Ha smesso di piovere e esco per fare colazione al baretto in centro. Indosso la ‘nuova’ parrucca ed è incredibile come un pò di capelli lunghi mi cambiano il volto e l’umore.
Esco e faccio dieci minuti a piedi per far entrare in circolo il cappuccino, quindi mattina di lavoro.
Nel pomeriggio con un sole pazzesco sono andata dallo psicologo che mi farà il documento ‘nulla osta’ per qualsiasi cosa vorrò fare del mio corpo. Sono 70 minuti di viaggio perché la strada era piena di camion, ma è stato come andare in gita.
Mi accomodo, rimaniamo a distanza senza mascherina e inizio a parlare come un fiume in piena. Lui interviene ogni tanto. Non so quanto gli sia rimasto di quello che ho detto perché l’impressione che ho avuto è che lui sia interessato a altro, forse alla valutazione e test che faremo. Più che un aiuto ho ricevuto un fastidio su alcuni punti su cui si è soffermato più volte.
Purtroppo si tende sempre a infilarci il ‘sesso’ come discriminazione, inteso come atto sessuale. Quindi con chi vai a letto o con chi vorresti. Mi ha fatto domande solo sulla sessualità, su come mi sentivo da bambino e sul perché non ho mai avuto una fidanzata…della me che sono in pratica ha ignorato tutto…sembra che al mondo esterno e per gli psicologi di questo tipo conti solo cosa hai in mezzo alle gambe ed è una cosa molto triste.
Perché non ho mai avuto una fidanzata? Ha importanza ora? Anche se mi dessi una risposta soddisfacente non cambierebbe nulla in chi sono adesso. Avrò un fidanzato o fidanzata? E’ una cosa del futuro perché devo preoccuparmi adesso? Se capiterà bene, altrimenti io vivo la mia vita senza farmi più condizionare da nessuno.
Al termine della seduta finalmente ha tirato fuori un argomento che potrebbe essere interessante per non farmi sentire come ‘butto via tempo e denaro giusto per avere il foglietto di nulla osta’. Lui lavora molto sui sogni. In parte la cosa mi preoccupa sulla valutazione. Gli ho spiegato la mia tempista e che a gennaio mi piacerebbe avere il nulla osta, altrimenti rimandare di altri mesi l’eventuale inizio di terapia e pratiche con il giudice mi farebbe male. Non mi è sembrato convinto, speriamo di averlo scelto bene. Altrimenti avrò davvero buttato soldi e tempo per poi andare da un altro. Nel peggiore dei casi mi rivolgerò all’estero dove non esistono tutti questi limiti burocratici, ma vorrei ‘seguire’ le regole finchè non ti esasperano.
Dovrò prendere appunti e note da adesso sui sogni.
Salto temporale al mattino dopo.
Quando mi sveglio non ho voglia di scrivere le note, poi ho gli occhi assonnati per cui mi registro dei messaggi vocali. Al principio ricordo solo di aver sognato tre volte che dovevo prendere nota dei sogni, ma non mi svegliavo, non avevo voglia di prendere appunti e il telefono era lontano, la terza era un sogno dentro un’altro sogno.
Poi ho avuto come un ricordo di qualcosa d’altro sognato, sì era un sogno lungo con una trama elaborata. Come tutti i miei sogni era un film con luoghi inventati, scenografie, personaggi e costumi. A volte ho persino i titoli di coda.
Non sogno mai cose della mia vita reale e raramente se ci sono delle persone possono avere il volto di persone conosciute, ma non sono mai loro.
In questo sogno ero in un mondo distopico (parallelo al nostro) con edifici stile anni’30, ma moderni anni’90, le persone indossavano cappotti grigi e le donne erano vestite con cappelli stile anni’50. In qualche modo sapevo che il governo era opprimente. Io ero un personaggio maschile di aspetto diverso dal mio e vestivo un maglioncino grigio e pantaloni scuri, in tema con il grigiore dell’ambientazione.
Ricordo solo pochi sprazzi del sogno.
Abitavo in un albergo davvero enorme e alto almeno 20 piani, c’era un atrio che vari ascensori. Ne prendevo uno, ma non arrivava al mio piano e dove cambiarlo. Per qualche motivo poi andava su e giù in base alle chiamate degli altre persone, quindi non riuscivo ad arrivare al mio piano. Spesso cambiavo ascensore facendo corridoi che li collegavano. L’ultimo ascensore mi ha portato in cima e c’era questo tizio con un cappello che si lamentava ad alta voce di qualcosa sul fatto che non si riusciva a prendere l’ascensore per andare al piano che voleva in tempo. Uscendo dall’ascensore ero in un sottotetto e guardando fuori si vedeva l’enorme città.
mi trovavo nel sotterraneo del palazzo e percorrevo numerose stanze collegate tra loro da porte, ognuna arredata in modo diverso. C’era anche una cucina di un catering con cibo caldo e numerosi pasticcini. Non ho incontrato nessuno. Avevo un senso di urgenza che dovevo arrivare da qualche parte. Forse alla fine c’era l’atrio con gli ascensori.
