Serata con le conversazioni, con risvolti curiosi, seguita dalla cena in pizzeria.
Felice, il signore che organizzava i trekking e ora le conversazioni del sabato pomeriggio, ne ha combinata un’altra delle sue postando ovunque l’evento quando si era deciso che eravamo pochi a casa di Tania. Risultato ? Eravamo 17 in un salotto con 8 estranei. Tania si è sentita invasa e alla fine ne ha dette quattro a Felice. A Ottobre avevo detto di escluderlo e procedere noi, ma Paola che gestisce la conversazione non aveva voluto, forse per dargli un’ultima possibilità. Inutile perché quell’uomo ha dei seri problemi di socializzare che hanno bisogno di aiuto medico.
Una di queste decisioni all’opposto è stata che ha inizio serata mi ha presentata ai nuovi con “Iula, l’anno scorso era un uomo. Come vedete nel gruppo accettiamo tutti
”.
Nessuno ha detto nulla e abbiamo proseguito la serata. Non ho avuto nessuna reazione negativa, anzi ho salutato tutti. Da lì in poi nessuno mi ha dato uno sguardo se non quando parlavo.
Ho fatto alcuni interventi sull’argomento della serata e anche se mi è sembrato di avere la voce di Gerardo , non è stato un problema. La psicologa ha avuto ragione anche su questo. La mia genuinità viene percepita e quindi va tutto bene, non parlo con voce in falsetto, da gay oppure effeminata. Questo lo ha anche detto la mia ex collega Laura che ho incontrato nel pomeriggio. “Strano Parli ‘normale’ , non con voce da donna, ma mi sembra tutto normale
“.
Infine Felice ha postato le sue idee sull’andamento della serata , vive proprio fuori dal mondo. Su di me ha scritto:
‘Da quando si veste da donna, Iula era diventata silenziosa come una tomba. Durante la riunione di questo Sabato, ha parlato liberamente.
E' tornata ad essere la persona di una vol
ta’.
Positivo che da vero omofobo mi ha accettata, negativo perché mi vede come uno vestito da donna. Comunque quello che non ti uccide ti fortifica. È un argomento da utilizzare in futuro quando incontrerò altri omofobi. Non sono vestita da donna lo sono, soprattutto con anima e cervello.
Ho scritto un testo che forse sarà postato nel gruppo, intanto mi sembra interessante per vari spunti. Lo ‘stile’ è quello che Felice utilizzava per le sue comunicazioni.
‘Felice non impara oppure non vuole imparare, non ascolta gli altri membri del gruppo e decide autonomamente anche dopo che il gruppo ha concordato decisioni importanti. Spesso le sue decisioni sono all’apposto di quanto deciso.
I padroni di casa menzionati non ci hanno buttato fuori, ma hanno buttato fuori Felice per questi comportamenti di organizzazione fatti senza il loro consenso, soprattutto sul numero di persone invitate alla conversazione.
Noi del gruppo le vediamo e frequentiamo tutt’ora e sono persone splendide.
Infine Felice ricorda , che tutti noi abbiamo una vita vera al di fuori delle conversazioni che ci aiutano e fortificano, ma non sono la priorità della nostra esistenza.
Chi mette in crisi il gruppo è Felice , che ha fatto sì che numerose persone non vengano più se lui è presente. Per la sopravvivenza del gruppo abbiamo fatto una votazione per espellerlo dal gruppo.’
Elena ‘Che tristezza arrivare a tanto!’
“Era meglio l’idea che avevo proposto alla riunione: organizzarci per i fatti nostri e lui se lo voleva avrebbe potuto venire come partecipare senza nessun modo di parlare o presentare. Ora è davvero tardi. Però la vita è cambiamento e evoluzione. Io sto’ per perdere un’amicizia durata 45 anni a causa di Iula oppure a causa di un amico che da tempo siamo su strade troppo distanti. È giusto fare un tentativo, io lo farò questa sera, dopodiché la decisione sta’ all’altro se ci vuole venire incontro oppure no.”
Per la cena, in auto eravamo io, Paola, Elena e Pietro. Poi al ristorante dal nostro lato ancora noi. Abbiamo parlato di un pò di tutto e sul finire anche degli incontri di chat per conoscere uomini/donne.
Cosa interessante n.1: non ero più la novità, ero una delle donne al tavolo. Grandioso.
Cosa interessante n.2: sono trattata come una donna a tutti gli effetti.
Auto stima a mille.
Cosa interessante n.3: non c’è nient’altro, quindi tutto bene e tutto normale.
Cosa si può desiderare di più per una transgender?.
Rientro in auto con Pietro che mi ha accompagnata alla stazione di Treviglio dove avevo lasciato l’auto. Abbiamo parlato soprattutto di me al principio e poi lui ha parlato tanto del suo ritiro di meditazione che ha avuto a capodanno. Un racconto molto interessante e detto con trasporto. Penso che accada anche a me quando racconto delle ultime cose che mi sono successe.
Solo in paio di occasioni, quando mi sono distratta per sistemarmi la gonna, ho pensato al me stesso. cioè in quel momento ero Iula, Gerardo, Me senza nome?
La situazione era la stessa di un mese fa quando però ero Gerardo sul sedile. Quindi come pensieri sono sempre io, come lo dico la voce è più o meno la stessa (almeno penso), le cose che dico fanno la differenza.
Alla fine Pietro mi ha ribadito che sono meglio adesso. Come tutto.
Grazie, significa davvero molto.