Stanotte mi sono svegliata varie volte e mi sentivo ‘le gambe di legno‘ postumi del trekking di domenica. Nei sogni ho qualche ricordo che erano su Iula che faceva qualcosa, ad un certo punto mi guardavo i piedi ed erano magrissimi, da donna con delle ballerine e pensavo che anche se magri andavano bene così.
Ho avuto anche dei tentativi di masturbazione, ma era un godere di me stessa non la cosa da maschietti dove è duro e gonfio e via. Alla fine non sono ‘venuta’, ma non era importante.
Agitandomi nel letto mi sentivo femminile anche nelle ‘pose’, da mesi stavo cercando di cambiare postura anche nel sonno ed evitare il pancia sotto, ora mi sembra siano naturali per me. Da questa notte anche ‘la voce‘ che ho in testa quando penso le cose ha cambiato tono, non saprei come spiegarlo altrimenti. Sono più calma, focalizzata e sento una grande serenità intorno a me.
Svegliata sono andata in bagno e non so come, ma ero diversa dalle altre mattine. Ero in mutande, ma senza nessuna disforia per il mio aspetto. Ho pulito il bagno anche per fare movimento con le gambe che sento rigide, mi sono truccata un minimo, vestita con gonna nera e una maglietta ampia che avevo da anni. Su Gerardo non stava molto bene, su di me adesso daddio! Sono uscita e ho fatto colazione al baretto in centro con cappuccio di soia e una brioche allo sciroppo d’acero. Mi sono concessa un piccolo peccato di gola.
Quindi ho fatto un breve giro per mettere in circolo la colazione.

Quando cammino ora riesco a tenere la testa alta, prima mi ingobbivo sempre un poco come per nascondere qualcosa al mondo. Lo sguardo è avanti e intorno a me come per dire mondo ci sono e non mi nascondo. Mi sento bene, a mio agio e intorno a me nessuno mi guarda più di tanto, cioè come ognuno guarda gli altri in strada, un’occhiata e via. Forse ho imparato anche a combinare gli abiti per non sembrare troppo ‘figa‘.
Lavoro, ma da ieri non mi pesa più. Nel pomeriggio inizio a dipingere l’inferriata del balcone e dopo perdo due ore su wordpress per cercare di caricare il template per l’ACET. Qualcosa ho imparato, soprattutto che è un sistema scadente. Una cosa simile che avevo scritto 15 anni fa era già migliore di questo rottame di generatore di siti e blog.
Prima di cena lezione di ballo caraibico. Poco prima un mio collega mi chiede una cosa via chat e quando gli mando il file che ha chiesto scrivo che tra poco avrò lezione.
Il poter parlare liberamente di me stessa è davvero liberatoria.

Stavolta non c’era Gerardo in nessuna maniera, ero io con le mie compagne di ballo e Giuliana che insegna, ero focalizzata, tranquilla e quando mi sono rivista in video meno rigida. Avevo solo le ‘gambe di legno’, ma dopo pochi minuti non sentivo più la rigidità.

Mi sono goduta la lezione, ma al termine degli esercizi e stretching mi sono resa nuovamente conto che anatomicamente alcuni movimenti non potrò mai farli, specie quelli a terra.

Faccio la doccia, mangio e ora il corso di teatro. Siamo una decina e ci parla di come fare a riprendere le lezioni di persona perché farle in video conferenza non è bello, è stato utile nel blocco, ma ora dobbiamo stare di persona. Facciamo il primo atto e sostituisco Elena con la ‘contessa’. Quando tocca a me recito in piedi e devo essere stata brava perché dopo la prima battuta sento dei risolini.
Finiamo dopo le undici con una discussione sulla gestione politica del virus e delle inefficienze che ci sono state.