Terminato il lavoro mi chiudo nel bagno e in venti minuti divento Iula, almeno un po’ perché mi sono portata meno cose. Al martedì ho zaino e sacca da palestra, mentre oggi solo lo zaino quindi niente parrucca bella, ma quella da ‘battaglia’ stipata piatta nello schienale. Niente scarpe con il tacco e niente abito e gonna. Insomma Iula dal collo in su’. Rispetto a due settimane fa ho dei trucchi più di marca e pennelli decenti.
Vado in metropolitana e mi guardo nel vetro scuro e non mi sembra di vedere Iula, però nessuno bada a me. Con questa sensazione di make-up non perfetto e abiti unisex vado in fumetteria e poi per Corso Buenos Aires. Infine arrivo al negozio dove c’è in offerta la crema all’Aloe in gel che mi servirà per le ultime due epilazioni. La commessa è mascolina nei modi, mentre pago con l’orologio scambiamo poche parole e non ho un tono alto come vorrei, lo switch non è ancora avvenuto.
Arrivo al ristorante dove ci sarà un primo gruppo per la riunione dell’associazione transgender e vado in bagno soprattutto per guardarmi e non sono male, tutta preoccupazione inutile dovuta allo stare troppo a lungo come Gerardo.
Ora attendo gli altri per la pizzata, ma io mangerò gnocchi perché la pizza la mangerò domani a casa di un mio amico.
In pizzeria arriva qualcuno e cerco di conoscerli meglio, ma solo in due c’erano anche l’altra volta, sono tutti nuovi. A cena c’è anche Laura C. Non so perché ma non mi sento a mio agio e nemmeno più tardi alla riunione, almeno al principio, mentre dopo un quarto d’ora diventa interessante perché sono le persone che parlano. Non so perché al di fuori c’è davvero una barriera.
Anche stavolta si parla di cose legali per poter fare la terapia e cambio di genere legale. Stasera è la serata open anche ai non transgender e ci sono alcuni interventi interessanti e punti di vista ‘esterni’. Una cosa nuova appresa è che se si ha volontà, tempo e un primo risparmio si può lo stesso procedere con la pratica al giudice e anzi se ci riesci fai un favore alla comunità perché hai creato un precedente. Se va male con il giudice spendi il doppio e impieghi il triplo del tempo. Non so perché, ma questa cosa mi tenta non poco. Ovviamente servono un po’ di cose e una documentazione medica e psicologa perché il giudice farà una “dichiarazione congiunta” che autorizza sia alle operazioni chirurgiche che al cambio anagrafico. Il tutto senza dover prendere gli ormoni, cosa che appunto non voglio prendere.
Una delle trans della volta scorsa ha appena avuto il foglio che attesta che può prendere gli ormoni e con quello in mano chiederà al datore di lavoro di essere a tempo pieno donna e anche lei non sa la reazione, però a livello sindacale potrà fare valere la cosa contro le discriminazioni. Dalla mia esperienza però l’azienda ha più soldi e tempo per fare durare la causa all’infinito e quando vincerai avrai la vita rovinata oppure del risarcimento ci farai ben poco.
Invece riguardo al make-up ho visto che c’è un po’ di tutto e tanta approssimazione. Una ad esempio conosce il Cryolan rosso/marrone da mettere prima del fondotinta per nascondere l’alone della barba residuo, ma non sa cosa serve davvero e cerca invece di mettersi dei fondotinta super coprenti e costosi e si lamenta che si vede sempre l’alone e la pelle non respira. Appunto!
Per l’epilazione anche qui c’è di tutto con risultati variabili e dolorosi, tra l’altro citando una tecnica che non ho mai sentito. Infine mi stupisco sempre che non cerchino di muoversi e parlare in modo più femminile o forse sperano che con gli ormoni questo avvenga magicamente?
Mi sa che ha ragione Barbara quando dice che affronto la cosa molto scientificamente (in modo informato) e in pochi mesi ho risultati a cui nessuna transgender si avvicina. Mi chiedo come mai sono l’unica che vuole parlare con un endocrinologo e discutere delle terapie esistenti mentre tutte le altre trans lo vogliono vedere solo per farsi prescrivere la terapia.
