Laura C “Bello alzarsi con messaggi e articoli da leggere. Ora vado dalla mia Pelicida a far fuori un po’ di barba…seduta 4/6.”
“sterminala tutta, signora Iula
“
Questa mattina ho preso 4 ore di permesso così da fare l’epilazione e altre cose in tranquillità. Esco di casa con il trucco solo dal naso in sù, parto con l’auto e quando arrivo a Treviglio mi accorgo che ho lasciato il telefono a casa. Non è grave? Abbastanza perché alle 11 avrò una telefonata di lavoro e farla con l’orologio non mi sembra il massimo. Torno a casa, recupero il cellulare e torno a Treviglio, Arrivo cinque minuti in ritardo, pensavo peggio. Valentina è sempre solare e mi accoglie con un sorrisone.
Mi tolgo tutto e inizio a raccontarle le numerose cose della settimana, poi smetto perché iniziamo a epilare la barba e la potenza del laser ora è aumentata altrimenti non finiamo più. La barba è il nemico numero uno, l’unica cosa che mi tiene lontana dall’essere me stessa a tempo pieno. Stavolta è stato doloroso e alla fine della sessione quando ho tolto gli occhialini di protezione ho scoperto che ho lacrimato, forse pianto e il mascara si è sparso tutto in giro.
Mi sono anche commossa perché Valentina ha raccontato che sabato il suo compagno l’ha obbligata ad andare in Calabria e una volta al mare sulla spiaggia le ha dato una lettera e poi si è inginocchiato e le ha dato l’anello facendo la proposta di matrimonio.
Per me una cosa oramai impossibile e che anche lato Gerardo non mi è mai potuta accadere, però il mio lato femminile si è commosso parecchio. Terminata l’epilazione della barba siamo passate alle braccia e qui al confronto era un leggero fastidio. Non ricordo nemmeno di cosa ho parlato, penso un riassunto delle altre cose che mi sono successe.
Al termine mi trucco e Valentina mi presta il nuovo fondotinta Vichy 3D che ha comprato e lo provo, compre davvero tanto. Ultimamente non metto più olto trucco per lasciare respirare la pelle e al diavolo se l’aspetto non sarà totalmente femminile.
Prendiamo il prossimo appuntamento e non so perché avevo calcolato sei settimane, invece sono otto perché si deve lasciare crescere un pò i peli perché il laser sia efficace. Per le braccia sono addirittura nove settimane e Valentina decide di farle ancora insieme. Questo mi sballa il piano per diventare Iula a tempo pieno e sul trattamento Microblading delle sopracciglia. Speravo di fare il tutto a metà marzo invece ora diventa intorno al dieci di Aprile.
Poi a Maggio andrò in vacanza con Elena e Paola a Ibiza, nel pomeriggio ho prenotato il volo per tutte e tre. Divideremo una camera in tre e io dormirò nel divano letto. Sarà un’esperienza bella, divertente e dove verificherò i problemi ‘tecnici‘ a essere una transgender.
Problemi tipo sera/mattina dove fisicamente sarò un maschio senza trucco, almeno di volto. Trucco minimale che resista all’acqua se farò il bagno e appunto il costume che dovrà essere intero e con un gonnellino per nascondere il pacco.
Se metto un due pezzi il mio fisico è abbastanza femminile anche senza seno, però come nascondo il pacco?
Prima di partire darò un sistemata ai capelli che spero saranno abbastanza lunghi, andrò da Aurora, la mia compagna di corso Drag (la Iena), che ha un negozio di parrucchiere e che potrà aiutarmi sapendo chi sono e cosa voglio fare.
Il nuovo piano prevede di diventare Iula ai primi di Aprile, poco prima dell’epilazione numero cinque di sei (forse saranno sette giusto per sicurezza di eliminare tutto).
Mettere le unghie finte semi permanenti smaltate che durano circa un mese, fare la laminazione delle ciglia e/o mettere quelle semi permanenti.
Infine facendo la prova ‘Microblading‘ che dura due settimane e farla per 3 volte di file se sarà possibile, visto che due due settimane. Devo scoprire se è water-prof e se per doccia o piscina. In ferie andrò con questo tatuaggio temporaneo e farò il Microblading tornata dalle vacanze. Il tutto per ridurre al minimo di dovermi truccare ogni giorno.
Dopo la divagazione sui piani torno all’auto per la telefonata di lavoro per scoprire che un minuto prima dell’inizio è stata annullata. Vado dall’amministratore del condominio, gli avevo fatto spostare l’appuntamento apposta, sperando che se sono in anticipo non sia un problema. Suono il citofono, entro e dico che sono Iula per vedere l’amministratore. Lei va nell’altra stanza e sento ‘c'è qui la signora Iula per l'appuntamento
‘.
Mi fa accomodare e minuti dopo arriva, lo saluto dicendo che ho cambiato il look. Lui non fa una piega.
I casi sono tre:
– uno, ha visto così tanti condomini che non fa più caso alle stranezze.
– due, visto che nel nostro condominio sono l’unica persona che vuole darsi da fare e quindi fare caposcala e revisione dei conti passa sopra a qualsiasi anormalità.
– tre, non è un problema e io sono molto convincente a essere una donna.
