Sveglia alle otto, pulisco il bagno, lavo il pavimento di casa, mi sistemo il look e faccio colazione. Sono già sudata di primo mattino per il caldo!
Mi messaggio con Lilas e combiniamo per un incontro veloce nel pomeriggio alla Feltrinelli e poi ci beviamo un caffè insieme. Avevo sperato per un incontro più lungo perché vorrei conoscerla meglio e soprattutto la sua storia, ma sarà per la prossima volta. Dopo che mi vedrò con lei andrò nel quartiere cinese e comprare un paio di anelli, visto che uno lo smarrito ieri al trekking. Infine se Luciana sarà libera e avrà voglia magari le offro una piadina o un’insalata per cena visto che gli happy hour con buffet sono bloccati.
Vado al centro commerciale e da Decathlon trovo lo zaino che fa per me, è da donna, è di un bel colore fucsia, costa solo 49€, ora posso andare in montagna in ferie tranquilla.
Barbara:
“Sono al parco di studio e riflessione di casa Giorgi in Val Tidone. Posto caro agli umanisti . Oltre a me, anche la il macchina è ferma con la batteria scarica. Parte solo con i cavi.. speriamo di rientrare a Milano domani
“
Uhm..mi sa che hai bisogno di un esorcista! come primo step ascolta Jovanotti tre volte al dì, dopo i pasti, “penso positivo…”
La valle sembra un bel posto, goditi la natura…ieri eravamo io, Paola, Pietro, Daniela e Elena C… trekking finito alle 14 e poi relax sotto gli alberi fino alle 17. Stavolta il make-up non ha retto fino a sera, ma incredibilmente nessuno mi ha guardata in modo strano (tipo: harda lè mi par an travestí), forse perché non mi importa più di tanto se sto bene con le persone a cui voglio bene?
“Tu si che sei sempre d’ispirazione
“
Valentino Dopo aver visto il mio sito con le illustrazioni.
“Mi farai qualche ripetizione prima o poi
”
Può essere un idea! Tengo nota. Sono tecniche apprese 30 anni fa a scuola, ma ancora valide. Forse un mio limite è appunto che non sempre riesco a non usarle, quando studi da professionista poi non riesci a fare cose più ‘amatoriali’ per il solo gusto di farle.
Nel pomeriggio vado a Milano per incontrare Lilas, visitare una libreria e prenderci un caffè insieme. Parcheggio ‘vicino‘ alla stazione Centrale, circa 800 metri distante e procedo a passo spedito. Entrata in stazione scopro il labirinto che è diventata per separare ingressi e uscite, già era un casino prima, ma adesso non si capisce come fare per raggiungere i binari al piano superiore. Finalmente arrivo ed entro alla Feltrinelli, sono qualche minuti in anticipo e mi metto a guardare i libri scoprendo che l’autrice di “Cenerentola a Manhattan“, Felicia Kingsley ne ha scritti parecchi.
https://www.amazon.it/Una-Cenerentola-Manhattan-Felicia-Kingsley/dp/8822722124
Siccome è molto bello penso che ne comprerò altri, ma a prezzo scontato come quello che sto leggendo adesso.
Intanto penso se mi Lilas riconoscerà con tanto di mascherina, una voce mi chiama dalle mie spalle “Iula
“, eccola lì e mi ha riconosciuta…sarà dal fisico visto che sono la donna più alta e più grande in negozio. Mi dice che mi “vede bene” e che sono bellissima, mi abituerò mai a questo complimento? Qualcosa cambia in lei e dal programma “compro un libro e beviamo un caffè” mi propone una passeggiata sui navigli, meno male che indosso dei sandali comodi con un tacco minimo. Usciamo dalla librerie e dalla stazione e ci avviamo verso i navigli, nella zona dove ho lavorato per 17 anni.
Parliamo per un paio d’ora camminando per sette chilometri lungo il naviglio Martesana, intorno a noi tante persone tutte più o meno distanti. Ci fermiamo a sede un paio di volte, almeno lo chiedo io perché lei andrebbe avanti senza problemi, anche per via dei chili che vuole perdere accumulati nel periodo di isolamento.
Nota di colore, mentre passeggiamo a destra ci sono tre uomini che parlano, uno dice che non è rumeno, ma ungherese. Proseguiamo ma poi finisce la parte bella del naviglio e facciamo dietrofront e torniamo verso i tre tizi e l’ungherese mi rivolge la parola con un buongiorno e rispondo “ma lei non era rumeno?“, gli altri sghignazzano. La cosa curiosa è che ha rivolto a me la parola.
Di strada veniamo fatte passare ben tre volte con un autobus che si ferma, ciclisti e nell’ingresso di un negozio. Dico a Lilas che per me è strana questa galanteria nei miei confronti e lei risponde che non ci ha mai fatto caso, forse agli uomini queste cose non succedono? No, l’autobus mi avrebbe travolta di sicuro.