L’ho sognato alle 4:30 almeno ho un vago ricordo dell’ora, ma quando mi sono svegliata davvero a registrare le note erano le 5:47.
Tornando a bomba, ci accordiamo per vederci di nuovo tra un un mese. Prendo l’auto e mi dirigo a Milano dove farò un happy hour con Daniela che non vedo di persona da 5 mesi. Lei è dal dottore per delle analisi. Arrivo, parcheggio. Cammino e vedo più avanti un posto libero nelle strisce, sposto l’auto perché non si sa mai. Mi dirigo a 300 metri dove c’é il medico. E’ quasi il suo turno, ha davanti solo una persone, ma rimaniamo a parlare per mezz’ora con mascherina e guanti.
Finalmente fa la sua visita, ha dei valori sballati e le ha prescritto alcune cose. Decidiamo di trovare un locale carino dove bere, mangiare e parlare.
Proprio vicino non c’è nulla, ma a 500 metri c’è un bar chiamato ‘Rebelot‘, entrambi ne abbiamo sentito parlare. Ci accomodiamo su un divanetto, togliamo le mascherine e ordiniamo birra e stuzzichini. Parliamo tanto, lei mi racconta della sua casa nuova e io alcune cose recenti di me stessa.
Mi sono sentita molto solare e ho interagito con la cameriera per l’ordinazione e le ho chiesto se ci poteva fare alcune foto. Sono talmente aperta che tutti sorridono quando mi rivolgo a loro. Sembra che la voce non abbia più importanza anche se cerco di averla in tono femminile. Ho solo un flash di me che gesticolo da donna mentre parlo, il resto del tempo ero me. I pensieri in testa erano nel nuovo tono più ‘leggero‘. Sono davvero una persona diversa, che si muove diversamente, ma mi sento come se fossi sempre stata così. Mi sento normale e quando ci penso a casa, specie mentre cerco di addormentarmi, sento un brivido nel corpo e mi sembra di essere una adolescente con le sue emozioni e sentimenti forti.
Che bello.
Paghiamo. Scopro che non è 11€ a testa, ma in totale. L’altra sera abbiamo speso 20€ a testa! Scherziamo con il titolare in cassa sui prezzi di certi locali. Ero frivola? Civettuola? Simpatica? Boh, però è stato spontaneo.
Camminiamo verso casa di Daniela, l’accompagno per un pezzo e poi tornerò indietro. Finalmente troviamo un bar carino dove posso bere un caffè, entro e lei rimane sulla soglia perché mi ha detto che è a dieta e lì fanno brioche fantastiche. Hanno anche il gelato. La invito a entrare e salutare i suoi ‘amici pasticcini’. C’è un commesso e una commessa. Dico loro che la mia amica abita lì vicino, ma è a dieta. Non so come, ma si parla e si scherza su questo fatto e le offrono un cucchiaino di gelato come assaggio e poi di un secondo gusto. Daniela ride incontrollata e di gusto come solo lei sa fare. Io sorseggio il mio caffè e mi godo la scena intervenendo ogni tanto.
Ecco un aspetto di Iula che coinvolge le persone, empatia innata? Gerardo avrebbe preso il caffè e non interagito con nessuno. Io ho innescato una situazione di dialogo e ilarità che ha fatto bene a tutti.
Saluto Daniela con un abbraccio mascherato e ritorno all’auto. Inizia a fare buio ed è meglio che non rimanga anche io in giro da sola, specie perché ho un bel vestito e sono una gnocca e non vorrei attirare attenzioni indesiderate. Siamo in una zona un poco degradata e già in giro abbiamo visto qualcuno che è meglio evitare. Non sono razzista, giusto prudente.
Rientro all’auto e poi diretta a casa in autostrada. Un’altra giornata piena di cose e di emozioni.
Daniela “Hihihihi. Ti ho trovato proprio bene
“
Evita “Ma.che bella! Sei il ritratto della felicità e anche della primavera! Sbocci tutti i giorni un po' di più.
“
Davvero…bastano pochi capelli per cambiare l’umore…
“Va che sole! Quasi mi acceca!
”
Laura L “Stai più dritta con la schiena e fai la faccia fiera di te
”,
Grazie del consiglio, siccome sono alta nelle foto con altri tendo a ‘accorciarmi’…fiera? Ci proverò, a volte sembro troppo figa e anche qui tendo a sminuirmi.
“Te lo dico perché so che apprezzi. È una critica costruttiva. Non accorciarti e non sminuirti. A che pro??? Si abbasseranno gli altri
“
Valentino “Buongiorno Iula, esatto, quando tutto è spontaneo e non forzato allora la meta è stata raggiunta. La tua femminilità avrà il tuo stile personale e sarai tu, proprio tu, non una donna qualunque o l'emulazione di movimenti predefiniti.
“
Elena A “Se posso dirlo…. la più gnocca sei tu!
”
Lo vedo, lo so e non ci credo ancora, sembra la fiaba dell’anatroccolo diversamente abile..
“Sembra la fiaba della principessa che per troppi tempo è rimasta nella torre
”
Elisabetta “Una lettura veramente interessante! Un’emozione ed una ispirazione!
”