Giornata pienissima.
Sveglia e trucco, provo il fondotinta nuovo waterproof Wonder2, il tubetto è piccolo, ma ne metto un niente sul dito e poi spando e…copre tutto lasciando la pelle liscia e luminosa. Sotto ho comunque messo il fondo rosso in stick. Metto l’illuminante e wow, anche senza sopracciglia vedo un bel volto femminile. Metto l’ombretto e l’eye-liner water proof e vedo già un’altro miglioramento. Poi arriva il tecnico della caldaia, faccio una riga con la matita e gli apro. Mentre lavora stendo i panni e sistemo un po’ casa. Quando ha terminato con calma provo le sopracciglia waterproof. Leggo sulle istruzioni: se volete rimuoverlo prima di tre giorni usare un olio. Dura 3 giorni? Cavoli! Cerco di non sbagliare, non escono identiche, ma sembrano sopracciglia vere. Il tono è un po’ troppo chiaro, ma va comunque bene e con la parrucca sono uno spettacolo.
Lavo il pavimento mentre a bocconi faccio colazione con i corn flakes e terminato tutto vado a fare l’epilazione. Parcheggio lontano e decido di non indossare le décolleté alte, meglio non rischiare. Arrivo al negozio e con la mia amica ci beviamo un caffè di fronte, quindi epilazione delle gambe e chiacchierata.
Valentina mi dice che hanno approvato il suo trasferimento a Monza così che sarà vicino a casa. Sono felice per lei e triste per le nostre sedute di epilazione e chiacchierata.
Oggi mi consiglia di usare un olio per levigare piedi e gambe e ovunque, poi al mare se andrò in giro con le mie gambe lunghe oliate farò un figurone.
Decidiamo la data seguente per l’epilazione che sarà tardi, lei a Marzo si trasferisce…ci abbracciamo e salutiamo, per due volte e poi l’abbraccio una terza volta. Le devo tantissimo perché è stata la prima a sapere di Iula e mi ha dato sempre supporto e consigli preziosi. Ci messaggeremo e magari incontreremo e andrò al suo matrimonio nel 2021, però un’altra fase del mio viaggio è terminata. La tristezza è poca perché ho imparato negli ultimi mesi a sentirla e goderla come una malinconia, ma il viaggio per tutti deve continuare.
Per strada mi chiama al cellulare l’officina per la revisione dell’auto, rispondo dall’orologio stando attenta alla strada. Che tempi burocratici: installazione a agosto, collaudo a settembre! Decido di andare a fare la revisione nel pomeriggio così per qualsiasi cosa ho ancora una settimana per riprovare (spero si no perché sono in attesa mentre scrivo queste note..auto promossa! meno male).
Avviso in ditta che prendo di ferie anche il resto del giorno.
Alle dodici e trenta ho la chiamata Skype con la logopedista transgender per la lezione. Si chiama Paola e da ieri ha la carta di identità come genere femminile, è felice. Appena mi vede esclama un wow di meraviglia, non si aspettava una gnocca così? Grande fondotinta Wonder2, fa davvero meraviglie e durerà fino alle 22 senza problemi!
Paola è una gran chiacchierona e parla quasi solo lei, ha una buona voce femminile da signora, forse leggermente stridula e mi ricorda Anna del corso di teatro, una voce dura e squillante. Prendo nota degli esercizi che dovrò fare, intanto registro l’audio come al solito. Ho voluto fare una pausa al termine delle lezioni con Anna perché in passato ho scoperto un fenomeno detto ‘cristallizzaione‘, in breve dopo che hai studiato tanto e c’è il giorno dell’esame dopo puoi dimenticarti quasi tutto oppure renderlo ‘indelebile’ nel cervello. Questo accade dopo qualche settimana dopo il culmine dello studio (esame). Mi era accaduto in passato e confermato da un’insegnante di inglese che avevo conosciuto in treno tanti anni fa.
Quindi sono a buon punto con la voce? Ho davanti a me ancora almeno 4 mesi di esercizi mirati oltre a cercare di parlare con la nuova voce nella vita reale. Paola ha preso molto a cuore il fatto della voce e come mi dice perché aveva un vocione basso, il mio è sempre stato in range di frequenze femminili. Da parte mia non ho più così fretta e capisco di dover fare gli esercizi vocali più spesso possibile, ma non ho il tempo né sono motivata a tal punto da fare un’ora al giorno e tra l’altro si sforza la voce e se sento un disturbo devo fermarmi, quindi al momento non è il caso. Farò quanto possibile circa tre volte a settimana. Comunque alcuni degli esercizi sono un prolungamento rispetto a dove sono arrivata. Purtroppo non sono riuscita ad avere consigli sull’avere una voce più calda forse perché è più roba da doppiatori di film e speaker audio, poi lo scopo di Paola è di avere una voce più femminile possibile anche un pà stridula, mentre il mio è una voce calda da donna matura.
Al termine della conversazione parliamo di alcune cose da transgender e alcune mi servono davvero. Lei ha ricevuto ieri la carta di identità con il suo nome, dopo un item burocratico e la terapia di ormoni. Lei ha fatto la cura all’ospedale di Bologna e relativamente ai miei dubbi sugli effetti collaterali mi ha detto che ogni tre masi fanno fare dei controlli e esami del sangue. I miei dubbi rimangono perché gli esami non possono prevedere un ictus. Le dico del mio pomo di adamo che è rientrato e ne rimane affascinata e mi dice che proprio non si vede. Sono la sola transgender che riesce a modificare il proprio corpo senza terapie e farmaci? Le dico degli ormoni vegetali e glieli hanno prescritti all’inizio della terapia ormonale vera, in più ha preso anche una sostanza chiamata ‘serenoa repers‘ che deriva da una rara pianta che abbassa il testosterone e aiuta la crescita del seno. Quasi comincio a crederci di avere un seno vero, il mio si sta rassodando e sembra in crescita. In farmacia però di questa serenoa esistono solo tre integratori e un farmaco specializzati in cura della prostata. Dovrò cercare in erboristeria qualcosa che abbia solo la serenoa e nient’altro dentro.
