Nuova giornata di lavoro da casa, mi trucco poco ed ho usato un fondotinta più economico visto che sarò sola quasi tutto il giorno. A mezzogiorno faccio un ritocco senza dovermi rasare la barba, a toccarla sento un ruvido, ma non si vede quasi più. Esco e vado in farmacia a ritirare gli isoflavoni che ho ordinato ieri. La farmacista mi riconosce subito anche se ieri avevo una parrucca diversa. Tornata a casa mi faccio una foto fuori casa di fronte all’albero che abbiamo e ingrandendo non vedo proprio Iula, ma nemmeno Gerardo. Se il piano inconscio era di truccarmi poco non ha funzionato, oppure lo stare da sola in casa non mi tira fuori la donna che mi sento di essere. Iula spunta fuori più facilmente quando interagisco con la gente.

Per il resto giornata lavorativa un pò influenzata e con gli occhi che mi si stancano subito. Alle diciotto zero zero mollo tutto e mi faccio un giretto in paese, ho proprio bisogno di uscire di casa perché lavorare da casa mi ricorda un passato recente di solitudine dove passavo dal lavoro al fare camminate ragionando sulle cose ancora da fare. Era una mia attività per cui facevo cose di cui nutrivo interesse, ma appunto ero sempre in solitario. Tornata a casa mi sdraio per dormire un poco, ma dopo nemmeno dieci minuti mi alzo e faccio lo scrub del corpo, quindi una doccia e mi dedico in poco a me stessa, cosa che non facevo da tempo. Ceno in anticipo perché ho veramente fame e dopo guardo un film su Amazon, ‘The Danish girl‘ che non avevo mai visto e di cui mi hanno parlato tutti bene. Il film è molto bello, però ho delle resistenze a continuare a guardarlo perché è come vedermi dall’esterno e devo fare i conti con me stessa.
Chi sono davvero?
Sono davvero come lei nel film?
Lo switch maschile femminile mi cambia il modo di pensare e di sentirmi?
Mi convinco che devo guardarlo e affrontare i miei demoni, mi viene in mente il Cielo Natale che mi ha fatto Carla che dice che sono forte e non devo mollare. Al termine piango un pò in alcune scene particolarmente tenere e nel finale tragico.
Penso a me stessa e le sensazioni che mi ha suscitato il film e mi sento ancora motivata nella transizione. Nella notte ho sognato molto come donna, ma a parte questo non ricordo nulla.
Paola “Forza e coraggio Iula, il peggio è passato…
“
Carla “I sogni liberano molto. Ti auguro di sognare.
“
Elena A “Avrei voluto vederlo con te. Ne vedremo altri insieme
“
“Ieri sera era la serata ‘giusta’ altrimenti avrei rinviato all’infinito…vedremo qualcos’altro di meno intenso per me…”
“icona cuore
“
Barbara “Ciao Iula, scusa se sono stata assente in questi giorni, ma tra il weekend a Faenza (siamo tornati distrutti anche se è stato bellissimo) e l’emergenza Coronavirus (soprattutto per l’ambito ospedaliero dove lavoro), sono stata molto impegnata.
“
Anche Bianca è a casa e vive emozioni diverse.. non siamo abituati a STARE, a entrare in contatto ravvicinato con i nostri pensieri, sempre affaccendati a fare mille cose o a confrontarci con tante persone..
Se ti capita di sentire emozioni, o di farti delle domande (che tipo di persona voglio essere?) ben venga, ascoltale. Senza sprofondarci però, neh? Che noi umani siamo dei campioni nei crogiolamenti.. Un’opportunità, come sento dire spesso in questi giorni.
Goditi il tempo, progetta il futuro, sogna e dimentica, fai tutto quello che ti va di fare. Io, per quanto mi riguarda, ci sto provando e mi piace un sacco.
Incrociamo le dita per tutto. Un abbraccio grande
Elisabetta “Cara Iula, la tua esperienza esistenziale è unica e non paragonabile a nessuna vicenda libresca, film o vita di chicchessia. È proprio questa unicità ad essere la tua bellezza.
“