Sveglia molto tardi, quasi alle nove. Oggi sarà una giornata emozionalmente dura, dovrò fare finta che sono Gerardo e che va tutto bene. Andremo dalla cognata per un pranzo pre-natalizio, visto che come tutti gli anni loro per Natale andranno via. Ci saranno i miei genitori, sorella, nipotina e cognato, i fratelli di lui, figli e nonna. Gli altri anni erano state delle belle giornate allegre, quest’anno non so bene. Magari salteranno fuori quelle brutte cose che accadono nei film dove si tira fuori tutto quello che si rosicato dentro nel tempo. Da parte mia dovrò fare finta che non ho detto nulla di Iula ai miei genitori. Spero davvero che anche quest’anno venga mio zio così che se c’è lui non parliamo proprio di questo.
Tanto sarà inutile parlarne in auto, mio padre non capirà mai ed è ‘una testa dura‘. Alcune di queste cose le ho prese da lui, ma sin da piccolo avevo capito che non servono a nulla e ogni volta che cercavano di fuoriuscire le eliminavo. Sin da piccolo sono sempre stato aperto ai cambiamenti, ad ascoltare e cercare di capire e nel caso, quando potevo decidere, di farlo tenendo conto di tutto quello che mi era stato detto, avevo percepito, pensato.
Papà è famoso per sfogare sugli oggetti eventuali frustrazioni, non intendo sulle persone però. Se cerca di usare un navigatore e non riesce, deve continuare a cercare di usarlo senza fermarsi a capire dove sbaglia lui oppure il navigatore. Quest’ultimo è spesso finito male lanciato contro un muro. Se una cosa non mi riesce, anche solo un lavoretto domestico, riesco a lasciare tutto fermo e riprovarci dopo ore, il giorno dopo. Mio papà invece spesso rischia di danneggiare ulteriormente la cosa…e spesso poi ne compra una nuova.
Insomma proprio una ‘capa tanta‘. Mia sorella in parte ha preso da lui.
Che stavo scrivendo? Ah, già. Questa mattina ho cercato di non strapazzare Gerardo, rasato bene, tolto smalto, orecchini, sistemati i capelli con il gel, vestito bene con camicia e maglioncino. Mi guardo allo specchio e vedo uno sconosciuto che ha qualcosa di familiare. Buffa reazione, ieri ‘lottavo‘ con me stessa per essere femminile ed ogni tanto, specialmente parlando con amici che mi conoscono da prima, Gerardo spuntava fuori. Ora sono Gerardo e mi spunta fuori Iula, anche nei movimenti.
Curioso casino mentale.
Pensando alla testardaggine di papà scopro che mi comporto come un’adolescente, dove più gli dici di non fare una cosa e più viene voglia di farla. Nel mio caso mi viene voglia di accelerare la transizione. Cosa che non farò perché ci vorrà il tempo necessario per farlo bene, perché mi sto godendo tutti gli altri momenti di questo viaggio.
Mi cresce un pochino l’ansia di un eventuale confronto verbale in macchina, visto che saremo noi tre soli. Invece facciamo finta che Iula non esiste e il viaggio procede tranquillo. Inoltre guido io e non vorrei distrazioni emozionali alla guida.
Arrivati a Monza ci sono i saluti, come va? etc. La cognata mi accenna allo spettacolo, per un attimo non capisco come possa sapere della Drag Queen, poi capisco che si riferisce a quello dello scorso giugno. Mangiamo e la mia gastrite si fa sentire, anche perché tutto il pomeriggio ho una sensazione di ansia al petto, probabilmente per il mancato confronto con i miei. Dopo pranzo facciamo la tombolata annuale, dove la nipotina si sfoga a leggere i numeri con i cugini oramai grandi. Stavolta non vinco nessun premio, ma non importa.
Di solito gli altri anni mi rilassavo e cercavo di godermi il momento, stavolta mi sono sentita fuori posto. Ho pensato poi come avrei reagito alle varie cose e domande se fossi stata Iula, ma non sono riuscita a darmi una risposta. Ho anche notato il timbro dei suoni che emettono le persone, soprattutto le donne. Più o meno ho capito che suoni devo riprodurre per avere una vera voce femminile, ma perché sia automatico dovrò allenarmi parecchio. Ho notato che molte di quelle vibrazioni e tonalità le ho nella mia voce normale, ma nessuno se ne è accorto. Forse pensavano all’influenza?
Tornati a casa senza parlare di Iula, anche se eravamo stanchi ed in alcuni momenti si sentiva solo la radio, non ho capito cosa passava per la testa di mia mamma. Nei prossimi giorni dovrò trovare il modo di stare con lei almeno un paio d’ore.
A metà pomeriggio mi ha scritto Vit dicendomi che forse potevamo fare la chiamata Skype alle 20:00, solo che non ero sicura dell’orario in cui sarei tornata a casa, poi avrei dovuto truccarmi alla buona in fretta, parlare con lui, poi struccarmi e andare al cinema con Massimo S. Abbiamo rinviato tutto a venerdì, meno male.
Tra poco andrò al cinema a veder l’ultimo episodio di Guerre Stellari e non ho proprio voglia di quel genere di film che non mi appartengono più. Dopo lo spettacolo vedrò se è il caso di rivelare a Massimo di Iula. Dipenderà da una serie di fattori. Avrò ancora un amico di infanzia? La prossima volta che andremo al cinema vorrà uscire con Iula?
Come avevo pensato con i miei, se dovrà succedere accadrà.
Non gli ho detto nulla, dopo il film non mi è sembrato il momento né il luogo adatto.
Prima del film abbiamo parlato un pò, anzi soprattutto lui. Ad un tratto mi ha detto ‘vado in bagno, dopo mi racconti’, non so perché ho pensato che sapesse di Iula, invece quando è tornato ha esordito con ‘come va con le tue amiche, pescato qualcosa?’. In quell’attimo ho avuto come un blocco mentale. Ho risposto che ‘non si combina nulla’ e poi abbiamo parlato d’altro. In realtà da un’ anno a questa parte siamo sempre più distanti, io con i Trekking e la compagnia conversazioni e teatro a Milano, lui che frequenta ludoteche e club di giochi da tavolo e miniature. Io parlo sempre meno di me anche perché non so cosa raccontargli delle conversazioni oppure del trekking, lui che mi inonda di info su come sono andate le partite ai vari giochi cui partecipa. Diciamo che mi sono goduta quell’ultima serata al cinema dove per anni abbiamo fatto più o meno queste cose e ci siamo sentiti meno soli. Diciamocelo che per un single passare a casa un Sabato sera è la cosa più difficile da fare e ti fa sentire una merda di uno sfigato.
Il film di Episodio 9 di Guerre Stellare alla fine non era malaccio, però tutto di azione e combattimenti di spade laser. Ci stava che mi vedessi anche questo capitolo al cinema come gli altri da 40 anni a questa parte, ma non è più un mio genere. Prima del del film hanno fatto dei trailer, tra cui uno sulla prima guerra mondiale che come fotografia è veramente bellissimo con piani sequenza lunghissimi, ma che come tipo di film non mi interessa più.
Tra qualche giorno scriverò a Massimo e a questo punto anche a Emiliano, che non vedo da otto mesi almeno, e farò come con gli altri, messaggio e qualche fotografia e poi sio vedrà.
Arrivata a casa all’una di notte sono rimasta a letto sveglia per un’ora ripassando la mia vita recente, pensando a molte cose belle del passato, anche se poche. L’umore un pò di nostalgia triste per delle cose che comunque sono nel passato.