Al termine mangio in fretta qualcosa perché devo andare a fare la revisione dell’auto, avrò molta fame fino a sera. Nell’officina consegno l’auto, chiedo dettagli sul collaudo della bombola GPL, che si farà tra sette mesi, alla faccia! Dovrò portare l’auto un giorno prima, loro al mattino andranno in motorizzazione per il collaudo dell’impianto che sarà stato installato un mese prima. Nell’attesa vado al bar e mi bevo un ginseng, scrivo due note nel diario e torno nella sala ad attendere. Lì arriva un allegrone che parla con un paio di meccanici e poi fa lo spiritoso con me con una battuta sulle auto che non ricordo. Sorrido e torno al mio telefono pensando che comunque la cosa mi ha fatto piacere.
L’auto viene promossa e mi avvio verso Treviglio, per strada faccio un pò di esercizi vocali, arrivo e parcheggio. Vado in centro verso il bankomat e poi in farmacia che è piena e esco subito. Mi rendo conto che è la prima volta che sono in centro a Treviglio come donna e assaporo il momento. Vado al palazzo di Mario che non è ancora arrivato, ma sono io dieci minuti in anticipo. Mentre attendo guardo la vetrina di un negozio di abiti in offerta, due capi a 30€ però lo stile non mi è congeniale, però forse qualcosa avrei potuto trovare. Dieci minuti dopo sono in casa e c’è anche Lily e iniziamo a parlare di fondotinta e trucchi, Mario ad un certo punto dice ‘ doveva essere un té informatico e parliamo di trucchi'
, però avremmo annoiato Lily con discorsi da Nerd. Riusciamo comunque a parlare di alcune cose tra un discorso e l’altro.
Una cosa molto importante è venuta fuori e che Mario mi ha evidenziato e riguarda il mio bisogno di stare con le persone. Per anni ho avuto vari negozi e quindi un lavoro che mi metteva in contatto con la gente, purtroppo niente donne, al massimo mamme visto che era roba di computer, programmi e videogames. Poi dopo la chiusura dell’ultimo negozio e la decisione di fare il lavoratore dipendente, nei primi anni facendo congressi medici giravo parecchio ed ero in contatto con tante persone. Dopo ho rallentato anche perché con la mia lombosciatalgia non potevo andare in giro da solo con valigie di 20kg ognuna piene di attrezzature video e di darmi aiutanti non se ne parlava nemmeno. Quindi ero sempre più in ufficio e un’anno addirittura in una mia stanza solitaria. Appena ho potuto ho cambiato stanza e negli ultimi anni lavoravo con 5 persone, era divertente, ma appunto tutto casa e lavoro. Quindi penso che non sia solo Iula ad aver bisogno delle persone per sentirsi femminile, ma che sia un mio bisogno interno. Pensavo di ‘odiare la gente’, ma era successo solo negli ultimi anni di negozio e penso perché con l’avanzare dell’età non riuscivo più a stare dietro a tutti i giovani clienti.
Alle nove di sera saluto Mario e Lily perché inizio a sentirmi stanca e avere gli occhi appiccicosi, forse al make-up che è lì da stamattina con un piccolo ritocco nella pausa pranzo. Mi godo il tragitto a piedi fino alla macchina, sono da sola nel parchetto dove c’è anche il parcheggi. Per fortuna non ci sono balordi in giro. Ascolto il toc toc dei miei tacchi e mi godo l’ultimo pezzo. Torno a casa e mi sa che questo godimento non era solo per la mia femminilità perché sento il bisogno di masturbarmi. Provo a indossare delle scarpe tacco 17 a spillo, ma non mi eccitano più, sono alte, ma normali. Allora mi sdraio sul divano e mi immagino cose soprattutto maschili. Penso anche a Paola la transgender che ha fatto di tutto per neutralizzare il pisello con le terapie e mi chiedo se voglio arrivare a tanto?
Barattare la voglia di essere donna con il non sentire più un godimento?
Non credo di essere pronta a una cosa del genere, sono vergine e quindi non so davvero cosa si prova a fare sesso, però mi sembra che sarei felice di essere molto donna, ma forse senza godimenti non so…torno alle mie fantasie su un immaginario maschio senza volto e vengo. Il flusso di testosterone è minore e non sento più la sensazione finale di carica energetica che dopo mi provocava sempre dei brevi dubbi sulla transizione finché il flusso non si calmava.
Dina in risposta alla foto “Una vera massaia. Buon fine settimana, Iula
”
“È la seconda volta che a Iula tocca pulire la scala del condominio e non so perché sono felice…forse perché non mi nascondo più? Oggi la panettiera quando sono entrata ha detto un bel ‘ciao Iula’ e le betonighe si sono tutte girate e ho visto un bello sguardo di sorpresa tipo ‘e chi è questa qui che suscita così tanto entusiasmo da essere salutata in quel modo’! Adoro la mia panettiera (e le fruttivendole in un’altro negozio, nonché al baretto con un saluto caloroso)…sarà la primavera che si avvicina?
Da ieri mi sento me stessa e molto femminile…”