Con un grande sonno e postumi da bevuta parto per andare a Calolziocorte per fare un trekking con Paola ed Elena. Quando sono quasi arrivata mi chiama Elena che sono in coda e arrivano con 15 minuti di ritardo. Dopo pochi minuti arrivo e ci sono vigili e volontari che bloccano e deviano il traffico, penso che sia per una festa locale e con il navigatore aggiro il blocco. Prendo la strada piena di tornanti, ciclisti, guidatori imbranati e finalmente raggiungo quello che sembra un posto di blocco per il paese, invece mi dicono che il paese è pieno e ammettono solo i residenti, intorno un sacco di gente che va a piedi zaino in spalla, chiedo se è lontano e mi dice parecchio. Faccio inversione e scendo chiamando Elena. Loro sono quasi in paese e ci vediamo lì, poco dopo mio mandano la posizione del parcheggio dove parte la navetta per andare in cima.
Arrivata noto che c’é un sacco di gente in attesa della navetta, troppe. Farsi 20 minuti di autobus nei tornanti in mezzo alla folla e sapendo che in cima c’è già un sacco di gente optiamo per andare a Lecco ai Piani d’Erna, dove c’é un sentiero che conosco e fatto almeno dieci anni fa. Prendiamo una sola auto e partiamo, arrivati in cima dopo un pò di tornando e stando dietro a un maledetto autobus enorme c’é un posto di blocco e passiamo perché sono rimasti solo cinque posti auto nel parcheggio della funivia, abbiamo fatto appena in tempo!
Attendiamo la funivia con la mascherina e non si respira, finalmente arriva dopo quelle che è sembrata un’attesa infinita e giungiamo all’inizio del percorso. Paola voleva andare verso un rifugio dove saremmo dovuti andare, in pratica siamo dall’altra parte della montagna, ma da qui è in discesa. Prendiamo il sentiero che conosco, è tutto nel bosco, non troppo faticoso e visto che per l’epilazione non devo prendere sole perché rischio di avere le macchie sulla pelle con il laser mi va anche meglio.
In un momento dove loro stavano sotto il sole e io ‘da sola’ ho pensato che sono una “donna trans” non sono una donna come le biologiche ed è inutile cercare di copiare tutto con ovvi limiti fisici, l’importante è che mi senta bene e in alcuni momenti sono molto più figa in altri meno e va bene così.
Cose utili e idee apprese nella giornata:
- Il giaccone da trekking farlo stringere dalle sarte cinesi.
- Pedicure dai cinesi per far lisciare duroni e rendere tutto morbidissimo
- Usare la pietra pomice per tenere lisci i piedi
- Dal giudice per il cambio nome, visto che cambio comunque potrei tenere Iula come nome e cambiare il cognome..sarà possibile? Lo vorrò fare davvero?
Prendiamo la funivia di ritorno giusto prima che si formi una coda enorme dietro di noi, una volta in basso si va tutte al bagno e torniamo al parcheggio dove le saluto con un abbraccio intenso, che è bello.
Tornata a casa sono stanca morta ma ho passato una bella giornata con due amiche speciali.
Paola “Iula si sta sempre bene con te!
“