desideri la dedica, non hai che da chiedere, ed io sarò felice di scriverla
!”
Aurora “Il buongiorno si vede dal mattino…Iula la lacrimuccia l’hai fatta scendere anche a me… il libro racconta perfettamente Evita , io che la conosco da anni la ritrovo in ogni virgola..un abbraccio forte, buona giornata sisters
”

Alle 17:30 parto per consegnare l’auto all’office per la revisione della bombola GPL, mi messaggio che Mario che parte da Treviglio e mi riaccompagnerà a casa. Oggi, tranne la camminata di prima mattina, non ero molto femminile e forse anche nella voce, infatti il capo un paio di volte ha usato il maschile con me, segno appunto che non ero me stessa appieno.
Mario invece usa correttamente la grammatica e mi ha sbloccata un poco. Arrivata a casa lo saluto e ringrazio e decido per una breve camminata in paese, ma prima devo gettare la spazzatura. Nel locale c’é una vicina del primo piano e rimaniamo a parlare dieci minuti della situazione del condominio e ricordo un flash come se mi fossi vista da fuori, io come donna che parlava tranquillamente con un’altra donna. Piccoli godimenti di una cosa voluta da annie che si realizza nella sua normalità.
Dopo il giro mangio qualcosa, ma ho poca fame. Mi metto in camera con l’aria condizionata e termino le ultime venti pagine del romanzo “Cenerentola a Manhattan” con un finale molto veloce, forse troppo, dove si risolve la storia d’amore, risolvono i conflitti e la protanista si prende la meritata rivincita. Mi devo fermare a tre pagine del termine, l’epilogo, perché mi viene da piangere. Oggi va così, mi sento vulnerabile e con emozioni facili ed è bello.
Mi mangio del gelato in vaschetta e poi prima di scrivere il diario cerco delle sentenze emesse dal tribunale di Bergamo riguardo il cambio di genere anagrafico, ne trovo 3, ma per vederle devo iscrivermi a un sito per 100€ annuale. Mi segno i nomi dei giudici e copio le prime righe visibili comprese le sentenze numeri e date. Andrò al tribunale di bergamo per vedere se è possibile leggerle senza sborsare soldi. Comunque 3 cambi di genere in 6 anni, non so se è una cosa buona o cattiva.
Da quel che leggo una delle tre cita l’endocrinologo che forse userò al Niguarda.
Il testo parla di diagnosi di ‘disforia di genere‘, terapie ormonali e brevi note che certificano che la persona soffre della sua condizione nel genere di nascita, ma che psicologicamente è in grado di intendere e che necessita del cambio anagrafico per stare bene psico-fisicamente. Insomma una bella favoletta scritta in modo legale.

Stamattina in farmacia ho comprato un ‘tape‘ (Leukoplast 50 cm x 5 metri ) che usano alcune trans per nascondere mi genitali in piscina oppure con vestiti attillati, è una specie di garza/cerotto in teoria facilmente removibile. In teoria perché ne provo un pezzetto e ho difficoltà a toglierlo dalla pelle. Magari lo userò sopra uno slip perché non mi ha dato molta fiducia.