Mattina intensa di lavoro, mi ero messa tutta truccata per fare una conferenza con un fornitore, ma hanno rimandato a mercoledì. Ovviamente hanno pensato fossi un uomo dalla mail, vedremo mercoledì e sarà interessante se andremo in video vedere cosa accadrà.
Nel pomeriggio dipingo il balcone, un’altro pezzettino e mi stanco molto.
Mi premio con un pò di gelato visto che a pranzo ho mangiato leggero e esco per una breve passeggiata, ma non mi fa passare stanchezza e sonno. Arrivata a casa mi sdraio e dormo.
Mi sveglio e mi preparo per andare a Milano, questa sera c’è la proiezione del video dello spettacolo Drag Queen che abbiamo fatto a Gennaio e dovremmo esserci quasi tutte.
Accantono l’idea di portarmi delle scarpe con il tacco molto alto, non conosco il posto e potrebbero non essere praticabili. Mi vesto elegante e mi trucco al meglio anche se indosserò la mascherina quasi tutto il tempo.
Ceno con del pollo in insalata e esco al volo.
Dopo 40 minuti arrivo di fronte a questo teatro che è veramente piccolino e scopro del perché avevamo al massimo 25 posti a sedere.
Entro e c’è già qualcuno, saluti ma senza abbracci, tutti con la mascherina.
Mano mano arrivano tutti e non resistiamo a farci un piccolo abbraccio senza usare le mani, è troppo tempo che non ci vediamo e l’ultimo ricordo per me è stato il giorno dello spettacolo. Mentre arrivano tutti mi faccio copiare su una pendrive il file del video così non dovrò scaricarlo dal web visto che è enorme.
Come previsto mancano 4 persone che non hanno potuto esserci, ma rifaremo la proiezione a settembre anche perché io ho almeno 40 persone che vogliono vederlo.
Pink Paloma ci dice che è incinta, io l’avevo intuito dal vestito che indossa, non sembrava ingrassata così tanto solo per il covid, poi solo sul davanti? Questo autunno saremo tutte zie drag! La battuta ovvia è quando l’ha concepito? Prima o dopo lo spettacolo e in questo caso chi può essere stata la sola persona etero del gruppo…Petronilla.
Alcune indossano la maglietta nera delle Nina’s, accidenti non ci avevo pensato! Però ci tenevo a presentarmi abbastanza elegante da “gran figa” e forse non l’avrei messa comunque.
Pacchera ci fa un regalo bellissimo, ha realizzato delle mascherine in versione drag veramente belle e ne regala una ad ognuno. Che tenera pensare a noi e dedicare tutto quel tempo.
Inizia la proiezione con i due trailer che Dario, il marito di Sibilla che ha fattole riprese e il montaggio gratuitamente. Lo schermo della sala è piccolino e l’audio non è così potente, ma va comunque bene e dopo pochi attimi non ci faccio più caso e mi godo lo spettacolo. Al termine di ogni ‘pezzo’ e spesso all’inizio applaudiamo perché quello che vediamo è davvero notevole. Una mia amica mi aveva detto che desiderava non finisse mai tanto era bello e colorato, ora ho capito cosa voleva dire. 90 minuti passano in un baleno e ogni sequenza è una piccola perla.
Visto dal palcoscenico vediamo anche la mimica facciale e notiamo molte battute che ascoltando da dietro le quinte ci eravamo perse.
Riguardo a Paprika, che è stato un momento importante della mia nuova vita, ero molto interessata a guardarmi ‘da fuori’. Il video è quello del secondo giorno quindi eravamo tutti più rilassati e ci siamo godute lo stare sul palco. Dicevo Paprika mi è sembrata buona sul suo assolo, dietro la coreografia è un mezzo disastro nel senso che sono tutte un poco rigide e non sempre si muovono in sincronia con me. Però è uscito un effetto comico notevole che stempera l’apparente serietà del brano che canto in playback.
Peccato che i miei urletti da volpe non erano diretti verso il microfono e quindi nel video non si sentono, in compenso c’è la voce di Noa che dice ‘la nostra volpe afona…’ che mi ero persa quando ero sul palco.
Piccolo appunto per me stessa: ero comunque leggermente rigida quando non cantavo, anche negli altri pezzi dove facevo da supporto. Forse era l’abito con la pelliccia che limitava i movimenti e il tacco esagerato (tacco 12 a spillo) che mi stava benissimo, ma appunto non mi aveva dato quella sicurezza necessaria a essere fluida nei movimenti. Inoltre dovrò ricordarmi in futuro di esagerare sempre i movimenti perché quello che ho visto in molte delle mie compagnie è appunto che esagerando in realtà lato pubblico si vede il giusto.
Paprika fa da supporto nelle varie scene e va bene in tutte le altre parti anche se forse qualche smorfia non avrebbe guastato, ero troppo nella parte di essere una Volpe leggermente stronza.
Durante la proiezione ho un paio di flash di me stessa, che accavallo le gambe sotto la gonna, poi le stendo cercando di stare composta. Mi giro e guardo dietro per capire chi ha riso in quel modo, sono diritta di schiena, rido scomposta.
Purtroppo termina il video ed è stato bellissimo, qualcuno esclama ‘ma eravamo davvero noi?‘. Dentro ho una sensazione di euforia.
La signora che gestisce il teatro, che fa corsi di improvvisazione, esclama ‘Al prossimo corso mi iscrivo anche io! L’avevo visto a teatro, ma dal video mi è piaciuto ancora di più’.
Usciamo all’esterno perché qualcuno vuole fumare o respirare senza mascherina.
Si parla una mezz’ora in piccoli gruppi e io come era solito fare Gerardo passo da un gruppetto all’altro perché è bello parlare con tutti e ascoltare.
L’ultimo gruppo è composto anche dalle due ‘maestre’ e si parla delle normative del teatro che in realtà impediscono lo svolgere di uno spettacolo che non sia un monologo. Ci inventiamo al momento delle battute grazie anche alla mimica delle due maestre su attori che fermano le auto e chiedono se ‘poss farle un monologo, una poesia, costo solo pochi euro’. In realtà la situazione è seria, ma riusciamo a scherzarci sopra. Uso un’abilitò di Gerardo per lanciare degli spunti che vengono colti al volo e trasformati in battute, ma come Iula riesco a produrne anche io qualcuna e dirla anziché rimanere ‘dietro le quinte’.
Alcune delle battute e idee mi sa che le riciclerò per lo spettacolo di Paprika che stò scrivendo.
Sono le undici e mezza passate e inizia ad alzarsi un venticello freddo, ho 40 minuti di strada da fare e saluto tutti abbracciandoli singolarmente.
Torno in auto e prima di partire mi faccio un paio di selfie per vedere se dal viso traspare come mi sento, sì anzi forse sono ancora più euforica.