Al mattino ‘presto‘ esco per una camminata nei dintorni e per la prima volta indosso la canotta rosa. Incrocio al pianterreno un vicino che esce con la bici, gli dico che dobbiamo uscire presto altrimenti poi si muore dal caldo, lui risponde qualcosa. Intanto mi rendo conto che non sono truccata, ma va tutto bene.
Nel primo pomeriggio parto alla volta di Milano per fare la riunione dell’associazione trans, saremo in un parchetto.
In realtà non parto subito, dopo aver cambiato tre volte abiti e scartato la gonna perché se saremo in un prato non è l’ideale, alla fine opto per leggins neri e maglietta leggermente lunga. Appena esco in strada il caldo assurdo mi avvolge e prudono le gambe, rientro in casa e metto maglietta leggera e pantaloncini leggeri cortissimi con un bordo arricciato. Peccato che volevo ‘far colpo’ perché è la prima volta che mi vedranno come donna a tempo pieno e non in video conferenza.
Arrivata parcheggio l’auto e mi avvio all’ingresso del parco dove c’é Laura che aspetta. Pochi minuti dopo arrivano altri e ci spostiamo all’interno all’ombra. Teniamo la mascherina e cerchiamo di stare distanziati perché c’é un auto dei vigili che fa la ronda. Qualcuno dice che se ci controllano i documenti non ce ne sarà uno che corrisponde alla fotografia! Fortunatamente, per i vigili?, ci ignorano. Arrivata abbastanza gente ci spostiamo su un prato e veniamo mangiati dalle zanzare. Ci spostiamo più in là, ma il danno è fatto e me ne accorgerò l’indomani al trekking. Mentre camminiamo parlo con Lucy, che avevo visto solo online, lei è agli inizi della transizione, non so da quanto, ma a parte l’epilazione al viso con il laser ad ‘Alessandrite‘ che sembra sia quello ‘più potente‘ non fa altro.
Iniziamo la riunione parlando del sito e delle ultime cose da fare per poi parlare della legge in discussione in parlamento sull’Omofobia. C’é una parola nel testo che alcune forse politiche vogliano cambiarla e discutiamo se è un bene oppure un male. In origine è usato il termine ‘autodeterminazione di genere’ e vogliono cambiarlo in ‘transgenere‘ che escluderebbe un sacco di persone, comprese quelle che non hanno iniziato la terapia ormonale.
Purtroppo non conoscerò come proseguirà la discussione perché per me è tardi e devo andare all’appuntamento con Maia. Mi alzo e saluto.
A parte una che è trans da vent’anni e ha un fisico perfetto, la seconda più femminile sono io. Laura mi scriverà una mail più tardi.
“Ciao tesoro, è stato bello e complimentoni per lo stacco di coscia
“
Sono riuscita a fare colpo anche con un abbigliamento casual.
Arrivo all’auto e mi sistemo il fondo tinta e decido di prendere la metropolitana perché non so se a Affori ci sarà parcheggio, poi odio guidare nel traffico.
Prendo la metropolitana che è abbastanza vuota e in mezz’ora sono sul posto, appena uscita mi guardo intorno e non vedo Maia così mi dedico ai pigiami di una bancarella.
Maia mi chiama dall’altro lato della strada e la raggiungo, insieme entriamo all’Esselunga dove c’è un bar interno.
Parliamo una mezz’ora del video che vuole fare, dei miei progressi, mi fa qualche domanda di approfondimento e finalmente arriva Susie, la cantante lirica su cui dovremmo fare il video. Donna simpatica.
Ci beviamo un bicchiere di vino bianco mangiando stuzzichini.
Dopo il colloquio con me loro andranno da Enrico e chiedo se è “quel Enrico” che conosco. Allora decido di andare con loro e Maia avvisa che verrà anche Iula. Più tardi Enrico mi dirà che ha pensato “conosco una sola Iula…sarà lei?
“.
Da Enrico c’è un sacco di gente come suo solito e scopriamo che la lettura di un testo sciamanico non si fa, ma solo una cena a base di pesce cotto sul barbecue.
La serata scorre tra discorsi, bevute di vino, mangiare anche se sono piena (anche di alcool da prima). Ci sono persone che conosco e altre nuove. Alcune le ho conosciute da uomo e quindi non si ricordano di me, ma non approfondisco e mi godo la mia femminilità.
Penso che Maia abbia detto a Susie di me, ma non ne sono sicura e lei non ha sbagliato uno volta la grammatica. Anche Maia parlando prima mi ha detto che comunque lei mi ha conosciuta come Iula e come tale mi vede. Venerdì sera alla cena con amici di Gerardo che non vedeva da anni, qualcuno mi ha detto che dopo avermi vista è come se fossi stata sempre così nei loro ricordi.
L’unica cosa a cui ho pensato in un paio di momenti è stata che ero la donna più alta, mi sono goduta la serata ed ero me stessa. Maia mi dirà che si è divertita con me soprattutto quando le ho fatto da spalla su un argomento con interventi precisi e puntuali per aiutarla nel discorso.
Alle dieci e qualcosa salutiamo tutti perché Susie deve tornare a Piacenza e io avrò un trekking domani. Susie ci accompagna alla fermata della Metro, spegne il motore e ci salutiamo come si deve e io le dico “Che bello ho una nuova amica!“.
Per completare una giornata bella e un pò strana nel vagone della metro troviamo un artista di strada con una specie di bicicletta-carretto su cui è appollaiata una gallina. Vederli è stato buffo e particolare, ho resistito alla tentazione di dargli un offerta se mi facevo una foto con la gallina…magari non gli avrebbe fatto piacere la cosa.
Alla stazione del Duomo Maia scende e ci salutiamo con un sorrisone sotto la mascherina, io proseguo di alcune fermate.
Scendo e mi guardo in giro accorgendomi che sono le undici e mezza e la zona in cui mi trovo non è il massimo e che magari dove ho parcheggiato ci saranno tipi equivoci?
Affretto il passo e quando arrivo nella via invece vedo solo un sacco di donne musulmane che guidano carrozzine e con tanti figli intorno, meno male che il fato anche stavolta è stato benigno.
Torno a casa quasi all’una di notte che era molto che non facevo così tardi, mi preparo per la notte mettendo la pomata per la crescita del seno, il liquido per le ciglia, lavo i denti, massaggio i capelli…e mi schianto addormentata.