Terminiamo la revisione dei conti, saluto e torno in auto.
Visto che nei prossimi giorni è meglio se sarò struccata il più possibile per far guarire la pelle e ogni 2 ore mettere una crema all’aloe, decido di fare la spesa al supermercato e in paese tutto insieme.
Cosa nuova dalla panettiera che visto che sono le 12.30 e non c’è nessuno in fila dopo di me ad un certo punto mi dice ‘scusa se sono sfacciata, ma come ti devo chiamare? visto che ci vediamo spesso mi piace chiamarti per nome’. Non sono più una cliente anonima e nemmeno un fenomeno e la cosa mi fa un piacere enorme. Parlando poi mi dice che ha un’amica che ha fatto la transizione. Ma le transgender sono dappertutto e invisibili!
A metà pomeriggio mentre lavoro suona il citofono. Saranno i testimoni di Geova? Suona ancora e rispondo ed è un tecnico che deve analizzare l’acqua del rubinetto. Gli dico di salire e poi mi rendo conto che non ho il trucco! Indosso la parrucca e metto appena il coprente per la barba. Il tecnico preleva dal rubinetto e compila un modulo mentre io attendo in piedi e lui mi parla della vicina che lo ha intercettato sulle scale, sospettosa su chi fosse lui. Lui è stato molto gentile, arrivava da Torino e non vedeva l’ora di terminare il giro delle analisi. Forse per questo il mio aspetto non gli era importante, comunque al termine ha usato un verbo maschile e mi ha ringraziato.
I miei sentimenti sono confusi a riguardo, forse mi sono sempre fatta troppe menate mentali sull’apparire il più perfetta possibile. Forse basta essere abbastanza donna da non suscitare dubbi di identificazione e sentirmi sicura di me nell’esserlo. Forse emano davvero un’aura che ipnotizza la gente e mi rende donna oppure ‘non è un problema‘ ai loro occhi?
Termino il lavoro da casa e mi preparo per uscire. Andrò al ‘teatro in salotto‘ dove c’è stata la mia prima uscita pubblica come donna con persone sconosciute. Durante il viaggio faccio qualche esercizio vocale e scopro che non riesco più a tenere i toni alti e innaturali delle prove. La mia voce è davvero cambiata integrando le cose apprese negli esercizi.
Arrivo e nel portone c’è una coppia, entriamo assieme e scambiamo qualche battuta sull’essere già venuti prima. La mia voce è davvero convincente e per loro sono una donna.
Entrati in casa saluto Betty che ci ospita a casa sua e Lello il suo compagno. Poi c’è la figlia più grande che è quasi identica alla sorella Chiara/Peligrosa, che ha fatto il corso drag con me. Tutti gli altri sono degli sconosciuti e ci sono anche i due attori che faranno lo spettacolo, entrambi vestiti di bianco. Sembrano simpatici e lei una mezza pazza, già l’adoro.
Mangiamo l’antipasto e parlo, poco, con la ragazza conosciuta al portone ed entrambe siamo in prima fila. Poi rompo la mia timidezza e chiedo un selfie ai due attori, dopo lo spettacolo sarà un casino..lo so da esperienze passate. Loro in foto sono belli e buffi, io devo migliorare parecchio nei selfie.
Lo spettacolo inizia e finisce quasi in un attimo durato un’ora. Gli attori sono bravissimi e hanno interpretato storie vere di loro bambini, ragazzi e storie dei loro genitori, nonni e bisnonni passando tra Mantova, lei, a Napoli, lui. Alla fine mi sono anche commossa un pochino ricordando la mia infanzia in un mondo più semplice e più bello, ma dove non c’era posto per i diversi.
Tutti in piedi mangiamo la cena basata su una zuppa contadina. Parlo con la sorella di Peligrosa e mi dice che allo spettacolo drag avevamo dei costumi incredibili e che rispetto ai corsi precedenti non c’era paragone di sorta. Parlo con delle persone che non conosco, una racconta di un corso teatrale dove hanno improvvisato una Cenerentola moderna che si droga per non essere stata invitata alla festa.
Parlo con l’attrice Francesca e le dico che al paesino che ha citato: Schivenoglia io ci sono stata perché il mio ex-capo veniva da lì e che il suo racconto sul fiume Pò e gli argini li ho ben presenti. Ringrazio Matteo dicendo che mi ha evocato ricordi di bambina. La grammatica mi stride dentro, ma non serve puntalizzare ogni cosa. Ad un certo punto dove ho una pausa di conversazione mi ricordo dello specchio dove mi ero vista la volta scorsa ed avevo visto una donna riflessa. Decido di farlo ancora, mi avvicino alla libreria e dò uno sguardo veloce verso lo specchio e ora vedo la donna matura e sicura di sè. Sarà uno specchio magico?
Converso ancora un poco e poi saluto le persone appena conosciute e la padrona di casa, devo andare perché ho un’ora di strada da fare.
Guidando molto assonnata penso alla giornata di oggi e tutte le cose accadute che sono state davvero tante. Noto che ho frammenti di ricordi, per lo più immagini. Il mio sé osservante non registra tutto come pensavo, ma ogni tanto registra dei flash qua e là senza che il momento sia emozionante, interessante o altro.