Oggi farò spese a Milano nel quartiere cinese in via Paolo Sarpi, con Katarina, la costumista del corso e qualche compagna di corso!
Arrivata in via Sarpi, leggo che siamo qui, ma non vedo nessuno, possibile? Messaggio ma nulla, Katarina condivide la posizione ma non cI sono bar lì! Alla fine ci incontriamo direttamente dentro la via… in compenso mi sono presa una vescica da scarpe scomode, con tacchi 5 cm…ah la dura vita da città.
Gruppetto di 5 compriamo dei collant super sexy in un negozio che ha solo quelli, 3 paia a 15€ poi vedrò quale starà meglio. Katarina vede le mie foto e cambia idea sul colore generale di Paprika , scarpette décolleté rosse, che piacciono a tutte. Unico dubbio sono i tacchi a spillo sul palcoscenico, domani le provo.
Quindi andiamo a comprare dei cerchietti per capelli in negozio di articoli di carnevale, io compro dei brillantini adesivi.
Quindi tappa per le parrucche, ne proviamo alcune, ma convincono poco a tutti. Proviamo nell’altro negozio consigliato e ce ne sono di molto bella , ma troppo naturali. Però per me ce ne è una ramata, ma bionda. Il tipo dice che “altri colori”, quindi la provo ed è quella giusta, guardiamo i colori ed è lei! Proprio quella che cercavo con sfumature di tre colori diversi! Andrà resa più vaporosa, na è proprio lei. Alla fine in 3 spendiamo 100€ di parrucche, tutte soddisfatte!
Turno delle ciglia finte colorate, ma non troviamo il negozio, gli altri le hanno solo nere normali.
Due ore per comprare tre cose! Beviamo un caffè facendo due chiacchiere e conoscendo meglio Katarina, che è montenegrina, vive a Milano e lavora in mezza europa e parla molte lingue.
Saluti e io rimango a guardare negozi, ma poi la fame e la stanchezza si fanno sentire. Entro in un ristorante giapponese molto elegante e mi accolgono facendomi accomodare, meno male che i prezzi non saranno come il servizio elegante! Mangio una zuppa di miso e altre cose varie, poi vado in bagno a darmi una rinfrescata al trucco e vedo che è ancora a posto, meno male.
Arranco verso la metropolitana con male al piede destro, pioggia stupida e navigatore impazzito. Sbaglio strada e poi riesco a prendere un tram. Prima volta anche su quello. Quindi metropolitano.
Finalmente esco a Lambrate e c’è un vento assurdo. Per fortuna la parrucca non vola via, uso l’ombrello come frangi vento e arranco, stavolta sul serio, verso l’auto. Uff! Ora dentro la macchina senza scarpe mi godo un relax. Ho messaggiato alcune persone, ma hanno tutte da fare. Meno male perché sono un po’ stanca! Ora torno a casa e mi faccio una dormita breve e mi sa che sarà un sabato sera tranquilla a casa, o forse no?
Di strada mi fermo in un centro commerciale. Prima da Max Factory (cinesi), vedo solo un bel giubbino con pelo, completo il giro e lo riguardo, ma non mi convince più. Quindi da Decathlon, ma questo è una versione piccolina e non c’è nulla. Entro nella zona dei negozi, mi fermo da un negozio di trucchi. Qui parlo con la commessa che mi trova gli ombretti per Paprika: argento, bianco e rosso brillantati. Costano un botto, ma sorpresa c’è il 50% di sconto! Compro anche una matita labbra molto scura. Nel pagare mi dice che fare la loro tessera, compilo il modulo e decido di invertire nome e cognome, tanto che ne sanno? La commessa compila anche al computer e mi chiede a voce nome e cognome…alla fine pago e la sua collega chiede una cosa e lei se ne esce con un articolo al maschile..Aghhh, l’autostima va sotto i piedi, ma speravo meglio. Però dopo una giornata in giro è chiaro che il trucco non è più fresco come al principio. Esco ed entro in vari negozi.
Spesona perché Iula non ha cose per l’inverno. Ho comprato una giacca a vento Fucsia bellissima, anche qui scopro che la taglia che mi va bene è la 46…ero una 52 nemmeno 5 mesi fa! vedo un giaccone beige con scritto ‘piumino vero’ è leggerissimo, ma non il prezzo di cento euro.
Vado al bagno e ci penso sù…indovina? Torno e lo compro, anche questo di taglia inferiore. Il colore è neutro e potrà metterlo anche come Gerardo.
Alla fine torno a casa, bevo un Thè bianco con due biscotti e crollo sul divano, ma dormo per dieci minuti e rimango lì al buio per altri venti. Giornata intensa e bellissima.
Prima di cenare mi faccio lo scrub totale del corpo, oramai le parti in epilazione sono tutte e si fa prima. Prima di entrare in doccia mi chiama la mia amica Simona da Siena, le dico di chiamarmi più tardi altrimenti prendo freddo.
Lei chiama veramente sul tardi e ci facciamo una conversazione di mezz’ora. Parliamo di come la stanno prendendo i miei, delle cose che faccio. Mi dice che ha cambiato il mio nome nella rubrica con Iula, ma come mi deve chiamare, quando mi vedrà di persona come mi dovrà trattare? Le rispondo che non c’è problema, con gli amici va bene qualsiasi nome e che quelli che mi hanno vista non hanno avuto nessun problema. Alcuni quando mi scrivono usano già la grammatica al femminile. Da parte mia è importante che lo si sappia così che quando parlo al famminile di me stessa noj sia un problema.
Mi racconta che quando ha fatto vedere una mia foto a sua mamma Loriana, ha detto “questa è la sorella di Dino!
“. Sono la sorella di me stessa.
Poi si è parlato di come stanno marito, figlia e genitori. Delle ferie natalizie, andranno in Sicilia. Io andrò con gli amici strani di Barbara, e lei ha detto se sono strani hai detto subito di sì vero? Mi ha detto che ha parlato con la figlia Carlotta della scelta che ho fatto ed in generale di come per la società si deve sottostare a regole che non hanno senso e non rispettano le persone per come si sentono di essere. Da parte mia le ho detto che qui fino ad ora problemi di omofobia non ne ho avuti, anzi anche quando non sono all’altezza della femminilità mi trattano da signora anche se sbagliano qualcosa nella grammatica. Rispetto ad altre nazioni dove i trans non possono girare tranquilli, qui mi va di lusso. Oppure sono io che creo qualcosa per cui va tutto bene?
Mi ha anche detto che nella foto che le ho mandato, fatta al mare l’ultima volta che sono stato dai miei genitori, era come se mi avessero prestato un giaccone. Eh sì, ho perso due taglie e il giaccone è grande! Le ho raccontato dei cambiamenti fisici e di gusti ed anche lei ha parlato di ‘come è incredibile la mente umana
‘. Infine le ho detto della tattica che adotto con i miei, almeno con mia mamma. Le invio foto di quando sono Iula, ma in compagnia di persone, amici e amiche che mi stringono o baciano sulla guancia, per farle capire che va tutto bene e intorno a me c’è gente che mi vuole bene anche e soprattutto dopo il cambio.
E’ un’ottima cosa, che vale più delle parole dette al telefono.