Parliamo di conoscenze in comune, come sta questa e quella, hai rivisto, che fine ha fatto? Mi racconta delle cose che fa e che vorrebbe fare, corsi, imparare lo spagnolo e per fortuna aprirsi di più e fare meno “il lupo solitaria” (mai si dice la Lupa…perché?). Parlando con me le si accende la voglia di fare tante cose, parlando con lei scopro alcuni mondi di attività che non conoscevo. Mi inviterà a una di queste che è un ‘aperitivo solo donne‘.
Parliamo anche di gay, lesbiche, accenno qualcosa di trans che a parte me non conosce nulla di questo universo. Accenna che le piacerebbe andare in un locale gay per curiosità, in effetti nemmeno io ci sono mai stata e le dico che quando mi inviteranno la avviserò.
Al termine ci fermiamo in un bar a bere qualcosa e siamo assaltate dalle zanzare, chiediamo una foto a delle ragazzine sedute nel tavolo a fianco. A Lilas non piace essere fotografata e quindi non la pubblico intera seppur oscurata, quando la riguardo però vedo che con la camicia di cotone a maniche lunghe non sono molto femminile, ma non vedo nemmeno Gerardo. Sono una bella persona che è una via di mezzo? Può essere queste l’aspetto di una transgender che non riflette i due estremi stereotipi maschio/femmina?
Secondo Lilas sono molto meglio di persona, ma tanto meglio e sono bellissima.
Mi accompagna al punto dove ho parcheggiato che si rivela più distante del previsto, ma in realtà molto più vicino al naviglio dove eravamo, in pratica abbiamo aggirato tutta la stazione per niente o quasi. Abbraccione forte e saluto, mi sorride radiosa e penso che anche il mio volto sia radioso.
Riparto verso casa. La storia di oggi finisce qui?
No, il mio subconscio si è messo a lavorare e sognerò una cosa strana. Sogno Lilas che siamo al bar, lei è etero però penso che magari è anche lesbica, ma non lo sa oppure non me lo ha detto. Io sono a metà strada tra le due cose e forse le piaccio proprio per quello, non maschile, ma nemmeno femminile. Decido di provarci con lei rivelandole i miei sentimenti, ma il sogno é bastardo e la scena si sposta in un’altra ambientazione dove entrambi siamo degli androidi che cerchiamo di amarci e baciarci, ma c’é la società utopica che ce lo impedisce, è una cosa proibita tra noi umanoidi artificiali. Poi il sogno parte in piena fantascienza e si riempie di personaggi di film visti al cinema, non ricordo cosa accade, ma il nostro “sogno d’amore” non si riesce a realizzare nonostante l’aiuto e il sostegno anche dei super-eroi Avengers (che nella trama del film hanno “una storia” tra un androide e una strega).
Analisi psicologica della cosa, sempre se ha un senso, mi fermano le barriere della società oppure le mie che sono rimaste dall’educazione a bloccarmi e impedirmi di esprimermi appieno? A me non sembra visto che la nuova me stessa non ha barriere e filtri, ma forse la parte maschile ha ancora voce in capitolo seppur nel profondo?
Lilas piaceva molto a Gerardo e piace molto anche a Iula, ma più come amica anche se rispetto a tutte le altre amiche mi intriga qualcosa sessualmente, ma non riesco a definirmi bene e chiarirmi le idee e non voglio che questo rovini la nostra amicizia visto che parlare e stare con lei mi fa stare bene.
Sarà contento lo psicologo che avrà qualcosa su cui discutere!
Qualche giorno dopo sarò stata a fare l’epilazione e Valentina mi chiederà se ho un compagno oppure cosa penso di fare, lei ricorda che le avevo detto che mi piaceva qualcuno (Ulisse). Dato che è siamo solo un mese post isolamento non ho avuto tempo per questo anche se ci penso. Le racconto che ho fatto una serata ‘solo lesbiche‘ e che ho conosciuto una tipa a cui forse piaccio, ma non abbiamo approfondito quella sera. Riguardo agli uomini sono sempre più donna e inizio a pensare ad un rapporto con uomini, non so se è solo una cosa psicologica oppure sono gli ormoni vegetali che assumo. Lei mi dice che pensarci è coerente con il mio percorso.
Ho iniziato a guardarmi intorno e pensarci solo che capisco ci possano essere problemi, cioè anatomicamente sono un maschio con un fisico abbastanza femminile e una testa di donna. Che tipo di uomo devo trovare? Stavo anche pensando di provare a fare un appuntamento per capire meglio me stessa, senza dire chi sono e vedere che succede, oppure un appuntamento con qualcuno che sa chi sono. Boh…vedremo, intanto ho solo pensieri incasinati per la testa.