Pausa, mentre scrivo attendo che parta il treno per Treviglio, mi guardo nel vetro scuro, sono le undici e mezza, nel riflesso vedo Iula. C’è voluto del tempo per lo switch! C’è un alone grigio (la barba l’ho fatta 5 ore fa) però lo sguardo è quello giusto, dolce, femminile e sicuro di sé.
Dove stavo con i pensieri? Ah, le parrucche. Una trans ne indossa un modello di colore nero che la fa sembrare più vecchia e meno femminile perché le accentua il naso aquilino. Un’altra ne ha una bionda però troppo lunga. Mi cita alcuni negozi a Milano che ne hanno diverse, strano che non li avevo trovati online. Hanno prezzi alti e i modelli non mi sono sembrati un granché, cioè rispetto a quelle da 20€ dai cinesi. Un negozio le fa a mano e costano un sacco e queste mi sembrano belle, ma hanno sotto una rete che a naso mi danno l’idea che facciano sudare. Ho 8 parrucche e qualcosa ne so, una anche di capelli veri.
Infine una nota sulle trans uomo, femmine che diventano uomini. Dopo che fanno un po’ di terapia e hanno un po’ di barba sembrano proprio dei maschi soprattutto per il modo di muoversi e parlare e rispetto a noi trans donne non sembra che si impegnino , lo sono e basta.
Giusy “Decisamente serata leggera…. che dà sicuramente più serenità
“
La prossima riunione sarà tra due settimane e sono combattuta se andarci oppure saltarne una, come ho visto che fanno in tanti. Due motivi: per metà del tempo mi sento a disagio, l’altro è che Korè e Petra , due drag del mio corso, faranno uno spettacolo vicino a dove lavoro e potrebbe essere una serata divertente dove magari potrei fare un’apparizione con poco trucco come Paprika.
Quindi una serata su temi seri oppure una serata farfallona?
Carla “Grazie x la condivisione! Mi rendo conto, anzi lo immaginavo già, che ci siano un sacco di variabili complicate di cui tener conto. Circa il fatto che tu affronti il discorso in modo più profondo e diciamo scientifico chiaramente dipende da te. Tu sei una persona intelligente e soprattutto sei informatica, lavoro questo che richiede logica capacità di affrontare un processo. Non è da tutti. Personalmente sono molto orgogliosa di far parte di questo mondo che mi ha permesso di frequentare gente in gamba e che sa affrontare il cambiamento. Inoltre mi chiedo una cosa: perché ti senti a disagio a frequentarle? È un gran peccato. Purtroppo sotto le apparenze di chiunque ci sono ovviamente gli esseri umani e mica tutti sono fantastici. Io per definizione in un gruppo di gente non mi trovo certo bene con il 100%. Però non capisco xché non ci sia una base di spirito di corpo. Visto che avete gli stessi problemi. Soprattutto con quelle come te come mai non ce n’è una che spicca dal gruppo (spicca x te) e ti diventa più simpatica delle altre? Per me ad esempio nel gruppone che avevo incontrato da Guido avevo subito preferito Paola e Daniela. In genere poi fra donne è una cosa molto classica. Ma magari nel tuo gruppo c’è una forte dose di sofferenza alle spalle che complica un po’ tutto. Mi chiedo, che lavoro fanno? Io sono una fanatica del lavoro e l’appartenenza ad una tipologia comune x me conta molto. Ciao buona giornata.
“
“infatti ci penso abbastanza e penso dipenda dal fatto che ci si confronta con se stessi, una specie di specchio di come eravamo oppure di come vorremmo essere. Penso spesso a come mi vedono da fuori e guardarmi nelle fotografie e nei video non sempre è positivo. Quindi io guardo una transgender che si cura meno di me e che le basta quel gradino di femminilità e penso a me stessa agli esordi e a tutto il bagaglio di emozioni e paure che ho superato, ma c’è sempre una parte dentro di me che ha il terrore che possa tornare indietro. “
“Comunque io andrei allo spettacolo, visto che là c'è gente che ti fa stare bene. Quel gruppo lì di trans… non so ma mi sembra più indietro di te. Io sono dell'idea che si deve sempre andare avanti e cercare di frequentare persone "migliori" cioè che possono insegnare e soprattutto stimolare.
”
“grazie del consiglio prezioso (+1) in effetti le mie ex compagne drag le vedrò poche volte all’anno, l’associazione è lì e non si muove”