Trekking, ritorniamo a Erve, dove la scorsa domenica non siamo riusciti nemmeno ad arrivare in paese. Si parte presto alle 7:30 per cui mi sveglio alle 6:15…erano mesi che non dovevo alzarmi entro una certa ora! Mi preparo con il fondotinta waterproof, poi la lacca fissante e sopra la crema protezione 50…passeranno i raggi solari? Oggi devo prendere meno sole possibile perché martedì avrò l’epilazione e vengono le macchie sulla pelle se si ha preso sole tipo abbronzatura. Protezione 50 su tutto il corpo e maglietta a manica lunga. Porto anche una giacca a vento leggerina.
Mi porto anche il cappellone da sciura di carta.
Pietro passa a prendermi e nel viaggio parliamo delle ultime novità reciproche delle ultime due settimane. Arrivati in paese troviamo Paola parcheggiata che ci tiene libero un posto auto, in effetti siamo arrivati quasi al pelo.
Piccola sosta al bar per pausa pipì, caffè e si parte. Il make-up resisterà come le altre due volte? No, ma non sarà un problema. Elena C mi dice che non si nota che ho tutto quel make-up, sembra un volto normale a parte un’alone nero vicino alle sopracciglia…mi sa che ho sbavato con la matita.
Il percorso è tutto nel bosco tranne pochi punti dove siamo allo scoperto, è molto a gradini per cui procediamo lentamente chiacchierando di un pò di tutto. Al principio si parla e si scherza su appuntamenti, sesso , uomini e donne, poi si argomenti meno piccanti. Da parte mia su quei discorsi non avendo esperienze mi sono sentita come in mezzo tra le donne biologiche e uomini biologici.
Questa cosa dello stare in mezzo salta fuori anche parlando di zaini, ne devo comprare uno per le ferie in Trentino. Sono andata in alcuni negozi e costano un sacco, poi quelli colorati da donna costano di più. Paola dice che è perché hanno lo schienale diverso per la schiena femminile, io dico che li provati tutti i tipi e mi vanno bene, lei risponde che probabilmente perché sono a metà (transizione).
Arriviamo al rifugio e decidiamo di mangiare lì, prenotiamo un tavolo e nell’attesa ci dirigiamo al sentiero dell’ingresso in miniera…una delusione perché è abbandonata da decenni e rimane un cartello e il buco di ingresso che dopo un metro fa già un freddo umido e non invoglia a procedere.
Torniamo e mangiamo parlando con una coppia sul nostro stesso tavolo, il marito poi lavora nel paese dove abitiamo io e Pietro, piccolo il mondo.
Il pranzo mi rimane sullo stomaco perché i pizzoccheri non erano un granché , asciutti e con troppe patate, la torta al limone invece era buona.
Prima di ripartire vado nel bagno e mi guardo in un mini specchietto sopra il lavello, il make-up regge, ma inizia a crescere la barba sotto accidenti. Sono pochi pelucchi, ma io li vedo come vistosissimi. Non posso farci nulla per cui me ne dimentico già uscita dalla porta.
Torniamo e giunti in fondo ci fermiamo sotto un albero per due ora a goderci il fresco. Tra i vari argomenti cerco di spiegare a Paola tutti i tipi di genere di identità che conosco, un casino tra non-binary, trans, bisex, etc. Quando le ragazze parlano di cuccare e di uomini assumono automaticamente che anche io stia cercando un uomo, cosa curiosa ma bella perché sono vista come donna, anche se il mio make-up è andato e non sembri più così femminile nel volto. Forse è il fisico che aiuta che è sempre più femminile e magari anche nei miei movimenti che non controllo, infine per la voce quel poco che ricordo passo continuamente tra varie tonalità e quando parlo con gli estranei la cambio rendendola più dolce. Per l’aspetto e il make-up andato, che forse vedo solo io così, ho notato che nessuno mi ha degnato di uno sguardo approfondito, siamo al semplice sguardo fugace. In quei momenti ero con amici e amiche e non mi passava per la testa di pensare alle paranoie da disforia e magari quel mio essere me stessa genuina influenza davvero le persone intorno a me. Mi accorgo che mi si è sfilato un’anellino dal dito, mi piaceva molto anche se valeva 3€. Trovarli belli e della mia misura non è facile. Peccato, in futuro quando ne indosserò di veri dovrò stare molto attenta.
Nel bosco durante una pausa Pietro fa una foto a Paola che sta seduta su un tronco, vista di profilo la luce è stupenda per una fotografia, me ne faccio fare una anche io, ma rivedendola noto i miei limiti quando sono ‘al naturale’ che non ho ancora quella ‘presenza’ al femminile se non indosso abiti che mi valorizzano.
Ci si alza a malincuore, ma è ora di fare l’ultimo tratto e raggiungere le auto. Altra pausa pipì e caffè al bar (stavolta al Ginseng), abbraccioni, saluti e si torna a casa.
E’ stata una splendida giornata nella natura, con gli amici e non ho preso il sole che è il vero miracolo. Niente serata a casa perché la stanchezza mi assale e vado a dormire prestissimo alle 21:30, notte principessa.