Ieri ho continuato l’opera di togliere dalle librerie un po’ di fumetti accumulati in tanti anni, quasi venti e alcuni anche trenta! L’idea è che se non l’ho riletto negli ultimi 15 anni non mi serve, specie se non ricordo nemmeno di averlo. Al momento è circa un metro cubo di carta. Purtroppo non hanno nessun valore commerciale e mi sa che andrò a buttarli in discarica perché anche regalarli è molto difficile. Nonostante la cernita però le librerie sono ancora piene per tre quarti.
Per i manga invece c’è un mercato, almeno così sembra su E-Bay. Proverò a metterne qualcuna e vedere se si vendono senza sbattersi troppo.
Oggi al mattino mi sono sentita fiacca, sarà un principio di influenza? Ho no anche sentito la gastrite…diciamo che non avevo voglia di andare a lavorare come Gerardo e il programmatore e forse e uno sfogo. Per sicurezza in serata ho preso la pillola.
Giornata lavorativa intensa su alcune cose e al principio non riuscivo a concentrarmi.
Oggi ho iniziato a cercare di avere sempre il portamento femminile e testa alta. Ci sono riuscita, ma non ero Iula. Che casino la mia testa e gli automatismi!
In alcuni momenti ho immaginato come avrei reagito se fossi già Iula con i colleghi, con il capo, uscendo a pranzo. Non sono riuscita a darmi una risposta.
Sono sul treno di ritorno a casa e mi sa che stasera non faro nulla, forse un minimo di esercizi ascoltando YouTube discorsi femminili. Gia in metropolitana origlio le conversazioni per imparare in che punti usare il falsetto, pero senza allenamento rimane una cosa teorica.
Stasera ho dedicato mezz’ora all’ascolto di un paio di YouTuber, ma non sono riuscita a capire bene la loro modalità di uso del falsetto, quindi mi sono data alla lettura di un dialogo di un copione teatrale, ma mi è venuto da interpretare i personaggi. Alla fine sono andata con il tono molto alto degli esercizi. Risultato? Boh..intanto sono stanca.
Laura “ciao…. metto i puntini perché non ho un tuo nome femminile da usare, me lo dirai tu. io sono rimasta a casa e credo che ci resterò ancora altri tre giorni. per me gli orari serali sono un po' critici, perché quando non sono destinati ad attività associative ci tengo molto a tornare a casa e preparare la cena per tutti, è una cosa importante per la nostra famiglia "arcobaleno", per cui se giovedì mi sento in forma ti propongo una pausa pranzo, che ne pensi? A presto! (anche per non stare in giro nelle ore più fredde… qualche anno fa ho avuto qualcosa di simile e trascurandola mi è durata oltre un mese con febbre a 40, alla fine!!!)
”
“Chiamami Iula (con la iiii)”, Per la pausa pranzo va bene…l’unica cosa è che sarò in versione maschile…Gerardo, ma tra noi non dovrebbe essere un problema (a parte uno mio psicologico ma superabile con un po’ di volontà), avvisami anche al mattino e dimmi ora e dove ci troviamo. Ho la pausa pranzo mobile a mia scelta. (Venerdì no perché sono in ferie).”
“ok, allora ti chiamerò così. la versione maschile per me non fa molta differenza, sono solo vestiti, quello che è importante non è nei vestiti, nel trucco, negli accessori, sono solo sovrastrutture. come si suol dire: nasciamo tutti nudi, tutto il resto è travestitismo:) direi che se giovedì sto benino ci mettiamo d'accordo al mattino, e se conosci qualche posto nei dintorni che ti piace ed è tranquillo andiamo là. un abbraccio e un bacione
”
https://www.gaynews.it/2020/01/26/milano-acet-associazione-cultura-etica-transgenere/
”Come abbiamo scritto nella nostra lettera al sindaco di Milano Beppe Sala del luglio scorso: Vogliamo più libri e meno medici, nella vita delle persone transgender, perché non sono i bisturi a renderci gli uomini e le donne che siamo, ma quel grande lavoro su noi stessi – e sul mondo che ci circonda – indispensabile a situare e risignificare i nostri corpi e le nostre vite.
”