Andare a fare la spesa è diventato un’ evento da vivere.
La scusa è stata quella che in paese non vendono il latte di capra, l’unico che non mi dà problemi, per cui mi sono preparata e sono uscita in auto. La scusa secondaria è stata che dovevo far muovere l’auto altrimenti la batteria si scarica e giovedì quando andrò a donare il sangue non potrei andarci con l’auto morta.
Quale centro commerciale andare? Quello dove senz’altro ci sono tutti i prodotti, ma anche maggior coda e controlli stradali, oppure l’altro più vicino?
Opto per il secondo e non incontro nessuno, meglio così da evitare problemi di riconoscimento, già perché somiglio sempre meno alla foto della carta di identità. Oggi è stato liberatorio in quanto sono uscita senza parrucca e mi sono sentita comunque Iula, poi dentro il supermercato con la mascherina e guanti non si poneva più il problema.
Mi metto in fila e una signora mi dice che senza carrello non mi fanno entrare, ringrazio e faccio una corsetta all’esterno per prenderlo. Mi scopro fare una corsetta con piccoli saltini con i tacchi, molto femminile. Torno dentro e la signora gentilissima mi fa riprendere il mio posto. La fila per entrare dura pochi minuti, mentre aspetto osservo le pose della tipa che ho di fronte, le pose e il sedere prominente, che invidia.
Finalmente sono la prima della fila di fronte al tornello di ingresso, mi sembra di essere una sciatrice che deve lanciarsi per la gara. Pronta e via dentro a comprare. All’interno le persone lasciano lo spazio tranne in alcuni casi in corsia dove ci si gira all’opposto.
Mi rendo conto che è un mese in cui non sono così tanto vicina alle altre persone e la cosa è strana. Ovviamente acquisto prodotti non necessari, ma il disinfettante per il bucato in lavatrice mi sembra appropriato per il tempo a venire ed è meglio abituarmi.
Solo un paio di volte ho indugiato a guardarmi gonna corta e stivaletti. Ancora non ci credo che posso indossarli senza problemi, l’idea era di abituarmi all’abbigliamento femminile ed è diventato così normale che…finalmente! Un desiderio covato per quaran’ tanni diventato realtà. Tra l’altro ho superato anche la fase iniziale del ‘devo cercare di sembrare più femminile possibile’, ora sono in una fase del tipo ‘io sono così. problemi? E’ solo un problema vostro’. Ovviamente la parte leziosa che è in me vuole essere sempre ben vestita, truccata e in ordine, però non ne risento più come prima se non accade, forse anche la distanza da tenere mi aiuta.
Stamattina ho fatto anche gli esercizi vocali e anche un lungo discorso pensato su quello che ho appena scritto, poi mi sono guardata allo specchio, senza parrucca, mi sono chiesta se è davvero la voce che voglio avere perchè mi sembra un pò stridula. Dovrò lavorarci parecchio per addolcirla e renderla più calda, ma sempre femminile. Un corso di doppiaggio penso sia la soluzione migliore e dovrò informarmi per farne uno quando la vita riprenderà il suo corso sociale.
Giretto intorno casa, con i tacchi ovviamente, mi godo la primavera e il caldo del sole.
Silvia “Si hai ragione…è proprio un evento andare a fare la spesa mia bella signora…con o senza mascherina…con o senza consapevolezza…con l senza parrucca…Iula esiste e si sta facendo sempre più spazio…essere donna è bello…con o senza sedere prominente
“
Tempo fa scrivere queste note era solo per indicare eventi incredibili, ora anche gli eventi normali sembrano incredibili.
Serata con conversazione usando Zoom con il gruppo ristretto delle conversazioni per decidere come procedere domani sera, essendo una riunione decisionale non è stato rilassante come speravo oppure è che parlare tramite internet non è più così bello come le prime volte.